Il mercato degli smartphone continua a precipitare. Stando a quanto emerso da una ricerca condotta da IDC e Counterpoint, le spedizioni di smartphone in tutto il mondo hanno subito un ulteriore calo rispetto allo scorso anno. A causare la crisi sarebbero l’instabilità economica post-pandemia, l’aumento dei costi dei componenti e dei trasporti e la guerra in Ucraina.
Mercato degli smartphone in crisi, le spedizioni continuano a diminuire
Ebbene sì, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il mercato globale degli smartphone continua a registrare numeri negativi. Secondo la già citata ricerca condotta da IDC e Counterpoint, le spedizioni di smartphone nel primo trimestre di quest’anno hanno subito un calo dell’8,9% (Counterpoint parla di un 7%, comunque degno di nota) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A impattare sul mercato degli smartphone sono diverse situazioni: anzitutto, tutti quei problemi legati alla pandemia e alla carenza dei chip, che non hanno influenzato solamente l’industria ma anche le possibilità delle persone, che continuano a sperimentare instabilità economica. Dall’altro lato, la guerra in Ucraina ha portato instabilità e incertezza nel mercato europeo, e anche se – almeno per il momento – l’impatto del conflitto sul mercato degli smartphone è ancora relativamente ridotto, in quanto l’Europa orientale rappresenta solo una piccola fetta del mercato, non è da escludere la possibilità che l’intera situazione possa degenerare.
Nonostante le numerose difficoltà, Samsung ha guidato la corsa ai fornitori con una quota di mercato pari al 23.4% nel primo trimestre dell’anno; seguita da Apple (18%), Xiaomi (12.7%), OPPO (8.7%) e Vivo (8.1%).
“Inutile dire che il mondo continua ad affrontare numerose sfide, siano esse geopolitiche, legate alla pandemia o macroeconomiche”, ha affermato Ryan Reith, vicepresidente del gruppo Worldwide Mobile Device Trackers di IDC. “Quasi tutto quello che è successo negli ultimi mesi ha rappresentato un ostacolo per il mercato degli smartphone e per molti altri settori tecnologici. […] abbiamo visto una riduzione degli ordini dagli OEM di punta. Rimaniamo dell’opinione che qualsiasi diminuzione della domanda non andrà persa, piuttosto rappresenterà una spinta in avanti. Bisogna capire quando, però, quella domanda riprenderà”.