Nonostante sia uno degli smartphone da gaming più potente prodotto da Xiaomi, in realtà tutto ciò che gira attorno al Black Shark 4 Pro si basa sulla praticità . A partire dal design, dai trigger meccanici posti sulla cornice laterale, fino ad arrivare alla fotocamera, il gaming phone del colosso cinese cambia un pochino le carte in tavola, rispetto agli altri prodotti della categoria.
E sì, a causa del lancio ritardato, della presentazione nel marzo 2021, e del tempo passato fino all’arrivo di una versione global, è normale che tutti i fan di Xiaomi puntino ormai gli occhi sui nuovi Xiaomi 12 (qui la recensione) e Xiaomi 12 Pro (qui la recensione), e al neoarrivato Black Shark 4s che, assieme al 4s Pro, è stato presentato lo scorso ottobre in Cina.
Il punto però è che, nonostante non si tratti più della più recente, con il suo display a 144 Hz e la sua anima da gaming phone puro, il Black Shark 4 Pro ha ancora tutte le carte in regola per essere definito uno dei migliori della sua categoria, e grazie al suo design e alla fotocamera di buona qualità , è come se Xiaomi si allontanasse dalla nicchia di giocatori e si rivolgesse ad un bacino d’utenza più ampia che sì, vuole un dispositivo potente con cui giocare, ma anche un prodotto da utilizzare tutti i giorni senza troppi vincoli.
Indice
Recensione Black Shark 4 Pro: lo smartphone da gaming di Xiaomi è adatto a tutti
Unboxing
Così come abbiamo visto anche nel Black Shark 4 (qui la recensione), la confezione di vendita dello smartphone da gaming di Xiaomi è caratterizzata da una trama molto accattivante che segue lo stile che poi si troverà nel dispositivo. Al suo interno sono presenti i seguenti accessori:
- Black Shark 4 Pro;
- bumper in plastica;
- alimentatore da parete con uscita a 120W;
- cavo USB – USB Type-C;
- manualistica;
- adesivi;
- spillino per lo slot SIM.
Design e materiali
Dopo aver visto negli ultimi anni tanti gaming phone caratterizzati da un design a dir poco vistoso e ai limiti del “tamarro”, sono rimasto piuttosto felice nel vedere una controtendenza in questa piccola nicchia del mercato che, nel Black Shark 4 Pro è ancora più evidente. Tutta la back cover dello smartphone è totalmente liscia, con una trama in grado di riflettere dei giochi di luce molto piacevoli e per niente invadenti.
Con i suoi 163,8 x 76,4 x 9,9 mm ed un peso di 220 grammi, il Black Shark 4 Pro è uno degli smartphone da gaming più compatti, nonostante sotto al modulo fotocamera sia stato integrato il tipico LED RGB dell’azienda, che è forse l’unico elemento che lascia intendere che non si tratti di uno smartphone “normale”.
Certo, come ci si potrebbe aspettare da uno smartphone da gaming non è tra i dispositivi più sottili del mercato, soprattutto nello spessore, ma c’è un motivo: oltre al sistema di dissipazione del calore (del quale parleremo a breve) lungo la scocca laterale del dispositivo sono stati integrati due trigger a scomparsa meccanica che per i giocatori accaniti potrebbero portare dei grandi benefici: sono fisici, il che li rende molto più comodi di alcune soluzioni che abbiamo visto in altri dispositivi competitor, e ad esempio in Call Of Duty Mobile permettono di avere un pulsante per prendere la mira e un altro per sparare.
Quando non si sta giocando, poi, è possibile assegnare ad ognuno dei trigger delle funzioni rapide: per impostazione predefinita il tasto in alto scatta uno screenshot, ma si può anche decidere di avviare la registrazione dello schermo, la modalità con una mano o impostare delle funzioni in base all’app che si sta utilizzando.
L’unico problema di questi tasti fisici sta forse nel meccanismo di comparsa che potrebbe renderne troppo semplice l’apertura accidentale quando, ad esempio, si estrae il dispositivo dalla tasca. Ad ogni modo, qualora un trigger dovesse rimanere aperto per troppo tempo, si riceverebbe una notifica di sicurezza.
Il sensore per le impronte digitali è stato posizionato sul tasto di accensione sulla destra, è presente un ottimo sistema di speaker stereo simmetrici e del tutto indipendenti dalla capsula auricolare, mentre tutta la zona anteriore è occupata dal display che, però, continua ad essere caratterizzato da una forte asimmetria delle cornici superiori ed inferiori.
Display
Lo schermo del Black Shark 4 Pro è uno scintillante Super AMOLED da 6.67 pollici, con una risoluzione FullHD+ ed una frequenza di aggiornamento di 144 Hz. Con i suoi 1300 nits di picco, è uno degli schermi più luminosi della categoria, e questa luminosità si traduce in un’immagine vivace e dinamica, sia che si stia giocando sia che si stia guardando una serie TV su Netflix.
Il contrasto e la saturazione del pannello non lo rendono di certo uno dei più naturali in circolazione, ma i neri sono molto profondi ed è possibile modificarne i settaggi nelle impostazioni: c’è una modalità “Auto” che adatta il bilanciamento del pannello in base all’ambiente circostante, oppure è possibile scegliere la modalità “Standard” o quella “Saturato”.
È poi possibile scegliere tra 3 diverse modalità di gestione della frequenza di aggiornamento ma, personalmente, ho sempre utilizzato il dispositivo impostandolo a 144 Hz: in questa modalità la fluidità delle immagini è evidente, ma è altrettanto evidente il battery drain che risulta molto più marcato.
Ottima anche la frequenza di campionamento del tocco che, con i suoi 720 Hz garantisce una risposta a dir poco immediata ad ogni tocco che si può fare sullo schermo.
Hardware e prestazioni
Ad animare il Black Shark 4 Pro ci pensa un Qualcomm Snapdragon 888 che, nel nostro sample è affiancato da 256 GB di memoria interna e da 12 GB di memoria RAM. In realtà è possibile acquistare anche una versione con 16 GB di RAM e 512 GB di memoria interna ma, lasciate che vi dica una cosa: già con 12 GB di RAM le prestazioni di questo smartphone da gaming non sono niente male.
Ok, non utilizza il nuovo Snapdragon 8 Gen 1, è vero, ma la gestione dell’888 troviamo in questo dispositivo è tra le migliori in circolazione. Sia chiaro, il Black Shark 4 Pro quando spinto al massimo riscalda parecchio, ma non soffre minimamente di thermal throttling.
Ed è una caratteristica essenziale per uno smartphone da gaming che, nello stress test di AnTuTu ed in quello di 3D Mark è molto evidente: nonostante la temperatura del dispositivo si avvicini tantissimo ai 45 gradi, in realtà le prestazioni della CPU e la frequenza di funzionamento dei vari core del processore sono tra le più costanti in circolazione. E questo è assolutamente un punto a favore di questo dispositivo che, sostanzialmente, è in grado di garantire prestazioni sotto stress più costanti nel tempo di tanti dei top di gamma con Snap 8 Gen. 1 che abbiamo provato in questi mesi.
Buono l’audio in capsula e la ricezione della rete cellulare, ma davvero ottimo il sistema di speaker stereofonici integrato: la posizione degli altoparlanti è giusta, così come il bilanciamento delle frequenze che riesce – strano ma vero – a far riprodurre non solo gli alti e i medi, ma anche i bassi. Da questo punto di vista la soluzione integrata nel Black Shark 4 Pro è al pari di quella dello Xiaomi 12 Pro e, qualora non si volesse giocare in vivavoce, si potrebbe utilizzare anche una cuffia cablata da connettere all’ingresso per il jack da 3,5 mm.
Fotocamera
La fotocamera del Black Shark 4 Pro è uno di quei fattori che non ti aspetti da uno smartphone da gaming. Ok, non è di certo in grado di competere con i top di gamma più blasonati, ma probabilmente è tra le migliori soluzioni in uno smartphone pensato per il gioco. Il comparto fotocamere è composto da un sensore principale da 64 megapixel con ottica f/1.8 (che è un Sony IMX686), affiancato da un ultra-grandangolare da 8 megapixel f/2.2 ed una macro da 5 megapixel f/2.4.
Ora, tralasciando la totale inutilità della fotocamera macro, c’è da dire che le fotografie scattate con la fotocamera principale non sono niente male: la gamma dinamica è ben gestita, il contrasto è presente e tutte le foto vengono realizzate con una buona saturazione, nonostante la presenza dell’intelligenza artificiale che potrebbe rischiare di accentuare troppo il contrasto e la nitidezza degli scatti.
E la qualità della fotocamera principale si nota anche nelle fotografie notturne: questa modalità si può utilizzare solo con quest’ottica ed è in grado di produrre scatti piuttosto puliti e gestiti bene, anche con delle inquadrature molto scure.
Le cose cambiano quando si utilizza la fotocamera ultra-grandangolare che, ricordiamolo, non è possibile utilizzare nella modalità notturna e che – anche in condizioni di buona luminosità – tende a generare degli scatti piuttosto scarsi in quanto a nitidezza e caratterizzati da un’aberrazione cromatica piuttosto evidente lungo i bordi delle foto.
Buoni i selfie realizzati dalla fotocamera frontale da 20 megapixel, buoni i video che possono essere registrati alla risoluzione massima 4K a 60 fps ma che tendono un po’ a soffrire della mancanza della stabilizzazione ottica in tutte le fotocamere.
Software
In quanto a software, Black Shark 4 Pro è animato da Android 11 personalizzato da una versione “custom” della MIUI 12.5 chiamata Joy UI. La più grande differenza con la versione più tradizionale della GUI dell’azienda cinese, sta nella presenza dello “Shark Space”, uno strumento dedicato al gioco nel quale è possibile modificare e personalizzare tutta una serie di impostazioni per ognuno dei giochi installati.
Su CoD Mobile ad esempio, si può scegliere di spingere al massimo le prestazioni del processore e di limitare i processi in background in modo da ottenere un’esperienza di gioco quanto più veloce possibile, mentre con titoli più leggeri invece si può scegliere di non spingere al massimo in modo da migliorare l’autonomia.
Per il resto, in sostanza, il resto dell’interfaccia grafica integra tutto ciò che ci si potrebbe aspettare dalla MIUI di Xiaomi, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti, ma che con un display a 144 Hz gira nel modo più fluido e veloce possibile.
Autonomia della batteria e ricarica
Dal punto di vista dell’autonomia, lo schermo a 144 Hz e lo Snap 888 che – tipicamente – viene spinto al massimo per giocare, non riescono a garantire delle ottime performance alla batteria da 4500 mAh Black Shark 4 Pro. Con tutte le impostazioni al massimo sono riuscito di poco a superare le 4 ore e mezzo di display acceso ed in soldoni partendo dalla mattina con il 100% di batteria, sono arrivato al tardo pomeriggio con la necessità di ricaricare il dispositivo.
Le cose cambiano però se lo si utilizza con uno stile un po’ più conservativo: in questo caso un giorno di autonomia è garantito, ma con un display del genere è quasi un peccato non utilizzare sempre i 144 Hz.
Ottima però la ricarica, che è garantita dal caricabatterie a 120w presente in confezione e che in poco più di 10 minuti riesce a portare la batteria dallo 0% all’80%. Ma, si sa, in quanto a tecnologie di ricarica Xiaomi è avanti anni luce a tutti gli altri brand.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo di vendita ufficiale del Black Shark 4 Pro è di 579 euro ma, tramite i box in basso potreste acquistarlo scontato: su Amazon è in vendita a 529 euro, mentre sul sito ufficiale dell’azienda è possibile acquistarlo in flash sale in occasione del lancio a 549 euro. Ed è una cifra che, considerato il display a 144 Hz e l’ottima gestione del thermal throttling, a mio parere è più che giustificata.
Anche perché stiamo si parlando di uno smartphone da gaming, che con i tasti fisici a comparsa ed una velocissima frequenza di campionamento del tocco garantisce prestazioni di gioco decisamente buone, ma si tratta di un prodotto che effettivamente potrebbe essere interessante anche per i giocatori non accaniti: ha un design piuttosto sobrio ma riconoscibile, un ottimo audio stereofonico, ed una fotocamera che non sarà certo da top di gamma, ma che garantisce scatti più che godibili con il sensore principale.
Certo, l’autonomia non è il massimo. Ma, si sa, anche le auto potenti consumano più benzina delle utilitarie.
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