Tra i tanti auricolari TWS che sono ora sul mercato, quelli più attesi ogni volta sono spesso quelli di Redmi. Il segreto sta sempre nell’enorme rapporto qualità/prezzo, che migliora di volta in volta. E se gli AirDots 3 ed i Buds 3 Pro (o AirDots 3 Pro) avevano già convinto, il 2021 del brand si chiude con i Redmi Buds 3, chiamati a difendere in questa recensione non solo la categoria degli auricolari TWS semi in-ear, ma anche di quella dei low cost di blasone. La domanda è: ci saranno riusciti?
Indice
Recensione Redmi Buds 3
Contenuto della confezione
La confezione dei Redmi Buds 3 è tanto carina da vedere all’esterno quanto minimale all’interno. Questo perché, oltre agli auricolari già inseriti nel case, troviamo semplicemente il cavo di ricarica e la manualistica, che per il momento è ancora in cinese. Sostanzialmente però, per il tipo di prodotto, va bene anche così.
Design e materiali
Sul design dei Redmi Buds 3 in recensione possiamo dire che è qualcosa di già visto, un incrocio tra varie note semi in-ear (ovviamente più costose) e le Mi Air 2S di Xiaomi, quindi un ibrido di uno stile patentato.
Ciò che abbiamo apprezzato sono le grate dei padiglioni e dei microfoni esterni: infatti, esse sono più sporgenti e quindi non assorbono fastidiosamente la polvere ed altri agenti che di solito si depositano sulla cuffia. I materiali sono plastici, lucidi (anche per la custodia) quindi no, non entrano in competizione con Huawei FreeBuds 4 e OPPO Enco Air, a cui però non hanno la pretesa di fare da rivali.
Funzioni smart
Premessa: l’applicazione ufficiale è sempre la solita XiaoAI sempre e solo in cinese. Molto ben fatta, sicuramente completa per quanto riguarda la personalizzazione degli auricolari che vi si abbinano, ma la barriera linguistica resta un problema.
Esisterà mai una soluzione? Forse stavolta abbiamo qualcosa che potrebbe finalmente potrebbe aiutarvi nella gestione delle funzioni smart delle cuffie dell’ecosistema Xiaomi/Redmi. Infatti, sul Play Store di Google, potete trovare l’applicazione Mi Buds M8, un’applicazione non ufficiale che fa da perfetto gestore di impostazioni delle feature degli ultimi auricolari del brand. Credeteci, ci hanno cambiato l’esperienza. Non esiste l’italiano, vero, ma già con l’inglese diventa estremamente più semplice.
In ogni caso, i controlli touch di questi Redmi Buds 3 sono molto intuitivi, anche se avremmo preferito un doppio tap per mettere pausa o play invece che del tocco prolungato (o quanto meno chi ha provato il prodotto).
Quanto alla connettività invece, abbiamo lo standard Bluetooth 5.2, che effettivamente rende molto stabile il collegamento tra smartphone o PC e gli auricolari. Non da poco il chipset Qualcomm QCC3040 integrato, che spesso eleva la qualità di questa fascia di prezzo. Questo perché integra la tecnologia cVc 8.0 per la soppressione del rumore in chiamata e, come vedremo, l’aptX Adaptive.
Qualità audio – Recensione Redmi Buds 3
Arrivati al punto di giudicare la qualità audio di questi auricolari Redmi ci rendiamo conto che, effettivamente, valgono quello che costano e giusto un po’ di più. Nel senso, l’audio è molto buono e per il loro valore è un plus (Santi aptX Adaptive e driver da 12 mm!) ma le chiamate forse sono rivedibili. Sentiamo anche bene, ma a volte è capitato di avere delle esperienze “ovattate”, nonostante un’ottima soppressione dei fruscii. I microfoni, per fare da contraltare, restituiscono una voce pulita. Insomma, un giusto equilibrio nella valutazione, che li pone in piena fascia media.
Autonomia
L’autonomia dei Redmi Buds 3 la definiremmo più che soddisfacente. Ci fanno fare tranquillamente le 5 ore consecutive di ascolto promesse e le 20 ore totali con il supporto della custodia di ricarica. Il tutto è bilanciato in effetti, visto che il modulo batteria degli auricolari è da 35 mAh, mentre quello del case è da 310 mAh. Promossi.
Recensione Redmi Buds 3 – Prezzo e conclusioni
Giunti alla fine di questa recensione, bisogna tracciare il terreno di competenza dei Redmi Buds 3. Ed in nostro aiuto viene proprio il prezzo. Grazie a varie offerte, specie su Banggood, si possono acquistare ad un costo sotto i 30€, che in un contesto di distribuzione diretta potrebbe essere vicino ai 50€ e sarebbe comunque quasi del tutto giustificato.
Ma concentrandoci sul target dei 30€, possiamo dire che in quella fascia potrebbero non avere rivali, forse solo Realme, ma probabilmente in piccolezze. Insomma, vale la solita regola: se volete spendere poco, volete dei semi in-ear perché li trovate migliori da indossare e volete comunque qualcosa di buon livello, sono gli auricolari da comprare.
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