Come si arriva a creare una vera e propria “Dinastia” del settore? C’è da dire che non è dal primo modello che le smartband Xiaomi si impongono sul mercato, ma il motivo ovviamente è da trovare nel fatto che la commercializzazione Global è arrivata definitivamente dal terzo modello in poi, cioè Mi Band 2, che da lì ha iniziato a creato a creare il solco nelle vendite rispetto ai rivali rappresentati da Huawei, Honor, Samsung e compagnia. Infatti, dal sopracitato modello, anche con Mi Band 3, 4 e 5 la sorte delle vendite della serie di indossabili è sempre stata la migliore possibile.
Ma come nasce questo successo, perché la gente compra Mi Band? I motivi sono tanti, che possiamo raccogliere nell’importante e forte rapporto qualità/prezzo, grande vanto di Xiaomi, ma forse è riduttivo. Perché va bene che il prezzo è sempre concorrenziale e tendente a ribassi ed offerte, ma è proprio ciò che offre (e attenzione, non è il prodotto più completo del settore) che basta e avanza all’utente per esser soddisfatto del dispositivo. E pensare che a livello Global manca l’NFC, immaginate se fosse portato anche da noi.
Poi c’è sicuramente il fattore fidelizzazione, in cui Xiaomi in questi anni ha basato molte delle vendite soprattutto in Europa, sia tra gli smartphone che proprio gli accessori ed è proprio Mi Band quella a cui gli utenti si affezionano e aggiornano anno dopo anno. Ora con Mi Band 6 il compito potrebbe essere facile, visto finalmente il display full screen, ma la concorrenza del 2021 è clamorosamente agguerrita, con Honor Band 6 e Huawei Band 6, ma per certi versi anche OPPO Band puntano a spodestare il braccialetto più amato al mondo. Ci riusciranno? Appuntamento tra 12 mesi, quando capiremo meglio l’impatto. Per ora, Mi Band dorme sonni tranquilli.
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