Partiamo dalle basi. A casa non ho una connessione FTTH, e a dirla tutta non ho neppure una connessione cablata. È più di un anno che sto utilizzando una FWA 5G mmWave di Fastweb, con la quale riesco a navigare ad 1 gigabit per secondo e della quale non posso proprio lamentarmi. Ora, ho sempre avuto un grande problema per la distribuzione della rete nella mia villetta, non solo per la strana conformazione planimetrica, ma soprattutto per colpa dei muri estremamente spessi: per questo, ormai da tempo, ho configurato una rete mesh con ben 4 nodi distribuiti per tutto l’ambiente, di cui uno in giardino.
Esagero? Probabile ma, considerando che ho circa una ottantina di dispositivi connessi, tra cui un Nest Doorbell (qui la recensione) fuori il cancello del giardino fissato su una struttura in cemento armato che rende la vita impossibile a qualsiasi segnale WiFi, ho da sempre avuto l’esigenza di avere a disposizione una rete senza fili veloce e soprattutto stabile.
Rete che ho creato sfruttando 4 router Xiaomi AIoT AX3600 (qui la recensione), un prodotto niente male, animato da un processore Qualcomm, le cui otto antenne trasmettono (visivamente) una sensazione di velocità e stabilità. Peccato però che alla lunga questa velocità e stabilità si sono dimostrate essere solo quello, una sensazione: sin dai primi giorni mi sono ritrovato a dover combattere problemi di instabilità della connessione relativa soprattutto ai dispositivi smart che avevo in casa, Nest Hub e telecamere comprese, e nonostante abbia configurato uno ad uno i nodi mesh con i migliori setting possibili, non li sono mai riuscito a risolvere del tutto.
Per questo quando Google, o meglio Nest, mi ha proposto di provare i Nest WiFi Pro (il primo sistema mesh WiFi 6e del brand che promette velocità combinate fino a 5.4 gigabit al secondo) ho colto la palla al balzo, me ne sono fatti inviare quattro, e li ho sostituiti ai bestioni di Xiaomi. Vi spiego come è andata.
Indice
Recensione Nest WiFi 6 Pro: sistema mesh WiFi 6e economico e semplice
Premessa
Prima di entrare nel vivo della mia esperienza, una piccola premessa. I 5.4 gigabit al secondo, rappresentano il massimo teorico nominale dello standard AXE5400 utilizzato nei nuovi router di Nest, tuttavia è un netto miglioramento rispetto alla generazione precedente dei router di Google. Generazione, i Nest WiFi, che ho volutamente saltato per un limite per me molto importante: l’assenza di porte Ethernet. Mi spiego meglio: prima di avere a disposizione una connessione a banda ultralarga utilizzavo primi Google WiFi, che amavo, anche per il fatto che avevano a disposizione due porte ethernet, una Wan ed una Lan, che sfruttavo per creare una rete mesh cablata.
Ebbene con la generazione successiva, i Nest WiFi, Google ben pensò di eliminare una delle due porte ethernet puntando tutto sul WiFi, ma integrando uno smart speaker nei suoi router. Mai scelta fu più sbagliata, a mio parare. Fortunatamente però, con i nuovi Nest WiFi Pro il brand ha fatto non uno ma due passi indietro, tagliando le gambe alla “questione smart speaker integrato”, e reintroducendo la porta ethernet. Anche se è proprio sulle porte ethernet utilizzate la mia più grande perplessità con questi nuovi dispositivi. Ma andiamo con ordine.
Design e materiali
Alto poco più di 12 centimetri e largo circa 7 centimetri, Nest WiFi Pro è una “pallina” bianco lucido, che va a nozze con la visione della tecnologia di Google secondo la quale i dispositivi tech debbano necessariamente integrarsi nell’arredamento di casa. Certo, è un design che “o si odia o si ama” ed alcune persone potrebbero preferire un aspetto più squadrato rispetto a quello a “guscio d’uovo” del nuovo router del brand, ma devo dire che questa finitura simil-ceramica a me piace molto, e la trovo molto elegante.
L’altro lato della medaglia però, è che le macchie e la polvere diventano molto più visibili sul nuovo modello, il che significa che potrebbe capitare di doverlo pulire molto più spesso rispeto alle generazioni precedenti.
Anteriormente è stato integrato un LED molto tenue con il quale poter controllare lo stato della rete e che è possibile disattivare (io l’ho fatto) e posteriormente, oltre all’ingresso per l’alimentatore (che, aimè, è di tipo proprietario e non un USB-C) sono state integrate due porte ethernet, una dedicata alla Wan e l’altra alla LAN: e questo ritorno è una manna dal cielo, che vi darà la possibilità di creare la rete mesh sfruttando il WiFi 6e, oppure utilizzando un cavo.
E questo è quanto: dal punto di vista del estetico Nest WiFi Pro è uno dei prodotti più semplici e di design prodotti dal brand. Niente antenne esterne, niente elementi invasivi. Niente.
Installazione e configurazione
Tra la disconnessione dei miei vecchi router Xiaomi e l’installazione di tutti e quattro i Nest WiFi Pro che ho in casa, sarà passata circa mezz’ora. Per comodità, con i nuovi router di Google ho creato una rete WiFi con lo stesso SSID e la stessa password (così da non dover riconfigurare tutti miei dispositivi) ed è tutto andato a termine senza intoppi.
Tutta la questione viene gestita da Google Home, che porterà avanti il processo di configurazione come se si stesse configurando un Nest Hub, guidando l’utente passo passo sia per l’installazione del primo router che per l’aggiunta degli altri nodi mesh. Tuttavia, mi piacerebbe che Google migliorasse il modo in cui fornisce i feedback sul posizionamento di ogni Nest WiFi Pro perché le linee guida fornite dall’app si limitano al sottolineare che non bisogna posizionarli troppo distanti l’un dall’altro.
So per certo che la mia casa ha bisogno di 4 nodi, uno di cui in giardino (ma al coperto) e l’unico modo che ho avuto per essere certo di aver posizionato tutti i Nest WiFi Pro correttamente, è stato dopo aver portato a termine la configurazione sfruttando la funzione “Test rete mesh” nell’app Google Home.
Ed è proprio Google Home il più grande pregio e il più grande limite dei Nest WiFi Pro. Tutta la gestione del router avviene senza la necessità di interpretare i LED che lampeggiano per essere certi che ci sia rete, senza la necessità di avere a che fare con complicate interfacce di amministrazione e senza dover inserire alcun IP nel browser. È tutto molto più intuitivo, quasi istantaneo e a prova di utenti che non hanno mai avuto a che fare con un dispositivo di rete.
E proprio per questo, ogni Nest WiFi Pro integra anche un’antenna dedicata a Thread, un protocollo a bassa potenza che trasmette tramite WiFi il segnale a tutti i dispositivi Matter, il nuovo standard internazionale per i dispositivi smart che dovrebbe arrivare ufficialmente a Gennaio 2024. In sostanza, è un router che potrà funzionare anche come punti di controllo della casa intelligente.
L’altro lato della medaglia però, è che data l’estrema semplicità voluta da Google, Nest WiFi Pro è praticamente non personalizzabile. Ad esempio, non si possono dividere le reti in base alle frequenze (2.4 Ghz, 5 Ghz e 6 Ghz) e ok, mi rendo conto che non sia un problema per tutti, non si può impostare un fake MAC Address alla porta WAN (e se volete sapere perché questo è un problema con l’FWA di Fastweb, chiedetemelo su Instagram) e non è possibile accedere e modificare tutte quelle impostazioni di rete più “tecniche”.
Il punto è che il modo in cui il sistema di Google si distingue, oltre che con questa semplicità disarmante, è nel modo in cui ottimizza la rete in base alle necessità di chi ci è connesso. È ad esempio possibile scegliere di “spiegare” all’AI che gestisce il sistema che tipo di utilizzo si fa della rete (se per gioco o per call di lavoro) ed è possibile dare la priorità ad un dispositivo connesso per un periodo di tempo limitato: e, pensateci, potrebbe essere una buona soluzione qualora si lavorasse in casa e si avesse la necessità di evitare cali di prestazioni dovuti alla presenza di altri dispositivi connessi.
Inoltre, Nest WiFi Pro (e l’intero ecosistema Google/Nest Wifi) dispone di una suite di controlli dedicati chiamata “Wi-Fi Famiglia” con la quale è possibile raggruppare tutti i dispositivi utilizzati dai bambini nella tua casa e, da lì, bloccare facilmente i siti Web per adulti (come determinato da Google SafeSearch) su quei dispositivi o persino disabilitare completamente l’accesso a Internet in orari specificati.
Insomma, si chiama “Pro”, ma in realtà Google ha reso le cose talmente semplici che i Nest WiFi Pro sono davvero per tutti.
WiFi 6e e prestazioni
Ma ora veniamo al sodo: quanto è veloce Nest WiFi Pro e, soprattutto, quali sono i vantaggi e gli svantaggi del WiFi 6e. Per rispondere alle domande bisogna partire prima dall’ultima. Fino all’arrivo del WiFi 6 i dispositivi wireless potevano usare solo le bande di frequenza sui 2,4 e 5 GHz, che è arrivata addirittura nel 2009 quando fu approvato lo standard IEEE 802.11n.
Il WiFi 6e (in cui la lettera “e” significa Extended) è la prima volta in 13 anni in cui viene introdotta una nuova banda prevedendo l’utilizzo delle frequenze a 6 GHz. Ora, rispetto allo spettro di frequenze sui 6 GHz utilizzabile negli Stati Uniti e in altri Paesi (1200 MHz), in Europa è stato approvato l’utilizzo di un intervallo più ridotto, ampio 480 MHz che da noi è compreso nell’intervallo 5.945-6.425MHz.
A cosa serve questo pippone? Giusto per precisare che in soldoni nonostante questo standard in realtà permette di utilizzare 59 canali distribuiti su 1.2 GHz di spettro, in Europa si può attivare al massimo un canale a 320 MHz, mentre in altre nazioni fuori dall’UE se ne possono sfruttare addirittura tre.
È un WiFi 6e castrato, il nostro, che però con il Nest WiFi Pro va una scheggia. Utilizzando due dispositivi compatibili con il nuovo standard, tra cui un Samsung Galaxy Z Fold 4 (qui la recensione) ed un MacBook Pro M1 Pro al quale ho collegato un adattatore (no, di base non è compatibile con il WiFi 6e), i giovamenti in quanto a prestazioni nude e crude e tempi di latenza sono stati palesi.
Nonostante Google garantisca che un solo Nest WiFi Pro sia in grado di coprire un ambiente di 120 metri quadrati, in realtà sono convinto che per una casa di quelle dimensioni ne servirebbero due o tre per ottenere sempre le stesse prestazioni. E questo perché l’altro lato della medaglia dei 6 GHz è che in realtà sono molto più sensibili agli ostacoli fisici.
Nei miei test, uno dei quali eseguito in giardino in campo libero, non solo le velocità di trasferimento dati della LAN sono risultate maggiori rispetto a quelle che avevo con i router di Xiaomi, ma ciò che mi ha lasciato piacevolmente colpito sono state l’uniformità delle prestazioni e la stabilità della connessione.
Spostandomi per casa, nonostante le pareti spessissime, i mille dispositivi connessi e la celerità con cui ho girato per tutto l’ambiente, Nest WiFi Pro è sempre riuscito a far capire a quale nodo della rete mesh far connettere il mio smartphone WiFi 6e e mi ha sempre garantito il massimo delle prestazioni possibili.
Si è poi risolto anche il problema della stabilità della connessione: con i router di Xiaomi i dispositivi smart che ho in casa, compresi i Google Nest Hub, improvvisamente si disconnettevano dalla rete per poi riconnettersi dopo qualche istante. E nonostante io fossi sicuro si trattasse di un problema relativo all’FWA, in realtà da quando ho montato i nuovi Nest WiFi Pro è tutto un ricordo.
Ma c’è un’unica cosa che davvero non mi è piaciuta del sistema pensato da Google: le porte ethernet limitate a 1 gigabit. Ed il motivo è semplice: indipendentemente dalle prestazioni WiFi, la velocità di connessione alla rete sarà sempre limitata a quella banda. Ok, so che per ora vi starete dicendo “magari avessi una connessione ad 1 giga!”, ed avete ragione, ma qualora per grazia divina doveste essere raggiunti da una FTTH a 2.5 gigabit, non potreste sfruttarla a pieno con i router di Google. Ed è davvero una cosa che taglia le gambe a tutto il sistema.
Prezzo di vendita e considerazioni
Google Nest WiFi Pro è disponibile da oggi anche su Amazon al prezzo di 219.99€ per il singolo dispositivo router, e 329.99€ per il bundle di due unità utile alla creazione di un sistema mesh. È costoso? In realtà no, è il sistema mesh WiFi 6e più economico del mercato. Giusto per darvi un’idea: un kit con 3 nodi eero costa 839 euro su Amazon e l’Orbi WiFi 6e ne costa addirittura 1700. Sono queste le uniche due alternative al sistema di Google che, certo, vi anticipo che garantiscono prestazioni migliori rispetto ai Nest, ma vale davvero la pena spendere tutti questi soldi?
Certo, su Instagram mi avete scritto ad esempio di preferire i router Fritz, ma li andiamo su dispositivi che per essere sfruttati a dovere necessitano di un minimo di competenze, mentre l’idea di Google è di democratizzare l’utilizzo di queste tecnologie.
In sostanza, Nest WiFi Pro è un sistema Wi-Fi mesh coerente e affidabile che rende alla portata di tutti i vantaggi della banda a 6 GHz. Certo, non saranno vantaggi subito tangibili in molte delle abitazioni, ma il numero di dispositivi compatibili con il nuovo standard sta aumentando a dismisura.
L’unico vero problema è relativo alle porte ethernet limitate a 1 Ghz. Se quelli di Google avessero pensato di utilizzare porte da almeno 2.5 GHz, allora il Nest WiFi sarebbe stato davvero Pro.
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