Xiaomi è tornata a parlare di GetApps, un elemento che si ritrova all’interno di una discussione abbastanza sensibile nel mondo Android. Lanciato nel corso del 2019, è il nuovo nome scelto per il Mi App Store (o anche Mi Market), ovvero lo store alternativo al Play Store di Google. Perché ne parliamo? È innegabile che stiamo vivendo un’epoca di cambiamento in ambito tecnologico. Il ban USA contro Huawei della presidenza Trump ha spostato non poco gli equilibri, riaccendendo antichi dissapori fra occidente ed oriente. In mezzo ci si è messa anche l’India che, come gli Stati Uniti, ha deciso di boicottare le aziende cinesi e nazionalizzarsi il più possibile.
Xiaomi aggiorna GetApps, lo store di app alternativo al Google Play Store
Per quanto la presidenza Biden potrebbe dimostrarsi più morbida nel prendere decisioni così drastiche, lo scontro fra USA e Cina è ben lungi dal terminare. Per questo, con due realtà come Xiaomi e OPPO che si apprestano a ritagliarsi importanti fette di mercato, ci si interroga su quale possa essere il futuro. Dopo Huawei, anche altre aziende cinesi rischieranno il ban e la relativa impossibilità di usare servizi Google, Play Store e quant’altro? Se prima era soltanto un’ipotesi, adesso c’è un precedente importante che ha fatto drizzare le antenne delle varie società che potrebbero essere coinvolte. Addirittura Huawei sta seriamente valutando di mettere a disposizione il proprio HarmonyOS ad aziende normalmente rivali come Xiaomi e OPPO.
Sicuramente realtà come Xiaomi, OPPO, OnePlus, vivo e così via continueranno a lavorare quanto più possibile al fianco di Google, dato che conviene economicamente ad entrambe le fazioni. Ma tutelarsi è cosa buona e giusta, specialmente quando un ban come quello subito da Huawei rischia di far crollare a picco le vendite. Per questo Xiaomi sta continuando a supportare ed aggiornare GetApps, il proprio store ufficiale inserito nella MIUI come alternativa al Google Play Store. In questi giorni è stato aggiornato, per quanto sia un update che non ci riguarda in maniera diretta: in Europa tutto passa ancora dal negozio di app Google. Ma sarà così per sempre?
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Praticamente tutti i produttori hanno un proprio store, anche compagnie come Samsung, ben lontane dallo spettro del ban. Ma in Cina avere un app store proprietario si rivela un elemento indispensabile, dato che il “Great Firewall” impedisce ai servizi Google di essere normalmente utilizzati dalla popolazione. Certo, è possibile bypassare questi blocchi mediante VPN e sistemi simili, ma l’utente medio cinese si affida ai servizi offerti dalle aziende. E non potendo avere accesso al Google Play Store, ecco che GetApps ed alternative del genere diventano elementi indispensabili.