Molti di noi hanno in casa almeno un gadget domotico, ma a quanto pare il mercato degli elettrodomestici smart è ben lungi dal prendere pienamente forma. A dirlo non è uno studio di analisti bensì la stessa LG, che da quando ha dato ufficialmente addio agli smartphone ha intensificato la sua attività nella produzione di smart TV, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, aspiratori e così via. E grazie al suo know-how informatico, LG è uno dei principali produttori di elettrodomestici di nuova generazione, in grado di interfacciarsi alla rete per innescare nuove funzionalità; nonostante ciò, la compagnia afferma che meno della metà degli elettrodomestici sono collegati a internet.
I produttori confermano: gli utenti non utilizzano veramente gli elettrodomestici smart
Ogni volta che una compagnia come Samsung, LG, Amazon e Google presenta un nuovo prodotto domotico, lo fa mostrandolo all’interno di una casa smart in cui ogni elettrodomestico è interconnesso agli altri. Questo sarebbe il loro desiderio, ma la realtà dei fatti è ben diversa: anche se gli elettrodomestici smart rappresentano l’80/90% di quelli venduti da LG, sono pochi quelli che compongono realmente il cosiddetto Internet of Things; nel caso di un altro brand come Whirlpool, la percentuale sale a “più della metà”, anche se mancano numeri specifici.
Nel panorama di crisi economica che sta affliggendo un po’ tutte le aziende, i produttori di elettrodomestici vogliono incentivarne la connessione. In questo modo, le aziende potrebbero acquisire dati utili a profilare la clientela (in maniera anonima), scoprendone abitudini culinarie, di lavaggio e più in generale di utilizzo della casa. Di riflesso, i produttori avrebbero più informazioni per la vendita di parti di ricambio e l’offerta di abbonamenti vari; come afferma LG, raccogliere dati sulla quantità d’acqua che circola nel suo frigorifero fa sì che l’utente riceva una notifica quando c’è da sostituirne il filtro. Senza contare che un elettrodomestico connesso significa un elettrodomestico che funziona meglio, potendo ricevere aggiornamenti OTA che ne migliorino le funzioni e correggano eventuali problemi; per esempio, Whirlpool ha aggiornato le sue lavatrici smart aggiungendo una funzione di rilevamento delle perdite.
Il problema si presenta quando gli utenti non collegano i prodotti domotici al Wi-Fi, e le motivazioni possono essere le più svariante. C’è chi non si fida dei rischi di internet, chi più semplicemente non lo collega mai oppure lo collega ma poi cambia operatore o password e si dimentica di ricollegarlo. “La sfida è che un consumatore non vede il vero valore che i produttori vedono in termini di come quei dati possono aiutarli a lungo termine, quindi a loro non interessa davvero collegarlo” afferma Henry Kim, direttore della divisione americana LG ThinQ. La compagnia sud coreana ha specificato di star lavorando per risolvere questo problema, per esempio dotare gli elettrodomestici di antenne più forti per captare meglio il Wi-Fi e studiare una soluzione software che gli permetta di riconnettersi automaticamente in caso di disconnessione.
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