Prima è successo con le storie di Snapchat, poi con i video corti di TikTok e adesso con i tweet di Twitter: Meta non si smentisce, e con il suo ultimo Instagram Threads “prende spunto” dalla competizione. Ancor prima del lancio ufficiale, erano evidenti gli screzi fra Mark Zuckerberg ed Elon Musk, che alla volontà di Meta di creare un competitor di Twitter aveva risposto con varie frecciatine, fino addirittura a una sfida nel Colosseo. Questa volta, però, al posto delle frecciatina c’è una vera e propria minaccia di causa legale, come lascia intendere la lettera inviata dagli avvocati verso il CEO di Meta.
Parte la diatriba legale fra Twitter e Meta: accuse di copia per Instagram Threads
Basta provare per pochi secondi Instagram Threads per accorgersi delle forti somiglianze con Twitter: sono entrambi social network con interfacce minimali e dove la discussione testuale è protagonista. E adesso Twitter accusa Meta di aver commesso appropriazione indebitadei segreti commerciali necessari per costruire Instagram Threads. Per farlo, l’azienda di Zuckerberg avrebbe assunto dozzine di ex dipendenti Twitter, i quali avrebbero costruito Threads grazie all’accesso a segreti commerciali e informazioni riservate e all’aver conservato in maniera illecita documenti e dispositivi elettronici sensibili.
In questo modo, Meta sarebbe riuscita a sviluppare in pochi mesi un “sosia” di Twitter. Dopo essere stato in silenzio per diverse ore, Musk ha commentato così l’accaduto: “La concorrenza va bene, barare no“. Per il momento, la lettera inviata da Twitter a Meta sembra solamente l’incipit di quella che potrebbe diventare l’ennesima vicenda legale sul web.