Arriva la svolta: Xiaomi (e non solo) lascia la Russia

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Sin dall’inizio del conflitto fra Russia e Ucraina, sono tante le compagnie tecnologiche (e non) che hanno deciso di lasciare la Russia: le trovate elencate in questo articolo. Tuttavia, finora questo elenco è stato composto quasi unicamente da realtà di stampo occidentale, mentre quelle di origine cinese hanno deciso di non unificarsi a questa decisione. Ma se in un primo momento questa scelta ha favorito le vendite dei brand cinesi, non c’è voluto molto affinché anch’essi si accorgessero che la situazione non era delle più rosee. Non soltanto aziende come Xiaomi, Huawei e OPPO si sono trovate tagliate fuori da un mercato strategico come quello dell’Ucraina, ma anche le vendite in Russia sono state penalizzate dal crollo del rublo.

Xiaomi lascia la Russia, e non è l’unica azienda cinese a decidere di abbandonare il paese

A due mesi di distanza dall’inizio del conflitto in Ucraina, qualcosa ha iniziato a muoversi anche a oriente, a partire da DJI, la prima azienda cinese che ha deciso di uscire dalla Russia. Ma come riporta il Wall Street Journal, non è soltanto il celebre produttore di droni ad aver intrapreso questa decisione. Nonostante il governo di Pechino abbia cercato di convincere le aziende a resistere alle pressioni occidentali, diverse aziende di rilievo hanno deciso di seguire la strada intrapresa da DJI. In particolar modo Xiaomi e Lenovo, i due marchi principali fra quelli che stanno silenziosamente lasciando il mercato russo.

Non c’è niente di sicuro o confermato, e forse la notizia non verrà mai resa ufficiale, ma le fonti riportano al Wall Street Journal che sia Lenovo che Xiaomi si stanno ritirando dalla Russia. Due nomi che fanno tremare gli affari, dato che parliamo della 2° azienda in Russia per vendite di PC e della 2° per vendite di smartphone. Secondo fonti vicine alla situazione, Lenovo avrebbe interrotto le spedizioni poco dopo l’inizio del conflitto, mentre Xiaomi le avrebbe interrotte nelle ultime settimane.

xiaomi guerra russia ucraina

Una mossa che non potrà che penalizzare il già compromesso mercato russo, che nel corso degli ultimi mesi ha subito dei bruschi e importanti cali delle esportazioni di prodotti tecnologici dalla Cina. Le spedizioni di notebook sono calate oltre il -40%, mentre quelle di stazioni per le telecomunicazioni di ben il -98%, complici anche i rallentamenti dovuti ai lockdown che stanno mettendo in ginocchio la Cina. Senza contare che istituzioni e autorità occidentali stanno monitorando il mercato, sanzionando le aziende che bypassano le sanzioni imposte contro la Russia.

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