Xiaomi non è più il secondo produttore mondiale di smartphone

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Aveva suscitato un certo clamore la notizia di Xiaomi e della sua conquista del secondo posto nella classifica mondiale dei produttori di smartphone. Un traguardo che non ha sorpreso, vista l’intraprendenza del brand di Lei Jun, ma che ha messo nero su bianco un successo sempre più capillare. Tuttavia, il mercato è spesso ballerino e bastano pochi mesi per ribaltare una situazione che poteva sembrare consolidata. Ed è proprio quello che è accaduto nell’ultimo trimestre, come evidenziano i dati di vendita pubblicati dagli analisti del team Canalys.

Xiaomi perde una posizione sul podio: ecco quali sono i top 5 produttori mondiali

Se si confronta la classifica dei cinque principali produttori di smartphone al mondo fra Q2 e Q3 2021, assistiamo ad un cambio di posizione. In prima posizione rimane Samsung, che solidifica il suo primato salendo dal 19% al 23%, la stessa quota di mercato dello stesso trimestre dello scorso anno. A cambiare è invece il resto del podio, con Apple che ruba il posto di Xiaomi in seconda posizione salendo dal 14% al 15%. Ma più che merito di Apple è in parte demerito di Xiaomi, le cui quote di mercato sono calate del -3%, passando dal 17% al 14%.

E bisogna anche considerare che il Q3 rappresenta il terzo trimestre, cioè luglio/agosto/settembre: dato che la serie iPhone 13 è arrivata sul mercato a fine settembre, è altamente probabile che il Q4 2021 veda un ulteriore avanzamento di Apple. Forse anche per questo Xiaomi potrebbe aver anticipato di qualche mese il lancio della serie Redmi Note 11.

I dati portati alla luce da Canalys confermano la presenza del duo vivo ed OPPO al quarto e quinto posto con la stessa quota di mercato del 10%. Vedremo se le due aziende di matrice BBK guadagneranno o meno posizione di mercato entro fine anno, seppur almeno in Europa non siano previsti lanci degni di nota.

xiaomi terzo posto classifica globale smartphone

Ma più in generale, Canalys fa il punto della situazione generale, sottolineando un calo delle spedizioni del -6%, anche a causa della crisi dei chipset. La carenza di componenti sta colpendo le disponibilità dei produttori, non potendo soddisfare a pieno la domanda dei consumatori. E se si considera che all’orizzonte si stagliano importanti festività come Black Friday, Singles Day 11.11 e Natale, i produttori dovranno muoversi con attenzione.

Ecco quanto afferma Ben Stanton di Canalys: “L’industria degli smartphone sta cercando di massimizzare la produzione di dispositivi nel miglior modo possibile. Dal lato dell’offerta, i produttori di chipset stanno aumentando i prezzi per disincentivare gli ordini eccessivi, nel tentativo di colmare il divario tra domanda e offerta. Ma nonostante ciò, le carenze non si attenueranno fino al 2022 inoltrato. Di conseguenza, oltre agli elevati costi di trasporto globale, i marchi di smartphone hanno aumentato con riluttanza i prezzi al dettaglio dei dispositivi“.

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