Sotto al cofano dei nuovi modelli di punta Pixel 8 e 8 Pro batte un cuore che prende la forma del Google Tensor G3. Siamo dinnanzi alla terza generazione dei SoC proprietari di Big G, realizzati in collaborazione con Samsung. Per quanto sia arrivato l’annuncio ufficiale, la compagnia non si è sbilanciata troppo scendendo nel dettaglio della configurazione hardware, ma non ci aspettavamo diversamente. Quello di Google è un SoC concentrato più sull’esperienza generale e sulle capacità AI che su performance pure e benchmark.
Google lancia la serie Pixel 8, alimentata dal SoC Tensor G3: tutte le novità
Google non l’ha ancora confermato, ma è pressoché certo che Google Tensor G3 sia stato realizzato da Samsung utilizzando il processo produttivo a 4 nm; al momento, TSMC sembra l’unica in grado di stampare con efficacia SoC a 3 nm per smartphone, e così dovrebbe rimanere fino alla prossima generazione di top di gamma per la fine del 2024.
Mancano informazioni ufficiali anche sulla configurazione tecnica, ma chi ha già Pixel 8 fra le mani ha avuto modo di usare le app di rilevazione del caso, confermando la presenza di una CPU 9-core 1+4+4. È una peculiarità rispetto al resto del mercato, dove pressoché qualsiasi smartphone si ferma agli 8 core. Il processore è formato da 1 core Cortex-X3 a 2,91 GHz, 4 core Cortex-A715 a 2,37 GHz e 4 core Cortex-A510 a 1,7 GHz, la GPU è la ARM Mali-G715 MP10 con frequenza di 890 MHz e le memorie sono di tipo LPDDR5X e UFS 3.1.
Il perché Google non si sia soffermata su questi tecnicismi è presto detto: sulla carta, queste sono specifiche di generazione passata, con le ultime soluzioni high-end Qualcomm e MediaTek che offrono specifiche più avanzate come CPU con core Cortex-X4 e memorie UFS 4.0. Ma come anticipato, il focus di Google non è mai stato quello di avere gli smartphone più potenti in assoluto, preferendo concentrarsi su altri aspetti.
Uno su tutti quello legato all’intelligenza artificiale: per quanto sia Qualcomm che MediaTek abbiano SoC con componenti AI dedicati, gli smartphone Google vengono pensati e creati con questo in mente. “Il nostro lavoro con Tensor non ha mai riguardato velocità e avanzamenti, o parametri di prestazione tradizionali“, afferma il team Google, che preferisce invece “portare avanti l’esperienza del mobile computing“.
In prima linea c’è quindi una TPU di nuova generazione (Tensor Processing Unit), cioè la componente che nel SoC si occupa di eseguire i modelli AI di Google. Se confrontato col Tensor G1 della serie Pixel 6, Tensor G3 esegue più del doppio dei modelli di machine learning, realizzati in collaborazione con Google DeepMind. E se si parla di AI generativa, Tensor G3 gestisce un sistema 150 volte più complesso rispetto a quello della serie Pixel 7.
Queste novità si riflettono in più punti dell’esperienza utente: per esempio, Google Assistant ha una migliore comprensione del parlato e del linguaggio umano, riuscendo a capire pause e incertezze. Inoltre, la serie Pixel 8 utilizza lo stesso modello di sintesi vocale che Google usa nei suoi data center, col risultato che lo smartphone può tradurre e leggere ad alta voce le pagine web. Migliora anche la sicurezza: grazie anche al co-processore Titan M2, la mancanza della scansione facciale 3D viene compensata da un modello 3D creato sulla base di una serie di foto 2D.
Come al solito, le novità più intriganti sono quelle che interessano il comparto della fotocamera. La presenza di algoritmi di apprendimento automatico direttamente dentro Tensor G3 fa sì che i video registrati con Pixel 8 e 8 Pro hanno migliori colori, contrasto e gamma dinamica grazie al Live-HDR, a fronte di consumi energetici ridotti. Un’AI che interviene anche in post-produzione, con Magic Editor che permette non solo di migliorare la scena ma anche di spostare e ridimensionare i soggetti immortalati. Scatto Migliore utilizza una serie di foto per migliorare tutti i soggetti della foto, Gomma Magica Audio cancella i rumori di sottofondo nei video, e infine Video Boost e Video Notturno migliorano parametri quali colore, illuminazione, stabilizzazione e granulosità.