La NASA prevede che l’uomo tornerà sulla Luna nel 2025 con il Programma Artemis, a distanza di 56 anni dallo storico allunaggio dell’Apollo 11, e sarà un avvenimento che avrà luogo in un contesto tecnologico ben diverso da allora. Questo è il traguardo di compagnie come Lockheed Martin, che con la creazione del sub-brand Crescent Space punta a creare la prima rete satellitare Moon-to-Earth mai vista nella storia dell’umanità.
Lockheed Martin è al lavoro per creare la prima infrastruttura comunicativa fra Terra e Luna
Quando misero per la prima volta piede sulla Luna, Neil Armstrong e Buzz Aldrin esplorarono la superfice lunare basandosi su mappe realizzate sulla base di fotografie catturate dalla Terra, con tutti i limiti che ne derivano. Ma affinché il Programma Artemis possa avere realmente successo, visto che si parla anche della realizzazione di vere e proprie basi lunari, serviranno tecnologie più avanzate.
Ed è qui che interviene Crescent Space e Parsec, cioè la sua costellazione di satelliti attorno alla Luna che metterà in collegamento in maniera più efficace la Terra con il suo satellite naturale. Così come avviene da tempo sul nostro pianeta, Parsec servirà agli astronauti sia per comunicare fra loro che con attrezzature e basi terrestri, avendo così a disposizione un sistema GPS che li assista durante la navigazione lunare ed eviti loro pericoli come quello di finire accidentalmente dentro a un cratere.
I primi satelliti dovrebbero essere già operativi entro il 2025, e ad assistere le prossime esplorazioni spaziali ci sarà anche Nokia, che già entro fine 2023 dovrebbe rendere operativa la sua rete 4G sulla Luna. Grazie alla collaborazione con SpaceX, l’azienda finlandese invierà un lander e un rover che comunicheranno tramite connessione LTE, con un’infrastruttura che punta ad assistere anch’essa la missione Artemis della NASA e permettere non soltanto una navigazione più semplice ma anche di inviare video streaming in tempo reale verso la Terra. L’atterragio avverrà all’interno del cratere Shackleton, e la speranza di Nokia è quella di riuscire a trovare il ghiaccio sulla Luna, una scoperta che aprirebbe scenari importanti: non soltanto potrebbe essere bevuta, ma quell’acqua potrebbe essere scomposta per ricavane carburante per missili e ossigeno per gli astronauti.
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