Se seguite il mondo del modding su smartphone Android, allora con molta probabilità avrete letto dell’addio del creatore di Magisk. Da quando è entrato a lavorare per il team della piattaforma di sicurezza Android, John Wu non può più portare avanti il suo supporto. Per evitare che si crei un ovvio conflitto di interessi, ha deciso di abbandonare ufficialmente il progetto. L’app è divenuta celebre per la facilità con cui era possibile aggirare i controlli di sicurezza di Android, pertanto non sarebbe stato possibile che continuasse il suo lavoro con Magisk. Una notizia che ha destato dubbi e incertezze in coloro che utilizzano l’app creata da John per moddare il proprio smartphone, in particolare quando si parla di nascondere i permessi di root.
MagiskHide non funziona più per nascondere il root: è la fine di Magisk?
C’era una volta SuperSU, il sistema che praticamente tutti utilizzavano anni fa per moddare Android e ottenere i permessi di root sul telefono. Poi nel 2016 nacque Magisk, un sistema così semplice da installare e utilizzare (nonché open source) che in poco tempo diventò lo standard per tutti i modder. Il suo merito fu proprio quello di rendere possibile utilizzare Android Pay (oggi Google Pay) anche con i permessi di root abilitati. Tutto consisteva nel trarre in inganno SafetyNet, la piattaforma di sicurezza che Android utilizza per bloccare l’utilizzo di servizi sensibili come app bancarie, Netflix e giochi come Pokémon GO qualora rilevasse che l’utente ha moddato lo smartphone.
Da allora, a ogni aggiornamento di Magisk sono usciti sistemi sempre più raffinati per continuare ad aggirarla, dato che Google ha cercato di impedire che ciò accadesse. Tutto gravita attorno a MagiskHide, uno degli elementi fondanti di Magisk in quanto è il tool che gli permette di nascondere i permessi di root e ingannare Android. Ma da quando è stato assunto da Google, John Wu ha annunciato che non potrà più supportarlo e che quindi lo lascerà morire. Morte che sembra essere arrivata proprio con Magisk 23, cioè l’ultima release pubblicata negli scorsi mesi, prima dell’assunzione. Una modifica quasi paradossale, se si considera che Magisk 23 risolveva proprio il malfunzionamento di MagiskHide per molti utenti.
Ma trattandosi di un progetto open source, siamo certi che Magisk continuerà a vivere, anche per vie traverse. A sottolinearlo è lo stesso John Wu, che fa presente come in rete siano già presenti alternative funzionanti a MagiskHide. Se utilizzate Magisk 23 su Android 11, allora potrebbe ancora funzionare correttamente, dato che la segnalazione di John Wu riguarda Android 12. Non resta che augurarsi che per la prossima release del robottino verde sia in lavorazione un’alternativa valida a MagiskHide.
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