Deve essere successo qualcosa di strano nel mercato delle bici elettriche cinesi. Da un po’ di tempo, infatti, all’improvviso praticamente tutti i brand asiatici produttori di e-bike hanno presentato prodotti nella loro versione “global” in grado di rispettare praticamente tutte le leggi vigenti in Europa, Italia compresa. Sono tutti modelli da 250w e sono tutti modelli senza acceleratore. E, sia chiaro, ben venga la possibilità di acquistare modelli con i quali non ci si deve preoccupare di essere “fuorilegge” ma, in realtà, con questi modelli si sta verificando un altro fenomeno meno piacevole: l’aumento dei prezzi.
Lo abbiamo visto con la ADO D30C (qui la recensione) e lo ritroviamo nella HIMO ZB20 Max: una fat bike nuova di zecca, che con il suo motore a 250w e l’assenza di un acceleratore (a mio parere un accessorio comodissimo soprattutto per la partenza), arriva nel mercato Italiano ad un prezzo non per tutte le tasche: costa ben 1499 euro.
E che Himo che, ricordiamolo, è un brand nato sotto l’ala protettiva di Xiaomi, stia puntando davvero tanto al mercato europeo è vero, d’altronde è l’unico produttore di bici elettriche che – ad oggi – dispone della certificazione CE completa con i suoi prodotti (compresa l’importante EN15194, che copre gli standard di sicurezza elettrica e meccanica), ma il punto è un altro: fino a poco fa era possibile acquistare modelli con motori più potenti e con più “accessori” a prezzi inferiori, mentre ora le cose sono un po’ cambiate. Insomma, ok i prezzi dell’alluminio e di tutti i materiali per assemblare questi prodotti sono aumentati a dismisura ultimamente, ma la sensazione è quella di avere meno e pagarlo di più. Ma spero di sbagliarmi.
Indice
Recensione HIMO ZB20 Max: fat bike elettrica bella e totalmente LEGALE, ma quanto costa!
Design e materiali
Vedete, seppur con rifiniture e dettagli molto più curati, il design del telaio della HIMO ZB20 Max ricorda molto l’impostazione che abbiamo visto nella ADO A20F, con la differenza che il modello di ADO – al momento della presentazione – costava decisamente meno e disponeva di un motore più potente (con tanto di acceleratore). Non c’è dubbio che la nuova bici elettrica di Xiaomi sia stata meglio costruita e che abbia dei dettagli molto più rifiniti, ma in linea di massima il concetto alla base della progettazione del telaio rimane sempre quello.
È una fat bike con ruote molto grandi, parliamo i 20” di diametro e 4” di spessore, nella quale la batteria viene nascosta direttamente nella canna centrale pieghevole, così come sono pieghevoli anche il manubrio e i pedali. Sulle ruote poi, quelli di Himo hanno pensato di posizionare due parafango in alluminio che sono rigidissimi e per niente rumorosi: e questo è stato possibile grazie all’inserimento di due strutture che li “fissano” al telaio centrale e che sì, fanno egregiamente il loro lavoro, ma che sono piuttosto scomode e complesse da montare.
Il sellino poi nasconde un gonfiatore per le ruote, ma è uno di quegli accessori che potrebbe anche non esserci: quando viene consegnata, la bici ha i pneumatici totalmente sgonfi e gonfiarli a mano con una pompa come quella nascosta nella sella è praticamente impossibile. Fortunatamente io avevo a disposizione l’ottimo compressore elettrico di Hoto (qui la recensione).
La cosa buona, derivante dall’ottima progettazione della HIMO ZB20 Max sta nel peso, che con i suoi 22 Kg è piuttosto contenuto e, a differenza di altri modelli simili, non inficia quasi per nulla le prestazioni del motore. Grazie alle sue tante regolazioni è perfetta per persone con altezze che variano dai 160 cm ai 190, ed anteriormente è stato inserito un sistema di assorbimento degli urti a doppia forcella ad elastomero che sì, è sufficientemente rigido, ma che non è accompagnato da alcun altro sistema di ammortizzazione posteriore: invece di trovare un gonfiatore nascosto nella sella, sarebbe stato bello vedere la HIMO ZB20 Max equipaggiata almeno dallo stesso sellino molleggiato che abbiamo visto in altri modelli.
Poco male però, perché le grandissime ruote da 20” di diametro e 4” di spessore non solo sono adatte praticamente a qualsiasi tipo di fondo stradale, ma svolgono un ottimo lavoro di assorbimento degli urti e delle vibrazioni, il che rende veramente poco influente la mancanza di un sistema di ammonizzazione posteriore.
Sul manubrio poi, è presente il tipico computer di bordo dell’azienda che sì, non potrebbe sembrare bellissimo, ma che è uno dei più completi del mercato, ma a differenza di tutti i vecchi modelli di origine cinese, nella manopola destra non è stato più “nascosto” alcun acceleratore: l’unico modo di avviare il motore elettrico, è ingranare la giusta marcia ed iniziare a pedalare.
Motore e cambio
Ad animare la HIMO ZB20 Max ci pensa un motore brushless da 250w che permette alla bici di arrivare fino a circa 25 Km/h, con un carico massimo di 120 Kg e la possibilità di gestire pendenze fino a circa 20°. Sia chiaro, teoricamente la bici si potrebbe sbloccare per poter raggiungere una velocità massima maggiore di circa 7/8 Km/h, ma io non l’ho sbloccata: una delle sue caratteristiche fondamentali è proprio quella di essere totalmente in regola con le normative vigenti, ed ho preferito testarla così out-of-the-box, anche per capirne le prestazioni “legali” visto che viene venduta a 1500 euro.
Sia la batteria che il motore sono garantiti per un anno, così come tutte le altre parti meccaniche che vengono riparate o sostituite gratuitamente entro i primi 365 giorni dall’acquisto.
Ad ogni modo, si tratta di un buon motore, non tra i più scattanti che ho avuto modo di provare, ma devo ammettere che anche in salite piuttosto ripide è in grado di dare un buon supporto alla pedalata. Per metterlo proprio alla prova, l’ho testato su una salita pentente quasi al 20% e lì, bisogna dirlo, non è riuscito a fare molto per aiutarmi ad andare avanti.
L’ho provata su sabbia, ghiaia, pietrisco e – soprattutto – per le pessime strade di Avellino ed ammetto che c’è poco da criticare alla HIMO ZB20 Max: nella stragrande maggioranza dei casi il motore fa bene il suo lavoro, e tutta la struttura è molto silenziosa, compresi i paraurti in alluminio che non si sentono neppure qualora si dovesse prendere una grande buca.
Insomma, guidare la HIMO ZB20 Max è un piacere. Una volta abituatisi all’effetto che hanno le ruote fat sull’asfalto, una delle caratteristiche che più ho apprezzato di questo modello è il sistema di attivazione della pedalata assistita: la coppia nominale è di 32 Nm, quindi piuttosto giusta per un 250w, e a differenza di altri modelli nella HIMO ZB20 Max il motore non si attiva improvvisamente, ma l’assistenza si sviluppa progressivamente, garantendo un confort veramente di alto livello.
La trasmissione avviene grazie ad un monocorona a 6 velocità, gestito dal tipico cambio Shimano Turney con comando a scatto posizionato nella parte destra del manubrio, in grado di garantire un cambio marcia rapido, efficace e molto preciso. Non ho mai avuto la necessità di regolarne la precisione, sin dal primo utilizzo, cosa che non posso dire per i due freni a disco meccanici: out of the box la frenata era troppo lunga, ma ci è voluto poco per trovare la giusta tensione dei cavi.
Se vogliamo dirla tutta però, su una bici del genere, con questa massa e venduta a questo prezzo, mi sarebbe piaciuto trovare un sistema frenante idraulico.
Autonomia della batteria
La buona notizia, è che la HIMO ZB20 Max ha una batteria da 48v e 10.4 Ah. E qui, di nuovo, il confronto con la Ado A20F è d’obbligo: la bici di ADO aveva una batteria meno potente, a 36 V, che influenzava pesantemente le prestazioni del motore. Un problema che sulla nuova HIMO non è assolutamente presente: la potenza della batteria si sente e come, soprattutto in partenza, ed è un’ottima caratteristica da tenere in considerazione.
In quanto ad autonomia, l’azienda garantisce massimo 80 Km con un’unica carica, ma in condizioni che si allontanano da quelle della vita reale: nei miei test, con la massima assistenza alla pedalata, sono riuscito a superare di poco i 40 Km/h, ed è un risultato niente male considerando che non sono leggerissimo, e che Avellino è una città piena di saliscendi. Dal punto di vista della batteria, c’è poco da criticare alla HIMO ZB20 Max.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo di vendita della HIMO ZB20 Max è di 1499,00 euro. Quindi sì, è una bicicletta costosa, molto costosa. Così come praticamente tutti i nuovi modelli che stanno arrivando sul mercato. Si tratta comunque di una bicicletta elettrica molto piacevole, bel realizzata con un motore potente il giusto e decisamente efficiente anche grazie alla batteria da 48v.
I suoi pneumatici la rendono adatta a praticamente tutti i fondi stradali, ed il connubio tra ruote e forcella anteriore le permette un’ottima gestione degli urti e delle vibrazioni, rendendola decisamente silenziosa. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere introdotto un sistema di assorbimento anche posteriore, ma è indubbio che la HIMO ZB20 Max sia una delle fat bike elettriche più comode da guidare attualmente disponili.
L’unico mio dubbio però rimane sul prezzo, perché il discorso è questo: ok, l’azienda propone un modello totalmente legale e questa è un’ottima cosa, e capisco l’aumento generale delle materie prime e dei trasporti che negli ultimi tempi sono una spada di Damocle per qualsiasi acquisto online, ma effettivamente le bici elettriche legali sono tecnicamente “meno ricche” (permettetemi il termine) e dover pagare di più, per un prodotto meno potente e senza l’acceleratore, da un certo punto di vista potrebbe sembrare un controsenso. Ma ormai il mercato delle e-bike è questo, c’è poco da fare.
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