Giorni sicuramente molto particolari per alcuni produttori cinesi, viste le ultime avvisaglie del Governo USA uscente. Tra queste, c’è sicuramente il chipmaker SMIC che, dopo il colpo di coda di Trump, si è ritrovato bannato ma non per questo ha terminato la sua Ricerca e Sviluppo, che presto porterà finalmente a nuovi chipset a 8 o 7 nm, che potrebbe favorire un ritorno di smartphone Huawei con SoC Kirin.
SMIC: lo sviluppo di chipset a 7 nm passa per l’architettura “N + 1” di seconda generazione
Come si svolge quindi l’ultima “fatica” del chipmaker cinese? Il lavoro che SMIC sta facendo per Ricerca e Sviluppo nel campo dei semiconduttori a 7 nm è mosso dal progetto di architettura “N + 1“ di seconda generazione, ovviamente superiore a quello che ha portato alla produzione di chipset a 14 nm (i Huawei Kirin 710A, per intenderci).
Questo nuovo processo FinFET, ha permesso nel corso di questi mesi alle aziende affiliate a SMIC di portare a compimento la catena di produzione, così da iniziare una fornitura in piccola scala all’inizio del 2021 ai maggiori interessati, sicuramente Huawei, per creare un’offerta per smartphone medio-gamma.
Secondo le stime, i chipset a 7 nm (forse più a 8 nm) di SMIC, dovrebbero avere un’efficienza del 20% superiore ed un consumo energetico inferiore del 53%, che potrebbe fare proprio al caso Huawei. Insomma, qualcosa si vede ed il chipmaker cinese potrebbe accorciare, seppur di poco, la competizione ad oggi impari con TSMC, già a 5 nm.
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