Se avete uno smartphone Xiaomi con poca memoria, vi vogliamo spiegare come capire quali app usano più RAM. Con questa guida vi vogliamo aiutare a gestire meglio le risorse hardware che il vostro dispositivi vi mette a disposizione. Anche se avete un top di gamma delle ultime generazioni, sapere come viene ripartita la RAM può essere più di una semplice curiosità. Sotto questo punto di vista, possedere un telefono Xiaomi significa stare un passo in avanti rispetto alla concorrenza. La MIUI permette un controllo abbastanza fine e semplice dell’allocamento della memoria RAM: ecco come visualizzarlo.
Avete uno smartphone Xiaomi con poca memoria? Ecco come controllare quali app usano più RAM
Come funziona la RAM su Android?
Partiamo dalle basi, specificando che RAM sta per Random Access Memory. No, non mi riferisco all’ultimo album dei Daft Punk ma all’acronimo che indica la memoria a breve termine dei dispositivi elettronici, smartphone inclusi. Al suo interno vengono memorizzati per un certo periodo di tempo i dati delle app in esecuzione, in modo da poterle avviare immediatamente senza doverle ricaricare. Ma al contrario dei PC, per esempio, la RAM su smartphone Android ha un suo funzionamento specifico ed avere 8 GB di RAM non significa che avrete effettivamente 8 GB a disposizione.
La prima cosa che fa la RAM quando accendete il dispositivo è accedere allo spazio riservato al kernel. Al suo interno sono conservati il kernel stesso, ma anche driver e moduli che permettono il funzionamento delle componenti hardware. Dentro alla RAM c’è anche una sezione dedicata ai dati virtuali, come il livello della batteria, la frequenza della CPU ecc. Inoltre, nella NVRAM (una memoria RAM che non viene cancellata allo spegnimento del telefono) risiedono impostazioni legate alla connettività, come IMEI, segnali radio e così via. Infine, una parte della RAM è dedicata anche alla GPU: normalmente le schede grafiche per PC hanno una propria VRAM, ma quelle su smartphone sono integrate nel SoC e pertanto sono gestite dalla RAM principale. Ah, c’è un’ulteriore porzione riservata ad alcuni specifici processi di sistema e la sua grandezza è decisa da chi compila il software.
La RAM su smartphone non è come su PC
Per come è stato concepito, Android discende da Linux ed ha così una gestione della memoria diversa da, per dire, Windows e macOS. L’OS di Google è stato pensato per riempire il più possibile la RAM, in modo da caricare il più velocemente possibile le app. Se su Windows un’app libera la RAM una volta chiusa, su Android vi rimane fintanto che non sarà necessaria RAM per altre cose. Quando aprite un’app che non era già in background, il sistema fa una decisione: se non c’è spazio a disposizione, lo libera chiudendo un’app ritenuta non più utile. Capirete da voi, quindi, che app come quelle di Google e i social network sono solite rimanere stabilmente nella RAM, essendo le più utilizzate.
Il perché Android è stato studiato in questo modo è legato a due motivi principali. Il primo è in termini di reattività: per quanto gli smartphone siano più potenti che mai, tendenzialmente hanno più limitazioni hardware rispetto ai PC, per esempio. Avere già tutte le app di cui si ha bisogno la maggior parte del tempo significa vederle avviarsi in maniera immediata: comodo, no? Aprire un’app che non è in esecuzione è un po’ come accendere una macchina che era spenta. Non a caso, l’altro motivo riguarda i consumi energetici. L’altra limitazione degli smartphone è il dipendere in maniera netta da una batteria e quindi da un’autonomia da centellinare il più possibile. Come per le automobili, lasciare il motore acceso al semaforo consuma meno che spegnerlo e riaccenderlo ogni volta. Lo stesso vale per gli smartphone.
A che serve avere tanta RAM, quindi?
La risposta cinica è: non a molto. Per l’utilizzo blando che la maggior parte di noi fa su base quotidiana, basterebbe qualche GB. Senza voler fare paragoni azzardati, non è un caso se produttori con software cuciti su misura come Apple e (in minor parte) Google producono smartphone con meno RAM della media. Basti pensare che nel 2018 uscivano Google Pixel 3 con 4 GB di RAM e Xiaomi Mi 8 con fino ad 8 GB di RAM. Sono entrambi telefoni Android, ma la differenza sta tutta nel come viene gestito il software: Google fa un utilizzo modesto delle risorse hardware, mentre Xiaomi farcisce i telefoni di funzionalità aggiuntive, con una MIUI che di base tende ad occupare più risorse.
In questi anni si è molto dibattuto sull’aspetto forse più polarizzante di Android, ovvero il concedere ai produttori la libertà di modificare il software a loro piacimento. Da un lato significa più libertà, flessibilità, a volte anche creatività e l’anticipare i tempi rispetto ad un sistema come iOS, più conservativo nell’introdurre novità. Dall’altro rischiare di appesantire il tutto e da qui nacque la volontà di spingere molto sul proporre smartphone con sempre più RAM, in modo da tamponare i limiti di una UI pesante. Senza contare che c’è sempre il rischio che gli sviluppatori si affidino alla “tanta RAM” per non ottimizzare al meglio i propri software.
Come vedere quali app usano più RAM sul vostro telefono Xiaomi
Come già saprete, aprendo la schermata delle app recenti della MIUI potete avere una rapida panoramica della memoria RAM disponibile ed utilizzata. Se avete la MIUI 12 e fosse disabilitata, potete attivare questa opzione andando in “Impostazioni/Schermata Home e App Recenti” ed abilitare il toggle “Visualizza la RAM disponibile” in fondo al menu. Nelle app recenti, però, avete una misurazione generica: ecco come scoprire quali app usano più RAM sul vostro smartphone Xiaomi.
Andate in “Impostazioni/App/Gestisci app” e nella schermata successiva avrete la lista di tutte le app installate sul vostro smartphone. Se volete includere anche i processi di sistema, cliccate sui tre pallini in alto a destra e selezionate “Mostra servizi di sistema“. In questa lista, ogni app ha sotto al nome il quantitativo di RAM (e di memoria interna) utilizzata. Nel mio caso, la fotocamera occupa 13 MB, Google Chrome 478 MB e così via.
Se la vostra fosse più di una curiosità e il vostro smartphone Xiaomi ha problemi di consumi RAM, allora capiamo come potete agire. Prima di tutto, controllate che non ci siano app superflue e/o non volute fra quelle che si avviano da sole. Andate in “Impostazioni/App/Permessi/Autostart” e avrete la lista di queste app. Per disabilitarle vi basta farlo con l’apposito toggle al loro fianco.
Se anche così non riuscite a risolvere eventuali rallentamenti sul vostro smartphone Xiaomi, l’altro metodo per risolverli è disinstallare app troppo “ingorde” di RAM, a meno che non siano app essenziali per il vostro utilizzo quotidiano.
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