Ban e licenziamenti: è iniziata la crisi di TikTok?

tiktok

Parlare di crisi per un’app come TikTok, che in pochi anni è passata da essere un’app di nicchia a uno dei social più diffusi e utilizzati al mondo, potrebbe sembrare paradossale. Nel 2021, quella di ByteDance è stata la prima app non di Facebook a superare i 3 miliardi di download mondiali, segnando un importante traguardo nonché un primato per un’app cinese al di fuori della grande muraglia. Traguardo che non è sfuggito alla lente d’ingrandimento occidentale, scontrandosi con l’ex governo Trump al punto da ipotizzare una cessione per poter continuare a operare fuori dall’Asia. Con il subentro della presidenza Biden, la minaccia del ban è stata inizialmente allontanata, ma sono bastati pochi anni affinché il nuovo governo americano tornasse alla carica.

Problemi per TikTok, fra licenziamenti e ban del governo americano

tiktok

Di un possibile ban si è tornato a parlare verso fine 2022, quando alcuni membri della politica statunitense hanno nuovamente posto sotto i riflettori sulla presunta minaccia alla sicurezza nazionale che TikTok rappresenterebbe. Come avvenuto di fatto con Huawei, l’intenzione da parte di enti come l’FCC sarebbe quella di bannare il social cinese onde evitare possibili ripercussioni sulla privacy della popolazione americana. In questi mesi le autorità si sono effettivamente messe, e TikTok è stato bannato da tutti i dispositivi del governo federale degli Stati Uniti, nonché da quelli statali in almeno 19 stati americani. Inoltre, la Casa Bianca starebbe nuovamente considerando di obbligare la cessione della divisione statunitense di TikTok.

Se già la situazione non fosse abbastanza spinosa, nelle ultime ore che ByteDance, la proprietaria di TikTok, avrebbe deciso di licenziare centinaia di dipendenti in vari dipartimenti della divisione cinese Douyin, comprese attività extra come settore videoludico e immobiliare. Una misura che sarebbe stata messa in atto per contenere e ridurre i costi operazionali, a fronte degli oltre 100.000 dipendenti in tutto il mondo; ricordiamo che già nel 2021 erano stati tagliati migliaia di posti di lavoro a causa delle restrizioni del governo cinese.

Per quanto non si tratti di una misura significativa dal punto di vista numerico, rappresenta l’ennesimo tassello di un quadro negativo che coinvolge numerosi colossi della tecnologia: Alibaba, Tencent, Baidu ma anche le varie Big Tech occidentali come Meta, Google, Microsoft, Amazon, Netflix e così via, tutte con migliaia di licenziamenti attuati nel 2022. E intanto continuano ad aleggiare dubbi attorno alla possibile entrata in borsa di TikTok, attualmente privata, una mossa difficile specie alla luce delle mosse americane; e non stanno a guardare le dirette concorrenti Instagram e soprattutto Google, con YouTube che sta sempre di più puntando sulla funzione Shorts per riguadagnare terreno nei video brevi.

⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.