Come cambierà Windows 12: prime immagini, requisiti e CorePC

windows 12

Con nome in codice “Next Valley“, Windows 12 si prepara ad aggiornare nuovamente il sistema operativo targato Microsoft, e lo farà focalizzandosi principalmente su cloud e intelligenza artificiale. L’evoluzione di Bing e del pacchetto Office ci sta dando un assaggio di cosa aspettarci dal futuro di Windows, grazie alla sinergia con le tecnologie sviluppate in partnership con OpenAI. A tal proposito, in rete stanno circolando le prime indiscrezioni su quelli che dovrebbero essere i requisiti di sistema, dopo che Windows 11 ha attirato critiche per aver tagliato fuori CPU non troppo datate ma ritenute incompatibili.

Ecco quali specifiche tecniche serviranno per poter utilizzare il prossimo Windows 12

windows 12 screenshot
Il primo screenshot ufficiale di Windows 12

Mentre rimangono dubbi sui processori che dovrebbe supportare nativamente Windows 12, dovrebbe rimanere invariata il support Trusted Platform Module 2.0 (lo stesso per Windows 10 e 11), mentre la presenza del co-processore Pluton (lanciato con i processori AMD Ryzen serie 6000) dovrebbe essere opzionale.

Parlando di memorie, si dovrebbe salire da 4 a 8 GB di RAM minimi, mentre per lo spazio d’archiviazione aleggiano ancora dubbi attorno alla possibilità che sia richiesto un SSD per evitare colli di bottiglia; attualmente, Windows 11 occupa un minimo di 64 GB, ma si vocifera che il nuovo file system ReFS potrebbe abbassare lo spazio occupato rispetto allo standard attuale NTFS.

Infine, per il rilascio di Windows 12 si menziona un probabile ritorno al ciclo triennale, il ché lo porrebbe durante la seconda metà del 2024.

La vera novità potrebbe chiamarsi CorePC

Da anni, Microsoft sta cercando di creare una versione più leggera e adattabile ad altri form factor del suo sistema operativo; l’ultimo tentativo fu Windows 10X basato su Windows Core OS, annunciato nel 2019 ma poi cancellato nel 2021, un OS che avrebbe dovuto guidare lo sviluppo della linea convertibile Surface Neo, ma così non è stato. Dalle sue ceneri dovrebbe nascere CorePC, una versione modulare e personalizzabile che potrebbe esordire con Windows 12, il cui funzionamento su più form factor lo renderebbe un potenziale rivale di ChromeOS.

L’obiettivo sarebbe quello di avere un sistema configurabile in base al dispositivo su cui deve girare: anziché avere un’unica partizione con tutto quanto, CorePC sarebbe separato dal sistema operativo, e ciò andrebbe a beneficio di aggiornamenti più rapidi, più sicurezza e prestazioni migliori. Anche perché l’obiettivo per Microsoft sarebbe quello di creare una partizione read-only per il sistema operativo (come su Android e iOS), che l’utente non potrebbe quindi modificare a beneficio di sicurezza e aggiornamenti mirati per risolvere bug e falle. Inoltre, Microsoft starebbe lavorando a una versione “lite” di Windows con soltanto Edge, Office, web-app e quelle Android tramite Project Latte, pensata per il mondo scolastico e il mercato low-cost, riducendo fino al 75% lo spazio occupato da Windows 11 SE.

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