Da quando la crisi dei semiconduttori è diventata particolarmente acuta, USA e Cina si stanno affrontando a muso duro sul mercato tecnologico. In particolar modo gli Stati Uniti, che dopo aver firmato un CHIPS Act da miliardi di dollari hanno intensificato gli sforzi verso il Chip 4, l’alleanza tecnologica con Taiwan, Sud Corea e Giappone. Il piano statunitense non prevede soltanto il rafforzamento della propria industria e quello delle nazioni alleate, ma anche una progressiva ostracizzazione di quella cinese. Lo abbiamo visto prima con Huawei e ZTE, ma adesso il blocco occidentale si sta schierando per bloccare il mercato nazionale dei semiconduttori della Cina. E di mezzo c’è anche NVIDIA, nota ai più per la produzione di schede grafiche per il gaming ma che in realtà è anche un tassello fondamentale per il mondo dell’intelligenza artificiale.
Aggiornamento 08/11: NVIDIA si è mossa per aggirare il ban USA contro la Cina, trovate tutti i dettagli a fine articolo.
Gli USA vogliono vietare a NVIDIA e AMD di vendere GPU avanzate alle aziende in Cina
Come NVIDIA è diventata leader AI
Fondata nel 1993, la statunitense NVIDIA si è fatta un nome molto importante in ambito informatico con la produzione delle sue GPU, schede grafiche spesso molto potenti per ambiti come gaming e creazione multimediale. La sua prima GPU GeForce 256 risale al 1999, aveva un chip TSMC a 220 nm con 17 milioni di transistor, dove l’attuale serie GeForce RTX 3000 vanta un chip a 8 nm con ben 28,3 miliardi di transistor. Ma è nel 2006 che NVIDIA crea CUDA, architettura proprietaria sviluppata per rendere la GPU non più soltanto un mezzo pensato tradizionalmente per la grafica.
Se si guarda l’evoluzione di CPU e GPU, quest’ultime hanno avuto un aumento prestazionale più rapido, aprendo nuovi scenari di applicazione: intelligenza artificiale, deep learning, reti neurali e guida autonoma per veicoli di nuova generazione. Fra i suoi principali clienti troviamo Google, Amazon e Tesla, ma anche i produttori cinesi di auto EV, che grazie alle soluzioni AI di NVIDIA possono realizzare prodotti ad altissime prestazioni. Sia che si parli di data center che di supercomputer AI, robotica, fabbriche smart, piattaforme cloud, sistemi automobilistici o droni, le tecnologie CUDA-X, Ampere, Hopper, Tensor Core e Multi-Instance GPU danno a NVIDIA una marcia in più nel mondo AI.
Perché gli USA vogliono bloccare NVIDIA e AMD
Non sorprende, quindi, che il governo Biden abbia chiesto a NVIDIA di interrompere la fornitura di soluzioni AI al mercato della Cina. I prodotti coinvolti sarebbero A100 e H100, schede grafiche NVIDIA in grado di offrire una potenza molto avanzata; A100 ha la banda di memoria più veloce al mondo con oltre 2 TB/s, H100 è la prima al mondo con processo produttivo a 4 nm, il più avanzato attualmente in commercio, e vanta 80 miliardi di transistor; per capirci, il potente Apple M2 ne ha “solo” 20 miliardi.
A confermare la decisione degli USA è la stessa NVIDIA, e la mossa potrebbe rappresentare un duro colpo per l’industria tecnologica cinese nell’ambito dell’intelligenza artificiale; e probabilmente non è un caso che proprio in questi giorni la Cina abbia presentato le sue GPU AI per sfidare il monopolio di NVIDIA. La decisione degli Stati Uniti non colpirebbe soltanto NVIDIA ma anche AMD: tuttavia, secondo un portavoce della compagnia, i requisiti di licenza imposti riguarderebbero solamente i chip AI MI250 e forse non quelli MI100. Come afferma NVIDIA, queste nuove regole sono state pensate dal governo americano per evitare che questi sistemi AI vengano utilizzate dalla Cina in ambito militare. Il mancato utilizzo delle GPU NVIDIA e AMD metterebbe i bastoni fra le ruote all’industria cinese in ambiti come il riconoscimento vocale e delle immagini, altro argomento spinoso per la Cina e la questione uiguri.
Tuttavia, il Dipartimento del Commercio USA non ha ancora dichiarato quali siano i criteri dietro a questo divieto di esportazione. Come affermato da un portavoce, “in questo momento non siamo in grado di delineare cambiamenti politici specifici, ma stiamo adottando un approccio globale per implementare ulteriori azioni necessarie relative alle tecnologie, agli usi finali e agli utenti finali per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e gli interessi della politica estera“. Siamo dinnanzi all’ennesima mossa degli USA contro la Cina e il suo mercato tecnologico: in queste settimane, il governo Biden si è mosso anche per bloccare il mercato dei semiconduttori cinese, sia lato hardware che software. Nonostante ciò, chipmaker come SMIC stanno dimostrando che questi blocchi potrebbero solamente rallentare ma non bloccare l’operato cinese.
NVIDIA lancia una nuova GPU | Aggiornamento 08/11
Forse era prevedibile, ma NVIDIA ha cambiato le carte in tavola per aggirare le limitazioni del ban USA contro la Cina. Dopo essersi vista bannare la vendite di alcuni prodotti verso l’oriente, la compagnia americana ha deciso di presentare una nuova GPU. Si chiama NVIDIA A800 ed è l’alternativa alla A100 studiata appositamente per quei clienti cinesi che non possono accedere ai prodotti bannati. Le differenze fra A800 e A100 non sono molte, se non per il bus di interconnessione NVLink che si ferma a 400 GB/s anziché 600 GB/s, mentre memorie e clock della GPU sembrano invariati. Nonostante la produzione di una GPU solo per la Cina possa rappresentare un esborso maggiore, il mercato cinese rappresenta per NVIDIA un fatturato di circa 400 milioni di dollari.
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