Così come pare praticamente certo che la serie iPhone 15 abbandonerà la storica porta Lightning, sembra sempre più probabile che l’adozione della USB-C avrà delle limitazioni. Questo rumor è in giro già da settimane, e col passare del tempo ulteriori indiscrezioni ci stanno aiutando a capire come Apple avrebbe deciso di limitare la nuova porta che adopererà sui suoi prossimi melafonini.
La serie iPhone 15 avrà la porta USB-C ma non sarà come quella degli smartphone Android
Se già oggi la serie iPhone 14 (e tutti i vari prodotti dell’ecosistema Apple) sono protetti da Made for iPhone, questo sistema di salvaguardia dovrebbe essere riproposto anche da iPhone 15 in poi. Sin dal 2012, Apple ha istituito la certificazione MFi per impedire che eventuali accessori non autorizzati (o ancora peggio falsificati) rallentino se non addirittura danneggino i suoi dispositivi. E secondo gli ultimi leak, collegando ad iPhone 15 un cavo privo di certificazione (cioè privo di chip di autentificazione) interverrà il software per rallentare la ricarica e il trasferimento dati, oltre a mostrare il classico messaggio “Questo accessorio non è supportato“.
La decisione di Apple sarebbe quella di continuare ad avere un ecosistema protetto anche con l’adozione della USB-C, nel bene e nel male. Si fa notare in rete come la certificazione MFi sia un metodo che Apple adopera non soltanto per questione di sicurezza ma anche per guadagnare dalle royalties che derivano dalle certificazioni necessarie per produrre e vendere accessori di terze parti. E se si parla di rallentamento delle velocità dei cavi, si vocifera anche che la USB-C di iPhone 15 base e Plus sarà meno performante di quella su Pro e Pro Max.
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