Con l’avvento di Xiaomi 12S Ultra, si è riaccesa la discussione attorno all’introduzione delle prime fotocamere da 1″ nel mondo degli smartphone. Quando si parla di qualità fotografica, c’è chi si potrebbe perdere dietro aspetti ben visibili ma spesso poco influenti sulla resa effettiva di foto e video. Mi riferisco per esempio alla quantità dei megapixel o a quanti sensori ci sono, visto che molto spesso sono queste le caratteristiche pubblicizzate dagli stessi produttori. Tuttavia, una fotocamera da 100 MP non è necessariamente migliore di una da 50 MP, così come avere 5 fotocamere non è meglio di averne “solo” 3.
Ben diversa è la questione attorno alla dimensione dei sensori: per una semplice questione fisica, generalmente un sensore grande è migliore di uno più piccolo. Grazie a questa superfice maggiore, un sensore da 1″ può catturare più luce e restituire un effetto bokeh più pronunciato. Tuttavia, si potrebbe aprire una parentesi sulla corsa evoluzionistica delle fotocamere mobile, sulle imprecisioni che ne nascono e sul fatto che parlare di sensori da 1″ su smartphone non è propriamente corretto, come vi spiego in questo articolo, mentre è più corretto definirli “1.0″-type“. Detto questo, ecco la lista di quali sono gli smartphone attualmente in commercio con una fotocamera di questo tipo.
Ultimo aggiornamento: aprile 2023
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ToggleLa fotocamera da 1″ prende piede nel mondo degli smartphone: ecco quali sono
Panasonic Lumix-DMC-CM1
La lista parte con un prodotto “controverso”: il Panasonic Lumix-DMC-CM1 è a tutti gli effetti un ibrido fra fotocamera e smartphone. Per alcuni considerarlo uno smartphone potrebbe essere ingiusto: era sostanzialmente una fotocamera compatta, con tanto di scocca in alluminio ed ecopelle, ma con Android (e tutti i vantaggi che ne derivano in termini di condivisione social).
Lanciato in Europa nell’autunno 2014, utilizzava un sensore Sony CMOS 28 mm da 20 MP f/2.8 dotato di ottiche Leica (un nome che ricomparirà più volte in questo articolo). All’epoca, il camera phone da battere era il Nokia 808 PureView con il suo gigantesco (per l’epoca) sensore da 50 MP grosso 1/1.2″. Essendo pensato principalmente per il mercato fotografico, vantava la UI delle mirrorless Lumix, con controlli manuali e supporto RAW; non mancava un tasto Shutter dedicato, oltre alla possibilità di montare lenti esterne. Ma il prezzo di 900€ non era propriamente accessibile, per una configurazione completa di Snapdragon 801, display da 4.7″ Full HD, 16 GB di memoria espandibile e Android 4.4 Kitkat.
Sharp Aquos R6
Dal 2014 passiamo al 2021, l’anno in cui i sensori da 1″ hanno debuttato nel vero e proprio mercato degli smartphone. Il primo di tutti è stato Sharp Aquos R6, confermando la storica tradizione di Sharp di adottare tecnologie all’avanguardia prima di altri. Anche in questo caso, il sensore adottato è un Sony CMOS da 20 MP f/1.9 con un’atipica lunghezza focale da 19 mm, a metà fra un sensore standard da 25 mm e un grandangolare da 15 mm (anche perché manca un grandangolare dedicato). Così come Panasonic, parliamo di una fotocamera in collaborazione con Leica: se foste curiosi di vedere come scatta, potete vederlo in questo articolo.
Se non bastasse, Aquos R6 sfoggia persino un incredibile schermo curvo IGZO OLED da 6,67″ WUXGA+ con refresh rate adattivo da 1 fino a 240 Hz, luminosità fino a 2.000 nits e sensore ID Qualcomm 3D Sonic Max. Un vero e proprio top di gamma, comprensivo di Snapdragon 888 e batteria da 5.000 mAh. Peccato che gli smartphone Sharp vengano venduti esclusivamente in Giappone.
Leitz Phone 1
A prima vista, il marchio Leitz potrebbe non dire niente a nessuno, perché non tanti sanno che “Leitz” altro non è che il nome originale… di Leica (fondata da Ernst Leitz Wetzlar). Ve l’avevo detto che questo nome sarebbe comparso più volte. In occasione della succitata collaborazione con Sharp, Leica ha colto la palla al balzo per creare il suo primo smartphone, un Leitz Phone 1 che altro non è che un rebrand di Aquos R6 con una scocca diversa. Pure in questo caso parliamo di un’esclusiva per il Giappone, anche se va considerato più come una tech demo che un prodotto commerciale.
Sony Xperia PRO-I
Sempre nel 2021, Sony Xperia PRO-I ha generato una certa curiosità negli amanti dei camera phone, dove “PRO-I” sta per “PRO-Imaging”. Dopo anni di controversie, Sony ha finalmente messo in collaborazione la sua divisione fotografica con quella telefonica. Il risultato sono smartphone come questo, con tre fotocamere da 12+12+12 MP, lenti anti-riflesso Carl Zeiss T* e sensore primario da 1″ stabilizzato otticamente; il primo da 1″ dotato di autofocus PDAF, al contrario dei modelli precedenti. Ha persino l’apertura focale variabile da f/2.0 ad f/4.0, in modo da compensare il difetti di sensori del genere, il cui spazio di messa a fuoco può risultare troppo ristretto.
Tuttavia, Sony è stata criticata per aver promosso Xperia PRO-I come uno dei pochi smartphone con fotocamera da 1″, ma non utilizzandone veramente 1″. Il sensore è sì lo stesso della fotocamera compatta Sony RX100 VII, ma anziché essere da 20 MP vengono utilizzati solo i 12,2 MP centrali del sensore. Il risultato è una superfice con 12,2 milioni di pixel da 2,4 µm, quando c’erano smartphone Xiaomi Mi 11 Ultra, con sensore sì da 1/1.12″ ma con Pixel Binning da 12 MP a 2,8 µm.
Sharp Aquos R7
Un anno dopo Aquos R6 arriva Sharp Aquos R7, che nel 2022 reitera quanto visto con il modello precedente. Le specifiche sono sostanzialmente le stesse, ma a cambiare è proprio la fotocamera. Questa volta il sensore da 1″ è aggiornato ed è il Sony IMX989 da 50 MP: tuttavia, anche in questo caso non viene utilizzato interamente, visto che su Aquos R7 è da 47 MP. Tanto gli basta per catturare 1,8 volte la quantità di luce rispetto a R6; rimane la collaborazione con Leica e l’utilizzo delle lenti 7P anti-riflesso Summicron.
Leitz Phone 2
Come accaduto nel 2021 fra Sharp Aquos R6 e Leitz Phone 1, nel 2022 la storia si ripete fra Sharp Aquos R7 e Leitz Phone 2. Cambia l’estetica, in linea con il suo predecessore, ma il secondo smartphone mai prodotto da Leica è in tutto e per tutto uguale al top di gamma Sharp, compreso il comparto fotografico. Anche questa volta, però, è un prodotto esclusivo per il Giappone.
Xiaomi 12S Ultra
Fra tutti questi smartphone, Xiaomi 12S Ultra non sarà il primo ad avere utilizzato un sensore da 1″ ma è senz’altro quello che l’ha sdoganato mediaticamente al grande pubblico, nonché ad averlo usato senza compromessi. Rispetto al downgrade effettuato da Sharp, qua il Sony IMX989 viene adoperato interamente, con Xiaomi e Sony che hanno collaborato per la sua realizzazione con investimenti pari a 15 milioni di dollari. Il risultato è una fotocamera da 50,3+48+48 MP f/1.9-2.2-4.1 con grandangolare e teleobiettivo, dove il sensore da 1″ con pixel da 1.6 µm ha una modalità Pixel Binning fino a 3.2 µm.
Così come Sharp e quasi tutti i modelli precedenti, anche la fotocamera di Xiaomi 12S Ultra è realizzata in collaborazione con Leica e non mancano le lenti asferiche Summicron 8P contro i riflessi (e varie ottimizzazioni e filtri software). Se foste curiosi di scoprire come scatta, c’è la nostra recensione e confronti sia con Pixel 6 Pro che con Samsung Galaxy S22 Ultra e iPhone 13 Pro Max.
Xiaomi 13 Pro
Dopo 12S Ultra, Xiaomi 13 Pro è il primo smartphone a introdurre il concetto di sensore da 1″ sulla linea principale di top di gamma dell’azienda. Il sensore adottato è sempre il Sony IMX989, qua usato in una tripla configurazione da 50,3+50+50 MP con l’aggiunta di ultra-grandangolare e teleobiettivo 3.2 e di nuovo la collaborazione con Leica che si riflette nelle lenti hardware e nelle varie implementazioni software.
vivo X90 Pro & Pro+
Per la prima volta in questo elenco cronologico, anche vivo si aggiunge al gruppo e lo fa con vivo X90 Pro e X90 Pro+, i due modelli più avanzati del suo catalogo a cavallo fra 2022 e 2023. Pur essendo differenziati da alcune specifiche, come l’uso del Dimensity 9200 sul primo e del Snapdragon 8 Gen 2 sul secondo, condividono lo stesso sensore fotografico, che è nuovamente il Sony IMX989. A cambiare è la configurazione complessiva: sul Pro abbiamo una 50,3+12+50 MP con ultra-grandangolare e teleobiettivo 2x e sul Pro+ una 50,3+48+50+64 MP con ultra-grandangolare più risoluto e due teleobiettivi 2x/3,5x, di cui uno periscopiale.
OPPO Find X6 Pro
Dopo vivo, anche OPPO ha deciso di entrare a far parte di questo clan con OPPO Find X6 Pro, che differentemente dal modello liscio possiede una configurazione da 50+50+50 MP con sensore principale Sony IMX989, lo stesso dei top di gamma Xiaomi e vivo. Stabilizzato otticamente, è affiancato da due sensori Sony IMX890, utilizzati per l’ultra-grandangolare/macro con lenti FreeForm e il teleobiettivo periscopiale con zoom ottico 3x, il tutto con partnership Hasselblad e ISP proprietario MariSilicon X.
Xiaomi 13 Ultra
Dopo il modello Pro, anche Xiaomi 13 Ultra ha rispolverato il Sony IMX989 per il suo comparto fotografico da 50+50+50+50 MP, ma aggiungendo novità molto importanti in termini di ottiche. Xiaomi ha co-ingegnerizzato con Leica delle nuove ottiche Summicron per migliorare la nitidezza delle immagini, ha adottato lenti con aperture focali più rapide e per il sensore principale ha inserito un sistema di diaframma variabile f/1.9-4.0; c’è persino un kit fotografico (venduto a parte) per ampliarne le funzionalità tramite una custodia dotata di tasto Shutter a doppia corsa, levetta per lo zoom e aggancio per filtri fotografici aggiuntivi.
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