Dev’essere una strana sensazione quella che una persona come Carl Pei, co-fondatore ed ex capo di OnePlus, avverte quando ha fra le mani un prodotto come OnePlus 11. Da quando ha dato via alla sua nuova avventura con Nothing, il CEO ha più volte dato dimostrazione di non nascondersi al confronto pubblico con le altre aziende. E dopo aver dato la propria opinione su iPhone 14 Pro, è arrivato il turno dell’ultimo top di gamma della sua ex compagnia.
OnePlus 11 nelle mani di Carl Pei: ecco cosa ne pensa l’ex di OnePlus e CEO di Nothing
Essendo la sua una compagnia attenta al design, Carl Pei ha parlato di pregi e difetti di OnePlus 11, parlandone come di un prodotto dal sapore premium. Lo smartphone è bilanciato in mano, ben costruito, elegante e il suo essere curvo davanti e dietro fa sì che sembri più sottile di quanto lo sia realmente. L’attenzione è catturata dal modulo fotografico e dai suoi dettagli interessanti, essendo ricco di texture che denotano cura nella costruzione. Allo stesso tempo, però, secondo Carl i pulsanti laterali sono troppo sottili, Alert Slider e tasto Power non sono perfettamente allineati sull’asse verticale e il modulo fotografico non si fonde bene col frame laterale; dettagli che molti potrebbero non notare ma che risaltano quando a parlare è una compagnia attenta all’estetica come Nothing. Più oggettivo è invece il problema che attanaglia molti smartphone dotati di vetro anti-riflesso, più scivoloso del normale vetro.
OnePlus 11 è uno smartphone molto dotato sotto il fronte hardware: lo Snapdragon 8 Gen 2 è il SoC più potente in circolazione, la fotocamera di OnePlus 11 restituisce risultati più che soddisfacenti e il feedback aptico rende l’esperienza generale ancora più coinvolgente. Il discorso si complica lato software, dove Carl Pei trova una OxygenOS cambiata rispetto al passato, adesso basata su uno stile Neumorphism minimal ma non troppo. Il CEO di Nothing afferma di non apprezzare la presenza di tante feature e di continuare a preferire una UI simile ad Android Stock; per rispondere alle critiche degli ex fan OnePlu, egli afferma che la OxygenOS pre-fusione con OPPO funzionava, perciò “perché cambiarla?”.
Essendo Carl Pei un ex dirigente chiave di OnePlus, le informazioni più interessanti risultano essere quelle provenienti da chi ha vissuto e vive il dietro le quinte in un’azienda tecnologica. Per esempio, le sue stime indicano 480$ di costi di produzione per realizzare un oggetto come OnePlus 11. Rispetto ai suoi anni nell’azienda, OnePlus ha attuato diversi cambi nelle sue strategie di mercato, non relegando più le sue vendite al solo store ufficiale ma allargandosi anche a rivenditori di terze parti (come Amazon, Flipkart e negozi vari). Questo cambio porta con sé un fisiologico aumento di prezzo, in quanto la presenza di intermediari significa meno margine per OnePlus; tuttavia, alzare i prezzi significa perdere i cosiddetti early adopter, cioè coloro che si erano legati ai prezzi bassi della OnePlus degli esordi, ma di questo ho già parlato in un editoriale dedicato.
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