Aggiornamento 05/10: raggiunto un accordo ma ci sono ancora dei “ma”, vi spiego perché nell’articolo.
Se pensavate che la situazione fra SIAE e Meta si fosse normalizzata, sappiate che non è affatto così, e la musica su Facebook e Instagram è ancora a rischio. Erano i primi mesi del 2023 quando i social network italiani vennero scossi dall’improvvisa sparizione di migliaia se non milioni di brani musicali, rendendo impossibile la loro aggiunta in video, Reels e Storie. E nonostante le due aziende abbiano raggiunto un accordo, la verità è che si trattava di un accordo temporaneo la cui scadenza è ormai dietro l’angolo.
L’accordo definitivo fra SIAE e Meta si fa attendere, a rischio la musica su Facebook e Instagram
Non si tratta di una sorpresa, sia chiaro: sin dall’accordo firmato lo scorso maggio, SIAE e Meta fecero sapere che sarebbe stato valido fino al 6 ottobre 2023. Questo perché la speranza era che questi mesi fossero sufficienti affinché le parti trovassero un punto d’incontro, ma evidentemente non è andata così. Le aziende hanno annunciato di aver raggiunto un altro accordo temporaneo che sarà valido fino al 31 gennaio 2024, ma rimane il fatto che manca ancora un accordo definitivo.
“Abbiamo concordato una nuova estensione dell’accordo di licenza, utenti e creator continueranno ad accedere al catalogo Siae mentre portiamo avanti le negoziazioni per un accordo a lungo termine“. Questo è quanto afferma un portavoce di Meta, mentre Siae che sottolinea che “la proroga raggiunta grazie all’intervento dell’Antitrust è temporanea ed esclusivamente volta a tutelare l’industria creativa nazionale e gli autori” e che “Meta continua a rifiutarsi di fornire ogni informazione utile per assicurare la corretta remunerazione del diritto d’autore ai sensi del provvedimento dell’Autorità e della normativa Ue“.
Questa situazione d’instabilità rischia però di danneggiare l’industria musicale italiana, al netto delle responsabilità di Meta o SIAE. Da qualche anno a questa parte, l’intera comunicazione e organizzazione di etichette, agenzie di booking e artisti passa dai social, e privarli della possibilità di avere la musica sulle principali piattaforme di condivisione sarebbe una forte penalizzazione. Fra le due parti, è evidente che sarebbe quasi esclusivamente SIAE a rimetterci (mediaticamente e non) dalla sparizione del proprio catalogo musicale da Facebook e Instagram, una mossa che difficilmente impatterebbe in maniera significativa sull’andamento finanziario di Meta.
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