MediaTek investe in Europa e USA: chip sempre meno da Taiwan

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Il perché la Cina vuole Taiwan l’abbiamo discusso in questo video-editoriale, e sappiamo che le conseguenze delle pressioni geo-politiche stanno affliggendo anche realtà come MediaTek. Nella peggiore delle ipotesi, cioè quella che vede la Cina decidere di annettere l’isola, la conseguenza è che la filiera tecnologia taiwanese ne uscirebbe pesantemente colpita, e di riflesso il mercato globale. I dati ci dicono che dagli impianti di TSMC esce oltre il 50% della produzione mondiale di chip, fra cui anche quelli che MediaTek vende ai produttori di smartphone e non. Se ci si concentra al solo mercato mobile la percentuale sale ulteriormente, con circa il 70% dei telefoni di tutto il mondo che montano chip usciti dalle sue fabbriche.

Taiwan sarà meno centrica nel futuro della produzione di chip da parte di MediaTek

In questa delicatissima situazione che vede contrapposte Cina e Taiwan c’è di mezzo anche l’occidente, per esempio con la Chip 4 Alliance che unisce Taiwan a USA, Sud Corea e Giappone. E mentre stiamo assistendo a una vera e propria diaspora da parte delle Big Tech, che non vedono più nella Cina il solo e unico posto dove produrre, anche MediaTek si sta muovendo in tal senso. A fronte delle difficoltà che l’industria tech sta affrontando e che stanno spingendo le aziende a cercare vie alternative fuori dai soliti paesi, il CEO di MediaTek ha dichiarato che la compagnia sta investendo per produrre fuori da Taiwan. Vista la situazione, egli afferma che “molti grandi produttori richiederanno ai loro fornitori di chip di avere più fonti“, in modo da evitare la crisi di approvvigionamento che si è acuita a seguito della pandemia e che rischia di peggiorare a causa degli scontri fra USA e Cina.

Dimensity 9200 AnTuTu

Fra queste vie alternative, MediaTek sta investendo in particolar modo negli Stati Uniti, con l’obiettivo di triplicare se non quadruplicare le vendite di chip prodotte negli USA. Per esempio, alcuni dei chip meno avanzati di MediaTek vengono già prodotti da GlobalFoundries e dalle sue fabbriche in USA, Singapore e Germania. Ha anche annunciato pubblicamente che sarà uno dei clienti che parteciperà all’iniziativa di Intel di diventare un chipmaker anche per terze parti, proprio come nel caso di MediaTek, sfidando il duopolio di TSMC e Samsung. Per esempio, la tecnologia Intel 16 si è rivelata particolarmente adatta alla fabbricazione di quei chip che MediaTek vende in settori come smart TV e dispositivi Wi-Fi.

Ci vorrà ancora tempo, però: come afferma il CEO Rick Tsai, i chip MediaTek prodotti da Intel vedranno la luce a partire dalla seconda metà del 2024. Senza contare che per la produzione più avanzata, come nel caso del Dimensity 9200 o del chip dentro PlayStation VR 2, TSMC resta un partner essenziale. Ecco perché MediaTek ha annunciato che usufruirà anche della fabbrica che TSMC sta costruendo in Arizona, dalle cui stampe usciranno chip a 5 e 3 nm.

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