Il fondatore di TSMC spiega i rischi dello scontro fra USA e Cina

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Divenuto celebre nel mondo tecnologico in quanto fondatore di TSMC, Morris Chang è tornato a esprimersi pubblicamente sulle tensioni fra USA e Cina, un argomento che “riesce a tenermi sveglio la notte“. In occasione di un evento newyorkese dell’Asia Society, ha manifestato le sue preoccupazioni su uno scontro che rischia di rivelarsi l’ennesimo rallentamento per l’industria globale dei chip.

USA vs Cina: lo scontro rischia di rallentare l’industria dei microchip, e non solo

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Le preoccupazioni per Morris Chang si sono intensificati in seguito all’aumento delle restrizioni degli Stati Uniti verso la Cina, che recentemente hanno annunciato nuovi blocchi delle esportazioni. Secondo Chang, escludere l’industria cinese dei microchip da quella del resto del mondo avrebbe ricadute negative sul settore globale, ribadendo il concetto secondo cui il mercato dei semiconduttori possa essere stabile solamente se c’è cooperazione globale, anche per via degli alti rischi economici che i chipmaker intraprendono per portare avanti l’evoluzione tecnologica.

Naturalmente, lo scopo immediato è rallentare la Cina, ma penso che il disaccoppiamento alla fine rallenterà tutti“, afferma Chang, secondo cui sono già evidenti gli effetti del disaccoppiamento, oltre al fatto che conflitti del genere si sono poi tramutati in guerre. “Sembra che i paesi siano arrabbiati l’uno con l’altro, e questo mi preoccupa, la nostra unica speranza è che non porti a qualcosa di ancora più serio“, ha aggiunto.

Morris ha colto l’occasione per citare il libro Destined for War: Can America and China Escape Thucydides’s Trap? del professore di Harvard Graham Allison, in cui vengono illustrati 18 esempi in cui una potenza esistente (in questo gli USA) si scontra in questo modo con una potenza emergente (la Cina), col risultato che scoppierebbe una guerra in 12 delle 18 occasioni.

Le tensioni fra USA e Cina interessano in prima persona Morris Chang anche perché la sua creazione, TSMC, si trova nella contesa isola di Taiwan. Anche se gli Stati Uniti aderiscono alla politica Una Sola Cina, riconoscendo quindi la Cina continentale come la “vera” Cina, ha più volte espresso che difenderebbe militarmente l’isola qualora la Cina mettesse in pratica la sua volontà di riannetterla, posizione che ha dato vita ad affermazioni piuttosto ambigue. Anche per questo, da parte degli USA c’è stata tutta la volontà di finanziare l’apertura dei primi impianti TSMC sul suolo americano, mossa che è stata criticata proprio da Morris Chang, critiche che potrebbero starsi rivelando fondate.

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