Il 2023 segna il ventennale di Meizu, azienda che Jack Wong fondò nel 2003 inizialmente come produttore di lettori MP3 e poi trasformatasi in una piccola gemma nel mercato degli smartphone. Perlomeno qualche anno fa, quando le sue ambizioni la portarono a espandersi persino in Italia in un’epoca in cui le varie Xiaomi, OPPO e vivo rimanevano un’esclusiva della Cina. Poi è arrivata la crisi, la compagnia si è prontamente ridimensionata e ed è stata acquistata da Geely, casa automobilistica che ha colto la palla al balzo per mettere piede nell’industria telefonica. Ma i piani non stanno andando come previsto, e oltre a non essere tornata ai fasti di qualche anno fa l’azienda ha deciso di chiudere la divisione microchip.
Geely decide di chiudere la divisione semiconduttori all’interno di Meizu
Se la notizia vi coglie di sorpresa, non siete i soli. Che Meizu avesse una divisione dedicata alla realizzazione di semiconduttori proprietari non era qualcosa di noto, anche perché finora non abbiamo mai visto chip proprietari presentati da Meizu. La divisione si chiamava Xingji Meizu Group, era stata fondata nel marzo 2023 ed era composta da circa 200 dipendenti, ma sono bastati pochi mesi affinché il progetto venisse chiuso dalla casa madre Geely.
“Incertezze dell’economia globale“: è questa la motivazione dichiarata dalla compagnia, che decide quindi di allocare le sue risorse altrove e accantonare il desiderio di prodursi chip da sola. Se Geely ha acquisito Meizu, è anche per usare il suo know-how in ambito automobilistico, motivo per cui era stata fondata la divisione Xinji. Lo scorso giugno, è stata annunciata una joint venture con Polestar per la creazione di un sistema operativo per le auto Polestar, e non è da escludere che lo studio dei microchip fosse utile sia per l’ambito smartphone che quello auto.
Ma non è la prima volta che accade qualcosa del genere: non troppi mesi fa, anche OPPO si era vista costretta nel chiudere la divisione Zeku quando si stava preparando a presentare il suo primo SoC proprietario che si sarebbe posto come alternativa alle classiche Qualcomm e MediaTek. Se si guarda al panorama cinese, rimangono Xiaomi e vivo, entrambe attualmente in azione per la creazione dei rispettivi chip proprietari.
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