Uno smartphone senza porte? Potrebbe essere una cattiva idea

Sono anni che circola l’argomento di smartphone del futuro senza porte: diciamo che, a dirla tutta, la cosa non è poi tanto fantascientifica soprattutto se prendiamo in considerazione la rimozione quasi totale del jack per le cuffie, che di fatto è stato uno standard per diversi anni. Tuttavia la notizia più calda negli ultimi mesi è quella che ha coinvolto (e forse travolto, oserei dire) Apple, che si è vista costretta dall’Unione Europea ad adottare lo standard USB-C al posto del connettore Lightining proprietario.

Da quel momento in poi sono riapparsi online una serie di rumor che parlano di iPhone e smartphone più in generale, completamente privi di porte per qualsivoglia tipologia di cavo: fantascienza? No, soprattutto perchè a (quasi) tutto c’è un’alternativa senza fili, ma siamo davvero pronti? Ho provato a fare delle riflessioni sull’argomento per capire se uno smartphone senza porte possa essere adatto nell’uso di ogni giorno, e vi racconto come la penso.

Uno smartphone senza porte? Ad oggi potrebbe essere una pessima idea

La ricarica Wireless

Il primo spunto di riflessione, o meglio dire il primo motivo per cui si utilizza “un cavo” collegato allo smartphone è la ricarica: tutti quanti ormai sul comodino abbiamo un cavo sempre disponibile per ricaricare la batteria del nostro smartphone alla sera, prima di andare a dormire.

Ecco, questa sarebbe la prima rivoluzione qualora dovessero rimuovere le porte dal vostro prossimo smartphone. E ok, so che state pensando chiaramente alla ricarica wireless che è sempre più comune e diffusa sugli smartphone di fascia medio-alta, ma proviamo a fare due conti.

Aziende del calibro di Realme, ad esempio, hanno lanciato smartphone che supportano la ricarica fino a 150W e oltre in grado di ricaricarsi in tempi record inferiori ai 30 minuti; ad ogni modo, in media, i produttori moderni (ad eccezione di Apple che rimane tra i pochi ad essere “limitata”) adottano tecnologie di ricarica tra i 33 e i 66W, garantendo tempi di ricarica molto bassi e di ricaricare lo smartphone in qualsiasi momento lo riteniamo opportuno. La ricarica wireless, ad oggi, salvo rare eccezioni è uno standard che viaggia a velocità medie comprese tra i 7.5 e 15W, e quindi per una ricarica completa dello smartphone i tempi possono più che triplicarsi.

Personalmente ho un iPhone 14 Pro, e ritengo di essere un utilizzatore “diligente”: diligente perchè rispetto i miei smartphone, non faccio ricariche di pochi minuti prima di uscire, e cerco di mantenere la mia routine giornaliera della ricarica notturna. Questo per dirvi che, in casi come i miei, ricaricare lo smartphone senza fili (come tra l’altro faccio personalmente con un caricatore MagSafe) con anche solo 5W a disposizione, non è un problema perchè non ho alcuna fretta, ma in caso di ricariche d’emergenza in cui il requisito fondamentale è la velocità, ad oggi il cavo rimane ancora la soluzione ideale.

Dunque, per il momento, a meno che la ricarica wireless non faccia passi da gigante in tempi molto brevi, personalmente credo che il classico sistema cablato debba rimanere ancora lo standard principale di ricarica, anche perchè per ritenersi un vero progresso i consumatori non dovrebbero scendere a nessun compromesso.

Il trasferimento dei dati

L’altro argomento clou è senza dubbio quello relativo il trasferimento dei dati dallo smartphone al computer, e viceversa. Da quando uso iPhone come dispositivo principale ed un Macbook Pro ho praticamente svoltato la mia routine con Airdrop, che personalmente ritengo essere una bomba senza eguali. Ma il problema si presenta anche con Airdrop, quando i file diventano tanti e molto pesanti, con video di risoluzioni sempre più alte, ProRes e via discorrendo anche AirDrop può risultare un po’ limitato.

Ho parlato di AirDrop che è l’esempio più lampante, ma semplicemente perchè è quello che concretamente funziona meglio. E per i dispositivi Android? Ok, molti produttori si stanno impegnando tanto nella creazione del proprio ecosistema che, tra le altre cose, permette anche la connessione tra smartphone e computer al fine di trasferire file senza cavi di alcun tipo: abbiamo visto l’esempio di Honor, ma anche di OPPO, Samsung e Motorola, ma francamente nessuna di queste soluzioni riesce a superare il buon vecchio cavo e le sue velocità di trasferimento dati, al momento ancora irraggiungibili.

La qualità audio

In apertura vi ho parlato di iPhone come esempio, perchè francamente Apple rimane ancora oggi il brand più influente di tutti: se Apple decide di togliere il jack delle cuffie, tutti gli altri toglieranno il jack delle cuffie. Apple decide di togliere i caricatori dalle confezioni di vendita? A ruota, prima o poi tutti toglieranno i caricatori: è un dato di fatto, non supposizioni.

E’ proprio in merito la questione del jack audio che ho partorito l’ultima riflessione relativa alla domanda iniziale del “siamo pronti davvero ad uno smartphone senza porte?”: nonostante gli auricolari wireless abbiano raggiunto livelli veramente altissimi, per chi si definisce un audiofilo nel vero senso della parola, parlare di auricolare wireless e alta fedeltà nella stessa frase è praticamente eresia.

Utilizzo Airpods Pro quotidianamente, così come utilizzo auricolari economici per fare attività sportiva quando capita: personalmente non sono un amante dei cavi, ma in questo caso per me sono fondamentali. La verità è che, tolti i veri amanti della musica in alta fedeltà, chi critica gli auricolari senza fili lo fa perchè non ha mai provato prodotti di fascia medio-alta: un prodotto true wireless di fascia bassa suona male, soffre di problemi di disconnessione, e cosa peggiore ha un pessimo audio in chiamata a causa di microfoni molto scadenti.

Le cuffie cablate non hanno mai sofferto di questo genere di problemi, al massimo si rompevano per via di materiali molto leggeri, ma con poche decine di euro ne compravi un altro paio e tutto tornava alla normalità. Forse questo problema della qualità audio è il meno importante, tra tutti, ma prima di effettuare una transizione che porterà a rimuovere la porta principale sul nostro smartphone, ci sarà sicuramente ancora da migliorare le tecnologie di trasmissione dei dati.

Considerazioni

Mi piacerebbe conoscere la vostra posizione in merito: utilizzate attualmente un caricatore wireless per il vostro smartphone? E le cuffie? Ritenete opportuna, ad oggi, una transizione volta a trasformare il vostro smartphone in un oggetto totalmente senza fili? Personalmente credo che le basi siano solide e in forte miglioramento, e che in poco (pochissimo) tempo potremo essere pronti ad accogliere una rivoluzione di questo tipo.

Sarò sincero: nonostante tutte le limitazioni presenti ancora al momento, rientro tra gli utenti che praticamente non utilizzano più il cavo per nulla. Ad oggi Apple è il brand potenzialmente pronto a questa transizione, seppur dovrà correre ai ripari per migliorare le sue performance di ricarica tramite MagSafe.