Da qualche giorno sta facendo parlare di sé il mistero di una bizzarra Storia di Instagram accusata di far crashare gli smartphone in tutto il mondo. Un avvenimento che ricorda molto quanto avvenuto nell’estate del 2020, con il famigerato sfondo killer di telefoni. Anche in questo caso, infatti, questa Storia postata su Instagram sta causando malfunzionamenti su numerosi telefoni, principalmente iPhone ma anche diversi modelli targati Android. Ma cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo e come non finire vittime di questo brutto scherzo.
Il mistero della Storia su Instagram che fa crashare gli smartphone di tutto il mondo
Era la fine dello scorso aprile quando bastava farsi un giro su Twitter per notare post del genere:
Questi sono soltanto due esempi dei numerosi tweet postati in rete, tutti che puntano verso lo stesso account Instagram. L’account misterioso si chiama “pgtalal“, al momento ha circa 77.000 follower ma nel giro delle prossime ore potrebbe salire ulteriormente. In pochi giorni, questo account è riuscito ad attirare su di sé l’attenzione, generando parecchi numeri pur essendo una pagina sostanzialmente vuota. Basta visitarlo per trovare un feed vuoto: niente foto, niente video in bacheca. Soltanto tre storie in evidenza, fra le quali troviamo quella che sta facendo dannare i possessori di molti smartphone nel mondo.
Come anticipato, il misfatto sta colpendo principalmente i possessori di iPhone, ma anche se aveste uno smartphone Android vi sconsigliamo di provare. Secondo alcuni test condotti, il problema non sembra affliggere i telefoni con un hardware di fascia medio/alta, ma tutto cambia nella fascia medio/bassa. Provare ad aprire la Storia su un modello economico significa assistere a pesanti rallentamenti, se non ad un vero e proprio crash del telefono. Fortunatamente il problema ha una magnitudo minore rispetto al succitato caso dello sfondo killer, pertanto non sembra esserci il rischio di essere obbligati a fare un ripristino del sistema.
Come può una Storia di Instagram impallare un telefono?
Questa è la domanda che gli utenti colpiti si sono fatti dopo l’accaduto. E dato che il problema non sembra presentarsi sui top di gamma, il primo pensiero va alle prestazioni. È possibile che la Storia Instagram di pgtalal sia così pesante da richiedere un certo quantitativo di RAM per poter essere sopportata? Questo spiegherebbe anche perché gli iPhone siano quelli più colpiti, dato che parliamo di prodotti con un modesto quantitativo di RAM. Ma grazie al lavoro investigativo svolto dallo youtuber Mrwhosetheboss, possiamo capire meglio cosa sia successo.
Se utilizzate le Storie di Instagram, saprete che è possibile arricchirle con vari sticker. E fin qua non ci sarebbe nulla di anomalo, dato che parliamo di una funzionalità permessa proprio dalla piattaforma di Instagram. Ma quello che la persone dietro a “pgtalal” ha fatto è nascondere al suo interno due sticker: uno è un countdown progettato per scadere il 23 ottobre 2020, l’altro è un quiz a scelta multipla. Ma guardando questa Storia, ci si accorge subito che né il countdown né il quiz sono effettivamente visibili. Questo perché, in realtà, entrambi gli sticker sono stati zoomati ad un livello macroscopico: per vederli nella loro interezza, non basterebbero gli schermi di miliardi di smartphone affiancati.
Ecco come appare la Storia su uno smartphone capace di sopportarla:
Il mistero è stato svelato
Tuttavia, viene da chiedersi come ciò sia stato possibile. Se avete mai provato gli sticker in una Storia di Instagram, vi sarete accorti che non potete zoomarli più di tanto. Il trucco di pgtalal è stato possibile mediante l’utilizzo di un proxy HTTP: in poche parole, ha utilizzato un server per intercettare l’invio della Storia ad Instagram e modificarne i parametri necessari per compiere uno zoom di tali proporzioni. A questo punto, il risultato dipende sia dall’hardware del telefono su cui si visualizza questa Storia, ma anche dal software. Ed evidentemente in iOS non è stato studiato un sistema specifico per questo tipo di circostanza, al contrario di Android. Anche se, in realtà, è un qualcosa di imputabile più ad Instagram (e all’autore dello scherzetto) che ai produttori di telefonia.
Indagando ulteriormente, Mrwhosetheboss è riuscito a parlare con pgtalal. Dietro questo account si nasconderebbe un ragazzino di 14 anni, sviluppatore auto-didatta che avrebbe creato un software in grado di ingannare i server di Instagram facendogli eseguire mansioni normalmente non ammesse. Il tutto è stato fatto senza intenti malevoli ed è persino stato replicato, seppur parzialmente. Se foste curiosi del come, vi rimando al video di Mrwhosetheboss:
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