Se pensavate di esservi liberati dei SoC Exynos per il futuro della serie Samsung Galaxy S23, beh, potreste rimanere delusi. Solitamente se un’azienda si produce da sola i chip significa che ha una marcia in più: basti vedere Apple e Huawei (quando HiSilicon era attiva). Tuttavia, nel caso di Samsung si sono spesso generate controversie attorno alla sua manifattura. Questo perché si è messa nella scomoda posizione di creare sia i suoi chipset Exynos che quelli di Qualcomm: dallo Snapdragon 820 del 2016 all’8 Gen 1 del 2021, passando per Snap 835, 845, 855/855+, 865/865+ e 888/888+, tutti i SoC high-end del chipmaker americano sono usciti dalle fabbriche di Samsung Foundry; nel frattempo, dalle fabbriche è uscita anche la controparte Exynos.
Aggiornamento 07/11: si torna a parlare dell’Exynos 2300 in una certificazione, trovate tutti i dettagli a fine articolo.
La versione Exynos 2300 della serie Samsung Galaxy S23 potrebbe farsi comunque
La posizione si fa scomoda se si considera che, per anni, i top di gamma Samsung si sono divisi fra versioni Snapdragon ed Exynos, commercializzate in base all’area geografica. Di per sé non ci sarebbero problemi, se non fosse che più volte è saltato fuori che la versione Exynos fosse peggiore per prestazioni e/o consumi di quella Qualcomm. Di conseguenza, i consumatori Samsung che si trovano nelle aree in cui vengono vendute le varianti Exynos (fra cui l’Italia) si lamentano di questa differenza di trattamento.
Se ciò non bastasse, i SoC Qualcomm degli ultimi anni hanno sofferto di un’efficienza energetica, un problema che si è fatto più acuto con lo Snapdragon 8 Gen 1 al punto da spingere Qualcomm a separarsi da Samsung in favore di TSMC; il risultato si è visto subito con uno Snapdragon 8+ Gen 1 migliore sia nei consumi che nella gestione delle temperature. La stessa Samsung si è scusata pubblicamente dell’accaduto e avrebbe deciso di mettere in pausa la divisione Exynos per sistemare la situazione.
Per la prima volta in tanti anni, Samsung avrebbe così deciso di lanciare una serie Galaxy S23 basata unicamente su soluzione Qualcomm, cioè il futuro Snapdragon 8 Gen 2. Una scelta che sarebbe stata indirettamente confermata da Qualcomm, ma che si scontra con le ultime indiscrezioni riportate da Ice Universe. Secondo quanto riporta il leaker su Weibo, sarebbe nato un conflitto fra la divisione principale Samsung Electronics e quella dedicata agli smartphone Samsung MX; la prima vorrebbe continuare a usare i SoC Exynos, mentre la seconda preferirebbe fare affidamento a Qualcomm.
Una via di mezzo potrebbe essere una riduzione della percentuale dei modelli basati su chip Exynos: se la serie S22 si divide fra un 70% basato su Snapdragon e un 30% su Exynos, la serie S23 potrebbe vedere una percentuale maggiore in favore di Qualcomm. In tal senso, si vocifera che la Cina potrebbe rappresentare un punto in favore di Exynos, ma i piani non sono ancora chiari: Samsung potrebbe decidere di lanciare i modelli Exynos solamente in Cina (dove la presenza del brand sud-coreano è ai minimi termini) oppure di vendere i SoC Exynos a brand cinesi, come già accaduto in passato con Meizu e vivo.
Un’altra apparizione | Aggiornamento 07/11
Dopo le molteplici dichiarazioni da parte di Qualcomm, in cui si afferma che la serie Samsung Galaxy S23 sarà tutta a tinte Snapdragon, si torna a parlare di Exynos 2300. E non con un rumor qualsiasi bensì con una certificazione dell’ente Bluetooth SIG, dove il SoC con modello S5E9935 è stato certificato come succede ogni volta prima che un prodotto venga pubblicamente commercializzato.
Una certificazione che non rivela nessun dettaglio sul chipset ma che pone ulteriori dubbi sul fatto che la serie S23 sia effettivamente solo con SoC Qualcomm o meno.
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