Che si parli di Xiaomi, OnePlus, Samsung, Huawei, OPPO, vivo o Realme, quello delle app in background è un argomento molto spinoso. Grazie alla flessibilità che Android offre, tutti i produttori possono regolare a proprio piacimento alcuni parametri. Uno di questi è il risparmio energetico, da sempre il vero tallone d’Achille degli smartphone. Ognuno di questi marchi attua le proprie regolazioni sul sistema operativo, attuando una politica più o meno aggressiva sulla gestione delle app che girano in background.
Da quando la durata della batteria è diventata un punto focale per la telefonia, c’è anche chi approfitta di questa flessibilità in maniera troppo aggressiva. Non è raro, quindi, che determinati brand di smartphone abbiano una regolazione così ferrea da determinare la chiusura delle app in background contro la volontà dell’utente. Certo, molto spesso è possibile agire su questi paletti, limandoli o rimuovendoli del tutto, ma l’utente meno esperto potrebbe non sapere come fare.
DontKillMyApp vi fa capire come far sì che le app rimangano attive in background
Proprio per questo viene in aiuto un’app come DontKillMyApp, un valido alleato per porre rimedio a quegli smartphone su cui la chiusura delle app diventa un problema. Questo perché il sistema potrebbe valutare che una determinata app in background vada chiusa per salvaguardare la batteria. Ma può capitare che questa sia un’app di messaggistica o comunque una che era necessario che rimanesse attiva in esecuzione. Un trend che ritroviamo soprattutto sui brand di stampo asiatico, ma chi si comporta peggio? A tal proposito, il team di DontKillMyApp ha stilato una classifica con le UI che sono più propense a chiudere le app in background.
Samsung, OnePlus e Huawei sono le peggiori
Sulla base delle valutazioni fatte, Samsung è l’azienda che si comporta in maniera peggiora quando si tratta di chiudere le app in background. Con l’introduzione di Android 11, la compagnia coreana ha ulteriormente stretto la cinghia sulla gestione dei consumi. Con il major update è stata introdotto una restrizione più severa attivata di default, un limite che incide anche sulle app che monitorano la salute.
Ma fra le aziende valutate in maniera peggiore da DontKillMyApp troviamo anche OnePlus e Huawei, anch’esse con un voto di 5/5 (più alto è, peggio è). Scendendo al gradino inferiore troviamo un altro gruppo, formato da Xiaomi, Meizu ed ASUS con 4/5. Scendendo ancora, con un voto di 3/5 abbiamo il trittico a tema BBK, con OPPO, vivo e Realme, che paradossalmente fanno meglio della più occidentale OnePlus. Assieme a loro troviamo anche Wiko e Lenovo, mentre a chiudere la classifica con 2/5 vediamo Nokia e Sony, due produttori con un OS quanto più vicino a quello puro di Android. Ovviamente la compagnia più virtuosa sotto questo profilo è Google con la sua linea Pixel, assieme ad HTC che però è praticamente scomparsa dal mercato.
Come mantenere attive le app in background
Detto questo, come possiamo rimediare a questo cruccio delle app in background che si chiudono? Purtroppo, vi avvertiamo che ogni produttore ha il suo metodo e può variare da major update a major update. Il consiglio è quello di scaricare l’app DontKillMyApp, con cui potete anche effettuare un benchmark per capire quanto le app in background vengano mantenute attive sul tuo smartphone.
Oltre al benchmark, in base al produttore viene stilata una lista di metodi per disattivare le modalità di risparmio energetico che incidono sul mantenimento delle app in background.
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