Dopo la sbronza collettiva della pandemia, molte compagnie tecnologiche hanno dato via a ingenti licenziamenti negli ultimi anni, una lista a cui adesso si aggiunge anche Qualcomm. In queste ore, il chipmaker californiano ha annunciato il taglio di 1.258 posti, di cui 1.064 dagli uffici di San Diego e 194 da quelli di Santa Clara. La causa è presto detta: il rallentamento del mercato mobile riscontrato dall’azienda durante il terzo trimestre fiscale, e di mezzo c’è anche Huawei.
Scattano i licenziamenti all’interno di Qualcomm, si sente l’impatto di Huawei
Attualmente Qualcomm conta su un organico piuttosto numeroso: oltre 51.000 dipendenti in giro per il mondo, pertanto questo taglio corrisponde al 2,5% della forza lavoro complessiva. I licenziamenti avverranno entro il 13 dicembre, ma è solo la prima di una serie di modifiche che il chipmaker attuerà per rimediare alla non facile situazione. Qualcomm ha annunciato ulteriori ristrutturazioni a inizio 2024, pertanto è possibile che verranno tagliati altri posti di lavoro nei prossimi mesi.
La “continua incertezza nel contesto macroeconomico e della domanda” è data sì dal mercato mobile in generale, ma è innegabile che Huawei stia giocando un ruolo importante nell’andamento dell’azienda. Come dichiarato dall’analista Ming-Chi Kuo, il ritorno dei microchip Kirin comporterà un calo sostanzioso per le sue casse nonché un possibile rallentamento evolutivo.
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