Dei 18 impianti che Intel ha sparsi in tutto il mondo, soltanto 3 sono localizzati in Europa, più precisamente nella città di Leixlip in Irlanda. E visto che per il chipmaker statunitense i semiconduttori sono “più importanti del petrolio“, un’espansione europea è pressoché necessaria, specie per evitare i rallentamenti avvenuti durante il lockdown. Alla luce anche e soprattutto dell’European Chips Act, che prevede investimenti miliardari per ravvivare l’industria europea dei microchip, Intel sta discutendo con varie nazioni per aprire nuove fabbriche sul loro suolo.
Intel annuncia che il piano d’espansione in Europa passerà anche per la Polonia
L’ultima notizia riguarda la Polonia, cioè nei pressi di Wrocław, dove è prevista l’apertura di un impianto di montaggio e test. Sarà un impianto all’avanguardia con investimenti fino a 4,6 miliardi di dollari (con possibili espansioni future) e la creazione di quasi 2.000 posti di lavoro diretti e migliaia di posti indiretti per le aziende partner. Nella catena della produzione dei chip, la fabbrica polacca rientra nell’obiettivo di Intel di replicare in Europa quello che già avviene in America, cioè avere una filiera completa in vista della volontà di fare concorrenza a TSMC e Samsung. Irlanda e Germania rappresenterebbero la fase iniziale di stampa dei wafer, mentre in Polonia avverrebbe il passaggio finale, quello che precede la commercializzazione.
Fra queste due fasi c’è quella intermedia di packaging, che se nelle Americhe ha luogo in New Mexico in Europa sarebbe affidato all’Italia: sappiamo bene che i lavori affinché ciò accada sono in alto mare, ma anche in Germania i lavori hanno subito una battuta d’arresto. Tuttavia, va notato che nella mappa sono presenti Germania e Polonia ma non l’Italia: per fugare i dubbi sulla possibilità che la Polonia sostituisca l’Italia nella sua espansione europea, Intel Italia afferma che “questo impianto è differente e non sostituisce quello oggetto di interlocuzioni aperte con il Governo italiano, […] che riguarda un diverso processo nell’ambito della fase di back-end della produzione, con tecnologie nuove e innovative“.