Alibaba: nuovo record al Singles Day 11.11, ma la crisi si sente

alibaba singles day 11.11 2021

Ci siamo ormai lasciati alle spalle il Singles Day 11.11 del 2021 e anche a questo giro è record per Alibaba. Come annunciato dai piani alti, la compagnia ha registrato incassi pari a 540,3 miliardi di yuan, pari a circa 74 miliardi euro. Una cifra considerevole, per una festività commerciale a cui hanno partecipato qualcosa come 290.000 marchi di ogni tipologia di settore. Tuttavia, se si mette il tutto in prospettiva, basta un minimo di analisi per notare come la crescita di Alibaba non sia stata quella prevista. Fino allo scorso anno, il colosso cinese aveva registrato crescite sempre a doppia cifra, come accadde nel 2020 con 74 miliardi di incasso, +26% rispetto al 2019. Quest’anno le previsioni parlavano di un aumento delle vendite pari al 15%, ma in realtà i dati conclusivi ammontano al +8,5%. Senza considerare che, a partire dallo scorso anno, Alibaba aveva deciso di spalmare il Singles Day su più giorni, cioè dall’1 al 3 novembre e ovviamente l’11 novembre.

Fondata nel 1999 da Jack Ma, è dal 2009 che Alibaba celebra il Singles Day 11.11, quello che possiamo considerare a tutti gli effetti il Black Friday cinese. Della sua storia vi ho già parlato nell’articolo dedicato: il Singles Day deve il suo nome alla volontà di creare una festività anche per gli scapoli. Per questo è stato scelto l’11 novembre, i cui numeri “11.11” rappresentano a dover l’entità singola. Alla fine della fiera, oggi il Singles Day è semplicemente una festa commerciale, proprio come il venerdì nero di matrice statunitense.

Alibaba celebre le vendite del Singles Day 11.11, ma con riserva

Ma di nero non c’è soltanto il venerdì di fine novembre, ma anche lo stato dell’economia in Cina. Nero come anche il carbone da cui dipende buona parte della filiera produttiva della nazione e da cui sta cercando di discostarsi. Come sappiamo, la Cina è nel pieno di una crisi energetica che sta rallentando l’intero mercato globale. La dipendenza dal carbone sta spingendo il governo a razionare le forniture elettriche alle aziende per non aggravare ulteriormente le già gravi emissioni.

E questo Alibaba lo sa bene, visto che il governo sta cercando di porre un freno alla frenesia delle big tech cinesi, con esami più severi e normative anti-trust in corso. La stessa compagnia di Jack Ma ha annunciato di voler promuovere la vendita prodotti ad alta efficienza energetica, distribuendo quasi 14 milioni di euro in buoni per incoraggiarne l’acquisto. Ha poi aggiunto di voler ridurre la propria impronta ecologica aumentando la percentuale di riciclaggio dei propri imballaggi.

Ma a gravare sulle vendite in Cina non c’è soltanto la crisi energetica. Oltre alla pandemia e ai conseguenti rallentamenti, la crisi delle forniture globali sta portando ad un innalzamento dei prezzi delle materie prime. Un’inflazione che ha provocato un aumento dei costi del 13,5% su base annuale, aumenti che riducono così i margini di profitto delle varie aziende.

Continua la lotta al monopolio nella Cina

Se tutto ciò non bastasse, in occasione del Singles Day 11.11 il governo cinese ha agito per vietare pratiche sleali, come l’aumento dei prezzi subito prima degli sconti. Il Ministero dell’Industria e della Tecnologia Informatica si è mosso per porre un freno alle tattiche di spam degli store online, evitando che i consumatori ne venissero inondati in occasione della festività. Non solo: già da mesi, la Cina ha avviato una lotta ai monopoli, come dimostra la salata multa da 2,4 miliardi di euro inflitta proprio ai danni di Alibaba. Ma le direttive non riguardano soltanto essa, ma anche dirette rivali come JingDong, Meituan e l’e-commerce di stampo agricolo Pinduoduo.

L’obiettivo è quello di ridurre l’accentramento di ricchezza nelle mani di pochi e ridistribuirla nei confronti della popolazione. Per esempio, durante il Singles Day Alibaba ha istituito una raccolta fondi da oltre 150.000€ per una riserva di elefanti di 81 ettari nel sud-ovest della Cina. Sempre Alibaba, poi, si è impegnata a donare 13,6 miliardi di euro da qui al 2025 in campagne di sostegno sociale. Lo stesso farà Pinduoduo, che donerà oltre 1,5 miliardi a progetti di sviluppo per le aree rurali della Cina.

A proposito di JingDong, anche il rivale di Alibaba festeggia il Singles Day 11.11 con un incasso di 42,5 miliardi di euro. Ma al contrario di Alibaba, ha registrato una crescita annuale a due cifra: +28,6%, comunque in decrescita rispetto al +33% del 2020. E come Alibaba, anche JD.com ha annunciato nei mesi scorsi un piano per dare supporto economico e infrastrutturale alle aree più remote del paese.

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