Qualcomm aptX diventa gratis: come cambia il mondo delle cuffie

qualcomm aptx

Se bazzicate il mondo delle cuffie Bluetooth, allora probabilmente conoscete sigle come aptX e aptX HD, tecnologie che Qualcomm ha reso note nel mondo dell’elettronica. Da quando il trend audio su smartphone (e non solo) è passato dal cavo al wireless, le compagnie tecnologiche hanno progressivamente cercato di migliorare la qualità audio per compensare l’abbandono delle cuffie cablate; per farlo, è stato necessario creare codec audio come quello di Qualcomm, cioè algoritmi software in grado di comprimere e decomprimere il segnare alla ricerca del miglior compromesso fra rapidità di trasmissione e qualità sonora; e adesso che questi standard sono diventati di libero accesso, non potrà che giovarne l’intero settore.

Adesso la tecnologia aptX di Qualcomm è gratuita, per la gioia dei produttori di cuffie

xiaomi buds 4 pro

Di codec audio ne esistono diverse versioni create da diverse aziende, come nel caso di Apple AAC, Sony LDAC e Huawei LDHC, e questo significa che per utilizzarli si deve pagare le royalties all’azienda che l’ha brevettato. Nel caso di Qualcomm, la licenza per poter adottare i codec aptX e aptX HD sui propri dispositivi ammontava nel 2014 a 6.000$ una tantum più circa 1$ per dispositivo. Ma a partire da fine 2022, Qualcomm ha deciso di renderli entrambi open source, come dimostra il fatto che siano integrati nativamente all’interno delle ultime ROM AOSP di Android.

Questo significa che sarà più facile adottarli legalmente per gli sviluppatori di terze parti nell’ambito di modding e custom ROM, anche se rimangono dei limiti: come specifica Qualcomm, sono stati resi open source solamente gli encoder, cioè la componente di codifica (compressione del segnale in uscita), ma apparentemente non quella di decodifica (ricostruzione del segnale in ingresso), per cui immaginiamo sarà ancora necessario pagare.

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