Come un fulmine a ciel sereno, SK Hynix ha improvvisamente annunciato la chiusura della divisione italiana. A dirlo è il sindacato Cgil, che ha reso pubblica la procedura di licenziamento totale che ha avviato la compagnia sud coreana. Per chi non la conoscesse, SK Hynix è una delle maggiori aziende nel mercato globale dei semiconduttori, in particolar modo quando si parla di memorie; giusto qualche settimana fa, per esempio, ha annunciato la creazione delle memorie RAM più veloci al mondo.
La divisione italiana di SK Hynix manda a casa tutti i dipendenti: ecco le motivazioni
Dei sette impianti in cui SK Hynix fabbrica i suoi microchip, quattro sono in Cina e tre sono in Sud Corea. Cosa c’entra l’Italia, quindi? Nel 2012, SK Hynix acquisì Ideaflash, società italiana specializzata nello sviluppo di memorie NAND, per creare il suo primo centro di ricerca e sviluppo in Europa. A distanza di oltre 10 anni da quell’acquisizione, SK Hynix ha quindi deciso di chiudere i battenti in Italia, lasciando a casa tutti e 39 i dipendenti che finora hanno lavorato all’interno degli edifici di Agrate Brianza.
E il motivo è di quelli che fanno male leggere: “troppo divario tecnologico” fra Sud Corea e Italia e l’impossibilità per SK Hynix di mettere in pari la divisione italiana se non con grossi investimenti e il trasferimento di tecnologia che però rischierebbe di venire bloccata dalle leggi sud coreane; non è d’accordo Cgil, secondo cui il centro italiano avrebbe sempre raggiunto gli obiettivi richiesti, con la casa madre che ha raggiunto un fatturato nel 2022 pari a 34 miliardi di dollari con utili di 1,7 miliardi. Nel frattempo, Intel e SK Hynix stanno cooperando per l’apertura di un altro centro di ricerca e sviluppo per le memorie NAND, questa volta a Roma.
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