La mega-causa degli USA potrebbe cambiare Amazon per sempre

amazon causa antitrust ftc
Crediti: Reason Magazine

172 pagine: è questa l’ampiezza del documento depositato dall’FTC contro Amazon, nella causa che vede contrapposte il colosso di Jeff Bezos e l’Antitrust statunitense (assieme a 17 stati americani). Un conflitto legale che, qualora vedesse la vittoria dell’ente americano, potrebbe cambiare per sempre i connotati del sito di e-commerce più popolare in occidente che vale 1,3 miliardi di dollari. L’accusa è quella di avere il monopolio delle vendite online, ai danni dei piccoli venditori che si vedrebbero costretti a sottostare alle sue regole per non rischiare di sparire dagli scaffali digitali.

L’FTC si schiera contro Amazon, e ritiene l’e-commerce di Jeff Bezos troppo sleale

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Crediti: Las Vegas Review-Journal

Secondo l’FTC, il problema starebbe nel fatto che Amazon utilizzi la propria piattaforma sia per i venditori di terze parti che per vendere i propri prodotti, con tutte le storture che ne deriverebbero. La compagnia di Bezos userebbe questa situazione di monopolio per favorire i propri servizi, per esempio sfruttando la ricerca interna al sito per promuovere i propri prodotti.

I venditori di terze parti sarebbero poi costretti a tenere prezzi alti in maniera artificiosa: qualora Amazon scoprisse che i loro prodotti vengono venduti a prezzi più bassi su altri negozi online, le inserzioni di questi negozianti finirebbero in fondo nei risultati di ricerca e perderebbero il cosiddetto Buy Box, cioè il riquadro che contiene le opzioni Acquista ora e Aggiungi al carrello. Una modifica vitale per le vendite: il Buy Box stimola gli acquisti, mentre l’altra opzione tende a scoraggiare i potenziali acquirenti.

Un gioco psicologico che obbligherebbe i commercianti a sottostare a questi “obblighi” pena la perdita del servizio Prime che penalizzerebbe ulteriormente i risultati di vendita. Per poter rimanere attivi sulla piattaforma, sarebbero tenuti a versare nelle casse di Amazon commissioni per ogni vendita e per le inserzioni pubblicitarie, arrivando a colpire quasi il 50% degli incassi dei venditori.

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Crediti: NY Times

Negli anni, Amazon avrebbe approfittato della propria posizione dominante anche per acquistare compagnie celebri come One Medical, iRobot e Metro-Goldwyn Mayer, per un’azienda che oltre al suo servizio di vendita può contare anche su servizi come Prime Video, Prime Music, Twitch e la sua profittevole piattaforma cloud Amazon Web Services.

Una singola società, Amazon, ha preso il controllo su gran parte (60-70%, ndr) dell’economia della vendita online. Sfrutta i suoi monopoli in modi che arricchiscano Amazon ma danneggino i suoi clienti: sia le decine di milioni di famiglie americane che acquistano regolarmente sull’ipermercato online di Amazon, sia le centinaia di migliaia di aziende che si affidano ad Amazon per raggiungerli”. Questo è quanto affermano i documenti, con l’FTC che mira a modificare la struttura di Amazon, anche se è ancora presto per capire come.

Amazon ha ovviamente negato tutte le accuse, affermando che l’FTC “ha torto sui fatti e sulla legge” e che “l’attenzione dell’agenzia si è radicalmente allontanata dalla sua missione di proteggere i consumatori e la concorrenza“. Per l’azienda di Bezos, una vittoria dell’ente significherebbe “meno prodotti tra cui scegliere, prezzi più alti, consegne più lente e opzioni ridotte per le piccole imprese – l’opposto di ciò che la legge antitrust è progettata per fare“. L’FTC la pensa al contrario: “se avremo successo, la concorrenza verrà ripristinata e le persone trarranno vantaggio da prezzi più bassi, maggiore qualità e selezione“.

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