La Finlandia si schiera contro Cina e Russia: stop alle vendite di Xiaomi

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Come un fulmine a ciel sereno per Xiaomi, arriva dalla Finlandia la di interrompere la vendita dei suoi smartphone, in una mossa apertamente di stampo politico. A riportarlo è il blog locale Suomimobiili: nonostante la compagnia cinese non sia soggetto ad alcun tipo di divieto né da parte delle nazioni europee né da parte dell’Unione Europea, nel paese nordico diventerà più difficile acquistare i telefoni della compagnia di Lei Jun.

Gli operatori telefonici della Finlandia decidono di interrompere la partnership con Xiaomi

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Era l’aprile 2023 quando l’ente ucraino National Corruption Prevention Agency accusò l’azienda cinese di essere “sponsor internazionale della guerra” che vede contrapposte Russia e Ucraina, inserendola in una lista di aziende coinvolte nel conflitto. Nonostante inizialmente avesse dichiarato l’intenzione di lasciare la nazione, come fatto da Apple e altre aziende, oggi Xiaomi detiene la prima posizione con più del 50% del mercato russo.

Già in precedenza, la catena d’elettronica Veikon Kone aveva interrotto la vendita dei prodotti Xiaomi in Finlandia, salvo poi reintegrarli: “i dispositivi Xiaomi sono stati rimessi in vendita dopo aver esaminato la situazione del mercato finlandese e l’elenco delle sanzioni dell’UE. Altri rivenditori non hanno reagito alla situazione, quindi stiamo svendendo lo stock esistente di prodotti Xiaomi. Sembra che nella gamma non arrivino nuovi modelli“. Ma adesso anche Telia, DNA ed Elisa, tre dei principali operatori telefonici della Finlandia, hanno deciso in maniera congiunta di bloccare la vendita dei nuovi smartphone Xiaomi. Non essendoci sanzioni, però, l’impressione è che gli operatori non possano attuare un vero e proprio blocco totale, dovendo così esaurire le scorte già in possesso e limitandosi a non rinnovare l’accordo e quindi non rifornirsi con i nuovi modelli.

Markku Saranpää di Telia afferma: “Rivediamo costantemente la nostra selezione di apparecchiature e, se necessario, apportiamo modifiche. Per il momento abbiamo rinunciato alla collaborazione con Xiaomi, quindi non saranno più disponibili nuovi modelli di dispositivi. I restanti prodotti in stock vengono venduti attraverso il negozio online e i negozi. Dal punto di vista ambientale, è responsabile che i dispositivi finiscano per essere utilizzati da chi ne ha bisogno“. Anche Sami Aavikko, CEO di DNA, afferma: “DNA esamina attivamente la propria gamma di prodotti di rivendita in base a vari dettagli, come la domanda di mercato, il prezzo del prodotto, le caratteristiche e la catena di fornitura. Per quanto riguarda i singoli produttori non possiamo aprire la questione più nel dettaglio. Cambiamenti periodici nella selezione dei prodotti sono normali nel settore“.

Più netta è la posizione di Elisa: “Le decisioni di selezione di Elisa vengono prese in base alla domanda dei clienti e i dispositivi Xiaomi hanno ancora il proprio gruppo di acquirenti. Tuttavia, abbiamo monitorato la situazione relativa alle attività del produttore in questione in Russia e abbiamo anche parlato con il produttore. Abbiamo ristretto la gamma dei dispositivi Xiaomi“. Allo stesso tempo, rivenditori finnici come Gigantti e Verkkokauppa hanno deciso di continuare a vendere gli smartphone Xiaomi, non esistendo alcun divieto ufficiale: “Prendiamo sempre sul serio le questioni relative alla responsabilità. Dall’inizio della guerra in Ucraina abbiamo monitorato e valutato attivamente la situazione di diversi produttori. In questo caso basiamo le nostre decisioni e azioni sulle linee guida dello Stato finlandese e dell’UE, come l’elenco delle sanzioni dell’UE. Finora Xiaomi non è stata pronta a farlo. Continuiamo a monitorare attivamente la situazione. Se entrasse nella lista nera, la rivendita di Xiaomi si fermerebbe immediatamente.

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