Ripercorrendo la storia dei telefoni con fotocamere da 1″ bisogna tornare al 2014, quando Panasonic creava la Lumix CM1, praticamente una fotocamera con Android: ottiche Leica, supporto a lenti esterne, controlli manuali e, per la prima volta, un sensore Sony 20 MP da 1″.
Dopo il 2014, il vuoto: nessuno si azzarda a fare altrettanto, perciò saltiamo al 2021, quando Sharp realizza il primo vero smartphone con fotocamera da 1″.
Uno Sharp Aquos R6 realizzato in collaborazione con Leica, al punto da venire anche rebrandizzato come Leitz Phone 1, uno smartphone targato Leica pensato più come mezzo pubblicitario che come prodotto vero e proprio.
Se non bastasse, Leica mette lo zampino anche sul successivo Sharp Aquos R7…
… ma soprattutto su Xiaomi 12S Ultra, che fra tutti questo è il primo vero smartphone mainstream ad avere una fotocamera da 1″.
Qualcuno potrebbe contestare la mancanza del Sony Xperia PRO-I, ma la verità è che Sony ha sì utilizzato un sensore da 1″ (lo stesso di fotocamere tipo la RX100) ma l’ha croppato, cioè anziché usarne tutta la superfice da 20 MP ne usa solo 12 MP. Quindi, quelli di Sharp e Xiaomi sono gli unici ad avere una fotocamera da 1″… Ma se vi dicessi che questa storia delle fotocamere da 1″ è tutta una bugia?
Una bugia che trova radici nel passato della tecnologia
Innanzitutto, se 1″ corrisponde a 25,4 mm, significa che un sensore da 1″ deve misurare 25,4 mm, che sia in orizzontale, verticale o diagonale (solitamente si usa la diagonale come riferimento). Ma se si prende un sensore per smartphone da 1″ come il Sony IMX989, si scopre che in realtà misura 0,52″, 0,35″ e 0,63″ in diagonale. Ma quindi come fanno Xiaomi, Sony e Sharp a usare sensori del genere, chiamarli da 1″ e farla franca?
Nonostante parliamo di smartphone, cioè di prodotti tech di ultima generazione, queste aziende giocano su una terminologia che deriva dagli albori delle prime macchine da presa. Così come prima delle fotocamere digitali esistevano le fotocamere analogiche, prima delle videocamere digitali esistevano le videocamere analogiche. Si chiamavano tubi da ripresa e al loro interno c’era un tubo catodico che convertiva l’immagine catturata dalla lente in elettricità, la quale veniva poi trasmessa e riconvertita in immagine nei tubi catodici delle TV. Indovinate quanto misurava il diametro di quei tubi da ripresa? Esatto, proprio 1″, ma aspettate: perché in realtà la componente interna che effettivamente catturava l’immagine era… da 0,63″.
Come forse avete già intuito, il ragionamento adottato è ai limiti dell’assurdo: le aziende possono affermare che un sensore da 0,63″ sia da 1″ perché richiederebbe un ipotetico tubo da ripresa da 1″ per contenerlo. Sì, avete letto bene. E no, non c’è un vero e proprio motivo per continuare a usare questa terminologia: semplicemente è usanza farlo da decenni e tornare indietro significherebbe sballare un sistema che va avanti ormai da troppo tempo.
E badate bene, questo trucchetto non vale solo per Xiaomi, Sharp, Sony o chi per esse: ogni produttore di smartphone, di fotocamere, di videocamere e di ogni oggetto che ha un sensore digitale usa questo trucchetto. Per esempio, DJI Mavic Air 2S, Sony RX100, Insta360 One R: tre prodotti diversi ma tutti e 3 con un sensore da 1″ che in realtà non è da 1″. Fra l’altro, questo escamotage “colpiva” anche le TV a tubo catodico: avete presente quella vecchia TV da 32″ che avevate in salotto? Ecco, in realtà quei 32″ erano la diagonale della TV intera, non dello schermo che era invece da circa 28″. Problema che invece non si pone con le TV moderne, che non hanno un tubo catodico e dove 55″ corrispondo a uno schermo da 55″.
In conclusione: è falso dire che la fotocamera di Xiaomi 12S Ultra è da 1″? Geometricamente parlando sì, ma trattandosi di una menzogna comune non proprio. Prendiamo a esempio Samsung Galaxy S22 Ultra e Xiaomi 12S Ultra: il primo ha un sensore da 0,75″ e il secondo da 1″, ma le diagonali reali sono 0.47 e 0,63″. Tuttavia, Xiaomi ha un sensore comunque più grande del +25°, sia usando le misure falsate che quelle reali. Il vero problema sarebbe se, per dire, Samsung usasse la misura reale e Xiaomi quella finta, perché in tal caso la fotocamera di Xiaomi sembrerebbe molto più avanzata di quello che realmente sarebbe.
Insomma, tutto questo spiegone per ricordarvi di fare sempre attenzione alle terminologie, ai numeroni e alle specifiche pompate perché potrebbero nascondere una verità diversa da quella che si vorrebbe far credere.
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