Nell’ultimo periodo sono tanti i prodotti cosiddetti da “gaming” che sono stati rilasciati sul mercato, molti dei quali si sono contraddistinti per un grandioso rapporto qualità prezzo, soprattutto in relazione alle schede tecniche decisamente pompate ed in grado di offrire prestazioni di alto profilo.
Nei mesi scorsi Dario ha avuto modo di provare il Black Shark 5 Pro, uno degli smartphone più interessanti nel panorama gaming mobile, ma forse un po’ tagliato fuori per via del prezzo; a risolvere tale problematica ci ha pensato la stessa Xiaomi con una variante più “economica”, il Black Shark 5.
Indice
ToggleRecensione Xiaomi Black Shark 5
Design e Materiali
Xiaomi Black Shark 5 arriva con un frame laterale in alluminio ed una cover posteriore in vetro dal design veramente futuristico grazie alle linee serigrafate ma soprattutto grazie alla presenza del piccolo led superiore retroilluminato RGB che funge sia da led di notifica sia da led di stato quando, ad esempio, lo smartphone è sotto carica.
Con delle dimensioni pari a 163.8 x 76.3 x 10 mm ed un peso di 218g di certo non si può dire che è tra i pesi piuma ed i dispositivi più comodi da maneggiare, ma il lavoro svolto dall’azienda in termini di ergonomia è evidente grazie ai bordi stondati posteriori e alla lieve bombatura del frame laterale. Trattandosi di uno smartphone da gaming, appunto, il fattore ergonomia è piuttosto importante soprattutto con lo smartphone in orizzontale, e devo dire che Xiaomi ha ben ottimizzato questo aspetto.
Restano presenti, come da tradizione, i due iconici pulsanti a scomparsa lungo il lato destro dello smartphone, in modo da simulare i tasti posteriori di un vero joypad per console; bello il feedback che forniscono questi due tasti ed il click deciso, buoni anche i due slider che ne consentono l’attivazione in modo rapido. A proposito di questi due pulsanti extra, su questo modello possono essere sfruttati anche nelle app di sistema, ad esempio nella fotocamera come scorciatoia per lo scatto; in più, in caso di necessità, possono essere anche personalizzabili.
Tolti i due tasti, ad onor del vero, è uno smartphone che potrebbe assolutamente passare inosservato visto il bel design che lo caratterizza, a differenza di tanti altri prodotti da gaming un po’ più pacchiani; in basso c’è il connettore Type-C, il microfono e il carrello SIM per due NanoSim (non si può espandere la memoria), sul lato sinistro c’è il controller del volume, mentre a destra oltre i due trigger c’è il tasto di accensione che integra anche un sensore biometrico, ben funzionante.
Display
Il display qui utilizzato è uno pannello di tipo AMOLED da 6.67″ pollici con risoluzione 1080 x 2400 pixel, densità fino a 395ppi e refresh rate fino a 144Hz; ad occhio posso dirvi certamente di trovarmi di fronte ad uno dei migliori pannelli su smartphone da gaming in assoluto, soprattutto per la sua luminosità che raggiunge i 1300 nits, in alcuni contesti anche quasi fastidiosi da utilizzare.
Per il resto funziona bene il sensore per la regolazione della luminosità, molto reattivo, così come la calibrazione dei colori pressochè perfetta. Le personalizzazioni del colore, poi, sono le classiche della MIUI con selezione dei preset caldo o freddo, personalizzabili all’occorrenza.
Hardware e Performance
Sul fronte hardware probabilmente non c’è un vero motivo per cui acquistare questo smartphone piuttosto che il Black Shark 4 dello scorso anno, ad un prezzo sicuramente più vantaggioso. L’azienda ha fatto sì un downgrade rispetto alla variante PRO di questo Black Shark 5, ma ha lasciato tutto invariato rispetto il modello dello scorso anno. Su questo Black Shark 5, infatti, troviamo ancora uno Snapdragon 870 in ottima forma, con la solita Adreno 650 e tagli di memoria RAM da 8 o 12GB, con storage interno variabile da 128 a 256GB sempre di tipo UFS 3.1.
Per quanto non ci sia stato alcun cambio di passo, trovare il pelo nell’uovo è praticamente impossibile con questa tipologia di configurazioni. Questi sono smartphone ai quali non si può dir nulla in ambito prestazionale, e i benchmark ne sono la conferma. Nell’uso tradizionale quotidiano da “smartphone” non ci sono problemi di nessun tipo, e soprattutto quando lo si utilizza nei giochi si prova un senso di piacere estremo per via delle tante chicche software presenti (come quelle che vi permettono di creare altri due zone mappabili sullo schermo per creare pulsanti virtuali).
L’unico aspetto che, volendo, gli si può criticare sta nella gestione delle temperature: come spesso accade su prodotti come questo estremamente “pompati” nei clock della CPU e nelle frequenze, le temperature sotto stress possono anche raggiungere valori molto elevati per cui accessori come il FunCooler durante le sessioni di gioco possono rivelarsi estremamente utili.
Software
Come ha detto Dario nella recensione del Black Shark 5 Pro, il software di questo smartphone è un po’ la chicca che stona; la MIUI, lo sappiamo, o la si odia o la si ama, non c’è altro da dire. Su questo BlackShark 5 la versione di Android è ferma alla 12, la Joy UI invece è basata sulla MIUI 13, ed in sostanza oltre ai cambiamenti grafici dell’interfaccia sono pochissime le differenze evidenti, che possono racchiudersi semplicemente nella Shark Space, all’interno della quale troviamo una serie di impostazioni e parametri per personalizzare e rendere personale l’esperienza videoludica.
Nei giochi ad esempio, si può decidere di spingere al massimo le prestazioni della CPU e di limitare i processi in background in modo da ottenere un’esperienza quanto più prestazionale possibile, mentre con titoli più leggeri invece si può scegliere di non portare al massimo le frequenze in modo da migliorare l’autonomia e gestire al meglio le temperature.
Fotocamera
Rispetto al Black Shark 4 dello scorso anno, sul fronte fotografico l’azienda ha deciso di investire maggiormente, nonostante non si tratti di un prodotto che viene acquistato per le sue capacità fotografiche; le lenti del nuovo Black Shark 5 sono tre, la primaria da 64MP f/1.8, la secondaria ultra-wide da 13MP f/2.4 e la terza macro da 2MP f/2.4. Il passo in avanti sostanziale è segnato dalla fotocamera primaria e da quella ultrawide, ma se cercate prestazioni migliori in questo ambito dovrete fare affidamento alla variante PRO, che raggiunge i 108MP.
Rispetto al Black Shark 4, che mi era capitato di provare in contesti familiari al di fuori dei miei soliti test lavorativi, ho notato un grande miglioramento della gamma dinamica delle fotografie catturate, soprattutto in condizioni di luce più scarsa. Di giorno le foto realizzate con il Black Shark 5 possiedono colori piuttosto naturali e con un buon bilanciamento dei bianchi.
Anche la ultra-wide si vede che è migliorata, ma continua ad essere molto forte il divario tra le due lenti, al punto che spesso si tende a non considerare la presenza della ultra-wide quando si vogliono portare a casa delle buone foto. Come consuetudine, invece, la lente macro non è nulla di che, un accessorio a mio dire evitabile.
I selfie sono realizzati dalla fotocamera frontale da 13 megapixel con sensore Samsung OmniVision che, nonostante l’HDR, non mi hanno particolarmente convinto. Buoni i video che possono essere registrati alla risoluzione massima 4K a 60 fps (sia con la lente principale che con l’ultra-wide) ma resta evidente la mancanza della stabilizzazione ottica in tutte le fotocamere.
Autonomia
Sul fronte della batteria l’azienda per fortuna non è scesa a compromessi: anche su questo modello “depotenziato” troviamo la stessa batteria della versione PRO, da 4650 mAh che su questo modello è sicuramente più appropriata. Mentre la variante PRO in quanto ad autonomia non ci aveva assolutamente soddisfatto, come d’altronde la gran parte dei dispositivi con Snap 8 Gen.1, questo Black Shark 5 grazie allo Snapdragon 870 ottiene un’autonomia lievemente superiore.
Certo è che utilizzarlo per benchmark o principalmente per giocare non è un toccasana, perchè con 2-3 ore di gioco continuative comunque sarete costretti a ricaricare la batteria (ma forse è scontato), in ogni caso è sicuramente più bilanciato rispetto al fratello maggiore, con cui condivide anche la potenza di ricarica a 120W, che impiega solo 16 minuti circa per una ricarica 0-100.
Prezzo, considerazioni e alternative
Black Shark 5 al momento in cui sto ultimando i miei test ha un prezzo di poco inferiore ai 500 euro, una cifra sicuramente un po’ più alta rispetto altri dispositivi con lo stesso hardware, ma a suo vantaggio può contare di avere a disposizione anche un buon display, un bel design e delle prestazioni in gaming sicuramente più ottimizzate di chiunque altro.
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E’ uno smartphone probabilmente più bilanciato del suo fratello maggiore Black Shark 5 Pro per via del processore meno energivoro e soprattutto più fresco nelle temperature. Promosso.