Assieme alla presentazione ufficiale dello Xiaomi 12T (di cui, a brevissimo, arriverà la recensione) e dopo il successo dello Xiaomi Pad 5 (qui la recensione), il brand cinese conferma la sua volontà di riportare in auge il suo mercato dei tablet e lo fa con un tablet economico, che si rivolge alle masse, che il brand stesso ha ammesso di aver sviluppato pensando sia alle prestazioni che ai consumi contenuti.
È il nuovo Redmi Pad, il primo tablet del brand animato dal MediaTek Helio G99, che vanta un display da 10.61” a 90 Hz ed un buon sistema audio. Tutto molto bello, ma ormai sul mercato le alternative in questa fascia di prezzo e con le medesime caratteristiche non mancano.
Quindi la domanda è questa: il nuovo Redmi Pad riesce davvero a contraddistinguersi dai suoi competitor?
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Recensione Redmi Pad: caratteristiche, pro e contro, del nuovo tablet Android economico
Design e materiali
Nonostante sia, di fatto, una versione più economica del top di gamma Xiaomi Pad 5, dal punto di vista dei materiali e del design Redmi Pad introduce alcune novità che in un certo senso lo rendono “migliore” del fratello maggiore. Realizzato in un corpo interamente in lega d’alluminio e magnesio, sottile 7.5 millimetri e pesante 465 grammi, la prima cosa che si nota quando si impugna il nuovo tablet economico di Xiaomi è l’ottimo bilanciamento dei pesi ed un grip migliorato rispetto al modello più costoso.
In linea del tutto generale le forme squadrate sono le stesse che caratterizzano lo Xiaomi Pad 5, ma nel neonato in casa Xiaomi il brand ha introdotto delle novità molto interessanti anche in ottica smart-working: la fotocamera anteriore, ad esempio, è stata posizionata al centro del lato più lungo del tablet. In questo modo, quando si effettueranno delle videochiamate in modalità orizzontale, l’inquadratura non sarà più laterale ma centrale.
Posteriormente è stato posizionato il modulo fotografico rettangolare che ricorda lo stile degli ultimi smartphone di Xiaomi e le colorazioni disponibili sono tre: Graphite Grey, Mint Green e Moonlight Silver. Molto interessante la certificazione IP52, che lo rende resistente ad acqua e polvere che potrebbe risultare piuttosto rassicurante qualora ci si sposti con il tablet con sé e si venga sorpresi da un improvviso temporale.
Guardando il tablet in posizione verticale poi, troviamo il tasto d’accensione in alto a sinistra ed il bilanciere del volume sulla cornice destra. Ciò che mi sarebbe piaciuto vedere però, sarebbe stata l’introduzione di un sensore per le impronte digitali nel tasto d’accensione: cosa non presente né sul nuovo Redmi Pad né sullo Xiaomi Pad 5. Peccato.
L’audio è affidato a quattro speaker posizionati in maniera simmetrica lungo le cornici del dispositivo, non è supportata alcuna SIM e la memoria può essere espansa tramite una microSD che può arrivare fino ad 1 TB di capienza.
Infine, scompare il supporto per le cuffie cablate: Redmi Pad non ha alcun ingresso per il jack delle cuffie da 3.5 mm e l’unico modo di utilizzare degli auricolari o delle cuffie con il cavo, sarà tramite un adattatore USB-C che, però, non è incluso nella confezione.
Insomma, dal punto di vista del design e dei materiali, non c’è molto da criticare al Redmi Pad: la maggior parte delle persone a cui l’ho fatto provare, ha pensato che si trattasse di un prodotto venduto ad un prezzo profondamente maggiore di quello reale.
Display
In quanto a display, ci sono due cose che non mi hanno fatto impazzire in questo Redmi Pad e no, non è il refresh rate “limitato” a 90 Hz: per quel che mi riguarda è una frequenza di aggiornamento più che sufficiente per un tablet e, soprattutto considerando il prezzo di vendita economico, direi che il brand ha fatto fin troppo. Ma andiamo con ordine.
Redmi Pad utilizza un pannello LCD IPS da 10.61” con una risoluzione 2K (da 2000 x 1200 pixel) e, come vi dicevo, un refresh rate da 90 Hz. Il rapporto d’aspetto è da 15:9 e senza girarci troppo intorno, in quanto a qualità dell’immagine è un gran bel pannello che però soffre un pochino del problema relativo agli angoli di visione piuttosto ridotti. I 10 bit di profondità colore si notano, così come il supporto dell’HDR e la copertura del 70% della scala colore NTSC, e le immagini riprodotte sono sempre ben bilanciate, ben saturate e piacevoli da guardare.
Ciò che non mi ha stupito però riguarda innanzitutto le cornici sulle quali, a mio parere, il brand avrebbe potuto fare qualche sforzo di ottimizzazione in più, e poi la luminosità: il valore di picco del pannello utilizzato nel Redmi Pad è di 400 nits, più che sufficiente per utilizzare il tablet in ambienti chiusi, ma piuttosto scarso qualora ci si trovasse ad utilizzarlo all’aperto o in condizioni di luce diretta.
Sia chiaro, non si tratta di un problema “estremo”, ma è una cosa da considerare prima dell’acquisto soprattutto in correlazione all’utilizzo stesso che si farebbe con il tablet: per come uso io questi dispositivi, ad esempio, il fatto che in determinate condizioni il display di Redmi Pad non si veda poi così chiaramente non è assolutamente un problema.
Infine un appunto: Redmi Pad è certificato Widevine L1 e quindi permette la riproduzione HD dei contenuti su Netflix, Prime Video etc, ma è in grado di riprodurli né in Dolby Vision né in HDR. Ma, hey, è un compromesso più che accettabile considerato il suo prezzo di vendita.
Hardware e prestazioni
Ad animare il Redmi Pad ci pensa un MediaTek Helio G99, ossia lo stesso SoC che abbiamo visto nel Poco M5 (qui la recensione) che debutta per la prima volta anche nel mondo dei tablet. Parliamo di un processore a 6nm Octa-Core (2×2.2 GHz Cortex-A76 & 6×2.0 GHz Cortex-A55) che è affiancato da una GPU Mali G57 e che con il nuovo tablet può utilizzare 3 GB o 4 GB di memoria RAM, a seconda della versione che si sceglie.
E sono sincero: non sono un grande fan di questo SoC di MediaTek. In termini di prestazioni nude e crudei risultati ottenuti dal Redmi Pad non si allontanano tantissimo da quelli che ottenemmo nei test dello smartphone di Poco: il punteggio di 458 punti, Single-Core e 1868 punti in Multi-Core e 1437 punti in OpenCL, assieme ai 314271 punti di AnTuTu (che funziona solo nella versione Lite) sono sulla stessa fascia del Poco M5, ed è per questo che non dovrebbe sorprendere il fatto che l’esperienza utente e le prestazioni di gioco sono praticamente le medesime.
Chi acquista un tablet così compatto, probabilmente lo potrebbe fare anche per giocare ad uno dei tanti FPS disponibili ormai sul Play Store, ma vi avverto: Redmi Pad non è un tablet per giocare con titoli complessi e veloci. Per i casual gamers può andare più che bene, ma per chiunque voglia grafica 3D al massimo ed alti framerate invece no.
Soffre un pochino anche nella gestione della RAM, per cui spesso il tablet è “costretto” a sospendere le applicazioni in background per destinare la memoria a quelle in uso. In soldoni soffre un po’ nel multitasking, nei passaggi da un app all’altra e nell’uso stressante: dovrete armarvi di un po’ di pazienza a causa dei tempi di apertura delle app un po’ più lenti del solito e cose di questo tipo. Ricordiamoci però che si tratta di un prodotto molto economico con cui, con cognizione di causa, bisogna accettare dei compromessi.
Ad ogni modo, rispetto ad esempio all’Oppo Pad Air (qui la recensione), il Redmi Pad garantisce un’esperienza d’uso più veloce e fluida, probabilmente anche grazie al display da 90 Hz.
Fotocamere
In quanto a fotocamere, non mi dilungherei troppo per due motivi: in un tablet economico non sono mai un vero e proprio punto di forza, e sono dell’idea che dovrebbe esserci una legge che vieti di scattare fotografie con dispositivi del genere. Detto questo, l’unica fotocamera posteriore è da 8 megapixel e, come immaginavo, garantisce scatti di qualità proporzionale al prezzo di vendita. Può anche registrare video in FullHD a 30 fps, ma se è già un problema scattare le foto, figuriamoci i video.
Ciò su cui vorrei soffermarmi di più è quella frontale, ossia quella che effettivamente ha più un senso su un tablet, e che viene spesso utilizzata per le videochiamate o le riunioni. Anche la frontale ha un sensore da 8 megapixel ed anche questa fotocamera restituisce un’immagine piuttosto priva di dettagli, con un bilanciamento delle tonalità tendente al freddo ed una minore saturazione rispetto a quella vista nella posteriore.
Ma la posizione lungo la cornice più lunga, e la sua qualità generale, la rendono praticamente perfetta per lo scopo con cui è nata: le videochiamate, perché per questo scopo l’ho trovata decisamente migliore rispetto alle webcam integrate nella maggior parte dei laptop economici. È importante però ricordarsi di entrare in riunione mentre si è in un ambiente bene illuminato, perché in condizioni di bassa luminosità inizia ad avere qualche tentennamento.
Software
Redmi Pad arriva nei negozi con Android 12 personalizzato dalla MIUI For Pad, ossia versione della MIUI 13 studiata appositamente per tablet e pieghevoli, fra split-screen, finestre flottanti e multi-windows che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, riceverà 2 major update di Android e 3 anni di aggiornamenti di sicurezza.
Ed anche sul Redmi Pad troverete tutti i pro e tutti i contro dell’interfaccia grafica di Xiaomi. È ad esempio possibile affiancare due finestre ed aprire altre due applicazioni in modalità fluttuante, e sono modalità che funzionano anche utilizzando il tablet in modalità verticale. E così come abbiamo visto nello Xiaomi Pad 5, anche nel tablet più economico è presente la comodissima dock in stile iPad, che permetterà un accesso veloce alle proprie app preferite.
Ci sono poi i nuovi widget e tutte le animazioni tipiche dell’interfaccia grafica del brand: interfaccia grafica che io non ho mai particolarmente amato ma che, bisogna ammetterlo, negli anni è migliorata tantissimo.
Batteria e ricarica
Buona l’autonomia garantita dalla batteria da 8000 mAh. In tutta onestà, anche grazie al ridottissimo spirito energivoro del SoC di MediaTek, scaricare totalmente il Redmi Pad è quasi un’impresa impossibile. Nell’ultima settimana è stato il mio dispositivo principale soprattutto per guardare i contenuti e, in media, ci ho fatto circa 3 giorni con un’unica carica. Insomma, in una settimana l’ho caricato 2 volte.
Il tablet poi, supporta la ricarica “rapida” a 18w, con cui in circa due ore e mezzo si passerà dallo 0% al 100&.
Prezzo e considerazioni
Redmi Pad è in vendita ufficialmente dal 5 ottobre al prezzo di 299,90€ per la 3/64 GB e 349,90€ per la 4/128 GB. Vi consiglio di controllare sempre il box in basso perché, spesso, su AliExpress è in sconto: per non perdervi neppure una delle riduzioni dello street price, seguite GisDeals su Telegram (lo trovate qui).
Ed è inutile girarci intorno, il Redmi Pad è la versione “adatta a tutte le tasche” dello Xiaomi Pad 5, c’è poco da fare. Ha un buon display, materiali premium, interfaccia utente che grazie ai 90 Hz sembra ancora più veloce. Certo, non è un prodotto pensato per i giocatori incalliti, e qualora foste interessati all’acquisto il mio consiglio sarebbe solo uno: puntate alla versione con la quantità maggiore di memoria RAM.
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