Lo ha detto l’Europa, e l’Italia starebbe rispondendo: l’occidente vuole capirci di più sulle auto elettriche cinesi, ed evitare che i potenziali problemi di concorrenza sleale sfavoriscano il mercato locale. Nelle scorse settimane, la Commissione Europea ha dichiarato pubblicamente di star valutando di avviare delle indagini per capire se le auto provenienti dalla Cina possano rappresentare un rischio concreto per l’industria europea, e adesso anche l’Italia vuole fare altrettanto e disincentivarne l’acquisto.
Il governo italiano sta studiando un piano per disincentivare l’acquisto di auto elettriche cinesi
Il piano che avrebbe in mente il governo italiano sarebbe quello di fornire nuovi incentivi verso gli acquirenti intenzionati ad acquistare automobili tenendo conto delle emissioni di carbonio prodotte anche durante il processo di produzione e distribuzione. Questo escluderebbe le auto di provenienza cinese, che rispetto a quelle europee sarebbero svantaggiate sia sotto il profilo della produzione, con la Cina che ancora dipende moltissimo dal carbone, che di quello della distribuzione, inquinando maggiormente durante il processo di esportazione via mare.
Quello italiano sarebbe un programma di incentivi simile a quello applicato lo scorso mese dalla vicina Francia, dove gli incentivi vengono valutati in base alla quantità di inquinamento derivante da produzione dei materiali, tipologia di batterie, assemblaggio e trasporto verso la nazione in cui verrà venduto quel veicolo. Come afferma il ministro dell’industria Adolfo Urso, l’80% degli italiani che hanno usato incentivi l’hanno fatto per acquistare auto di provenienza estera, e l’obiettivo è quello di sostenere veicoli di produzione nazionale e che rispettino maggiormente l’ambiente.