Recensione OPPO Reno 8 5G: non solo DESIGN, ma anche tanta SOSTANZA!

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La serie RENO di OPPO è per me stata sempre ricca di sorprese: dal Reno 3 a seguire ho sempre provato con piacere i dispositivi di questa serie di OPPO, che si configurano a tutti gli effetti come delle alternative alla fascia alta, con poche rinunce e nessuna soprattutto sul fronte estetico e del design, dove sono pressochè comparabili ai dispositivi più costosi della stessa azienda.

Oggi è il turno del Reno 8 5G, la variante più “economica” di questa serie 8 del 2022, che arriva dopo un 8 Pro che ci è piaciuto tantissimo nei nostri giorni di test: le aspettative sono decisamente alte, e sono certe che questo dispositivo non le deluderà. Vi do un piccolo spoiler, no, non le ha deluse.

Recensione OPPO Reno 8 5G

Design e Materiali

Esteticamente OPPO penso sia uno dei miei brand preferiti: che si tratti di un top di gamma, o di un dispositivo entry-level, vi sfido a trovare un produttore che riesca a sfornare dei dispositivi così belli in tutte le loro forme. Questo Reno 8 5G è pura poesia sul fronte costruttivo e sul fronte del design: la scocca unibody è decisamente bella, la colorazione blu scura è molto elegante e raffinata, e lo spessore decisamente contenuto pari a soli 7.7mm, è la ciliegina sulla torta. La back cover posteriore, inoltre, è realizzata in plastica ma le finiture satinate con la stessa verniciatura dei bordi laterali sono talmente ben realizzate che ho dovuto impiegarci un po’ a capire che si trattasse di plastica.

A tutto ciò aggiungeteci un camera bump ben studiato, non troppo sporgente e adeguatamente bilanciato e penso che vi troverete di fronte allo smartphone perfetto; le sue dimensioni, inoltre, sono pari a 160.6 x 73.4 per, appunto, soli 7.7 mm di spessore, che se aggiunti al peso di soli 179 grammi, rendono il Reno 8 5G uno smartphone assolutamente comodo e pratico nell’utilizzo di ogni giorno.

E ok, sarò sincero, perchè lui non è perfetto, e seppur il mio entusiasmo fino a poco fa potesse far trasparire questa sensazione, vi assicuro che un piccolo problemino estetico c’è: la parte inferiore del display possiede un bordo piuttosto spesso che potrebbe farvi storcere il naso, sono d’accordo che si tratti di una piccolezza, ma da un design così curato non mi aspetto che dettagli come questo vengano trascurati, nella maniera più assoluta.

Per il resto si tratta di uno smartphone abbastanza tipico: sul lato destro c’è il tasto di accensione e spegnimento con un righino verde all’interno come dettaglio estetico, ma di cui non ho capito la reale utilità visto che non ci sono dettagli di questo colore altrove. Sul lato sinistro, poi, c’è il bilanciere del volume, in alto il secondo microfono ed in basso il connettore USB-C per la ricarica, lo speaker soltanto mono e non stereo (ahia!) e lo slot per le due nano sim, di cui solo una supporta la connettività 5G. Mancano, purtroppo, lo slot per la microSD, il jack per le cuffie e certificazioni IP di ogni tipo.

Display

E poi c’è il display, che è un bel pannello OLED da 6.43” pollici con risoluzione FullHD+, e senza alcun supporto alle tecnologie più recenti, come ad esempio l’HDR o l’HLG; il refresh rate raggiunge i 90Hz massimi, e sono tutte caratteristiche di cui, per carità, non ci si può lamentare ma che, di fronte al prezzo dello smartphone, ci mettono in condizione di farci qualche domanda e chiederci perchè OPPO non si sforzi un po’ di più ad uniformarsi agli altri competitor (a volte più economici).

Polemica a parte, in quanto a qualità è inutile prenderci in giro: lo reputo un ottimo pannello, sia in quanto a contrasto sia in quanto a resa cromatica. In basso al display l’azienda ha integrato un sensore biometrico per lo sblcoco del dispositivo, il quale forse è troppo in basso per essere realmente comodo nell’uso giornaliero, ma di fatto è preciso e potreste abituarvi nel giro di pochi giorni.

Discreta, inoltre, anche la frequenza di campionamento del tocco che con i suoi 180 Hz non è di certo la più veloce del mercato (pensate che la variante Pro raggiunge i 360Hz), ma che è sufficiente per garantire una buona fludità nell’uso e nelle interazioni con lo smartphone.

Hardware e Performance

Penso sia ormai chiaro che l’appellativo di “ruota di scorta” non appartenga più a Mediatek, perchè l’azienda taiwanese ha dimostrato negli ultimi anni di essere cresciuta e maturata, al punto di fornire delle soluzioni con i suoi SoC estremamente performanti oltre che molto attente ai consumi energetici. Detto ciò, OPPO ha scelto il nuovo Dimensity 1300 per il suo Reno 8 5G, un processore a 6nm Octa-core (1×3.0 GHz Cortex-A78 & 3×2.6 GHz Cortex-A78 & 4×2.0 GHz Cortex-A55), con una GPU Mali-G77, una memoria RAM pari a 8GB LPDDR4x ed uno storage interno da 128GB di tipo UFS 3.1 non espandibile.

Il Dimensity 1300, numericamente parlando, lo si potrebbe mettere alla stregua (ma in ogni caso risulterebbe superiore) allo Snapdragon 778G, una CPU di cui spesse volte vi ho parlato in modo positivo; anche questo SoC di Mediatek, che sulla carta non è altro che un Dimensity 1200 lievemente migliorato, è un processore affidabile su ogni punto di vista e dettaglio. Le prestazioni sono eccezionali nell’uso di ogni giorno e, grazie all’apporto della tecnologia HyperEngine 5.0 di Mediatek, anche l’esperienza durante i giochi è decisamente migliorata e rende comparabile, di fatto, questo smartphone a prodotti più costosi.

Nei giochi come COD oppure Fortnite, ad esempio, riesce ad eguagliare i top di gamma di quest’anno che ho provato (al pari anche degli smartphone da gaming), ma nei benchmark perde un pochino di terreno a causa delle temperature che possono salire un po’ più del previsto nelle sessioni più lunghe, ma tuttavia non si tratta di nulla di realmente rilevante nell’uso di ogni giorno, dove non ho rilevato problematiche di questo calibro.

Software

Il motivo principale per cui OPPO Reno 8 è uno smartphone comparabile ad un top di gamma,  è legato principalmente all’ottimizzazione della ColorOS che personalizza Android 12, il quale possiede patch di sicurezza aggiornate a Settembre 2022. Nonostante il lancio ufficiale nel mese di Settembre per il mercato Europeo, OPPO ha commercializzato lo smartphone con a bordo la penultima release di Android, ed è probabilmente dovuto al fatto che in Cina il rilascio ufficiale risale a ben più di qualche mese fa. Tuttavia l’azienda ha garantito due major update, il che dovrebbe farci dormire su sette cuscini.

Tuttavia la ColorOS è una di quelle UI in cui le personalizzazioni sono piuttosto importanti, ma mai invasive esteticamente, e che introduce funzionalità che altrove, con altre UI o produttori, è impossibile reperire. Ciò che è doveroso dire è che OPPO non ha ancora smesso di installare un sacco di bloatware al primo avvio: dopo la prima connessione ad internet, infatti, vengono scaricate decine di app a bordo dello smartphone, tra cui molti giochi di dubbio gusto e, in compenso, alcune app must-have come Booking, Netlifx e alcuni social.

Fotocamera

Abbiamo più volte sottolineato in passato di come OPPO sia attenta alle prestazioni fotografiche dei suoi dispositivi, a prescindere dalla fascia di mercato nella quale rientrano: con questo Reno 8 abbiamo avuto la conferma, perchè nonostante la fascia media OPPO non si è lesinata affatto.

Lo smartphone monta a bordo un sensore primario da 50MP prodotto da Sony, l’IMX766 con apertura f/1.8, lunghezza focale pari a 23mm e dimensioni più grandi rispetto la media; ciò che mi ha un po’ deluso, invece, è aver trovato la grandangolare da soli 8MP f/2.4 sempre prodotta da Sony e la lente Macro da 2MP f/2.4. Peccato, ma ormai il 90% dei produttori ci ha abituati a questa tendenza, per cui forse sarebbe il caso di farci, appunto, l’abitudine. Le camera anteriore, invece, è un’ottima lente da 32MP prodotta da Sony, l’IMX709 dotata di un particolare filtro RGBW anzichè il classico RGB che, almeno sulla carta, consentirebbe allo smartphone di catturare luci migliori riducendo il rumore negli scatti.

La resa fotografica di questo OPPO Reno 8 non è stata una sorpresa per me: conoscevo già questo sensore, montato a bordo di non pochi dispositivi tra cui Realme GT Neo 3 e OnePlus Nord 2T, e confermo quanto già detto in passato, ovvero che si tratta di una lente in grado di scattare delle foto in diurna eccezionali, con dei colori vivaci, una buona gamma dinamica e un buon livello di dettaglio non solo quando le condizioni di luce sono perfette, ma anche quando cala un po’ il sole. Anche di notte si riesce ad ottenere una buona qualità delle immagini, soprattutto perchè l’app fotocamera è ben ottimizzata e consente di entrare in modalità notturna non appena il software lo ritiene opportuno: in quel casono sono necessari 2-3 secondi per produrre una foto opportunamente ottimizzata, ma è ormai consuetudine in tutte le fotocamere notturne.

Con la lente grandangolare i risultati peggiorano un po’: rimangono buoni nitidezza e gamma dinamica, ma le foto perdono qualche punto a causa della quantità di rumore presente che aumenta notevolmente di sera. Nel complesso, tuttavia, i risultati sono buoni per la fascia di prezzo ma come al solito non sono all’altezza della lente principale. I risultati nei selfie, invece, sono decenti in quasi tutti gli scenari e non ho notato particolari cambiamenti dovuti alla presenza del filtro RGBW di cui vi ho parlato poco fa.

I video, invece, vegnono registrati fino a 2160p a 30fps con la lente primaria, mentre solo in FullHD 60fps con la lente ultragrandangolare; la stabilizzazione in 4K è quasi totalmente assente, per cui la modalità consigliabile rimane come sempre la 1080p 60fps in cui c’è una discreta stabilizzazione e buona qualità delle immagini.

Autonomia

Se c’è una cosa di cui sono sicuro, quella è la gestione energetica dei processori di casa Mediatek: il nuovo Dimensity 1300 che monta a bordo questo OPPO Reno 8 5G, unito alla buona ottimizzazione della ColorOS, fanno sì che lo smartphone con una batteria da 4500 mAh, riesca ad ottenere un’autonomia pari ad un giorno intero di utilizzo, con mediamente 7-8 ore di display attivo, che non sono affatto un pessimo risultato.

Come da tradizione, inoltre, è supportata la ricarica rapida proprietaria di OPPO, la SuperVOOC fino a 80W, la quale riesce a garantire una ricarica completa dallo 0 al 100% in qualcosa come circa 40 minuti. Un gran bel risultato, seppur non il più veloce in assoluto, visto che al momento il primato rimane in capo a Realme con i suoi 150W del Realme GT Neo 3.

Prezzo e considerazioni

Con gli smartphone di OPPO, devo essere onesto, c’è sempre e solo un grosso problema: il prezzo di lancio. Sì, perchè in fin dei conti non avrei nulla di cui lamentarmi in uno smartphone come questo che ho provato oggi, perchè ha un buon display, un design eccezionale e decisamente molto curato, delle buone fotocamera, una buona ottimizzazione software e molto altro, ma l’unico vero problema è il prezzo. Di listino costa 600 euro circa e, attenzione, non che non li valga, ma ormai la fascia media ha raggiunto cifre davvero importanti per cui anche OPPO si è adattata.

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Prodotto venduto e spedito dallo store ufficiale OPPO

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Tuttavia online e nelle varie offerte in giro lo si trova già a circa 549 euro, un po’ meglio: il mio consiglio? E’ uno smartphone da acquistare e che vi consiglierei assolutamente, ma aspettiamo il Black Friday o natale per vedere qualche sconticino più interessante.

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