Diversi sono gli smartphone che abbiamo provato in quest’ultimo periodo, ma ci mancava qualcosa. A guardare bene, infatti, sono stati lanciati alcuni nuovi prodotti più o meno sempre dalle stesse aziende, dando l’idea di un mercato sempre più ristretto. Non è assolutamente così, però, perché là fuori sono presenti tantissimi marchi che provano a conquistarsi una buona fetta di mercato in tale settore. Tra questi, dunque, troviamo sicuramente anche Wiko, che già da diverso tempo ha lanciato il nuovo Wiko View5. Si tratta, dunque, di un medio di gamma che promette di offrire un ottimo rapporto fra prestazioni ed autonomia. Ci sarà davvero riuscito? Scopritelo con noi, all’interno di questa recensione completa.
Recensione Wiko View5
Indice
Unboxing
Andando a guardare all’interno della confezione troviamo diversi accessori, ma nulla di così sconvolgente rispetto al normale. Dentro il box di vendita, dunque, troviamo:
- Wiko View5;
- cavo USB/USB Type-C per la ricarica;
- almentatore da parete, con presa europea;
- breve manuale delle istruzioni;
- cuffie auricolari cablate, con jack audio da 3,5mm.
Design & Materiali
Wiko View5 non è sicuramente uno dei dispositivi più comodi da tenere in mano, mostrando comunque dimensioni piuttosto generose. Questo smartphone, infatti, misura 165,95 x 76,84 x 9,3 mm, con un peso di 201 grammi. Capite bene, quindi, come nell’utilizzo quotidiano la sua presenza si faccia comunque sentire e che sia impossibile, poi, da utilizzare con una sola mano. Al di là di questo, però, la sua superficie non è troppo scivolosa, anche perché la scocca posteriore tende a trattenere diverse impronte, sporcandosi molto in fretta. Non che la situazione migliori con il vetro frontale, che mostra un trattamento oleofobico molto blando. Grazie alla curvatura lungo i bordi laterali, proprio della parte posteriore, è possibile impugnare leggermente meglio il prodotto, senza il rischio che caschi continuamente per terra.
Tutto il frame laterale è realizzato in metallo, con una finitura satinata di colore blu che riprende proprio il colore dello smartphone. Dando un’occhiata a tutt gli ingressi, tasti, e porte presenti, troviamo una dotazione piuttosto completa. Non mancano, infatti, il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento, così come un’ulteriore tasto che nel nostro caso attiva automaticamente Google Assistant. Al di là di questo, poi, in basso abbiamo il microfono principale, lo speaker di sistema e l’ingresso USB Type-C. A sinistra, invece, c’è lo slot SIM, mentre in alto risiede solo il foro mini jack da 3,5mm per le cuffie.
Posteriormente abbiamo il sensore per le impronte digitali ed un modulo fotografico composto da una quad-camera da 48MP, di cui parleremo in seguito. Questa componente, però, sporge di un buon millimetro rispetto al profilo del device, rendendo necessario a mio avviso l’utilizzo di una cover protettiva. Non viene menzionata, poi, alcuna certificazione contro acqua e polvere. Ma devo segnalarvi comunque la presenza di una sottile striscia di plastica a dividere il display dalla scocca.
Display
Wiko ha deciso di inserire su questo smartphone un display LCD IPS da 6,55″ con risoluzione HD+ (720 x 1.600 pixel) da 450 nits e densità di 267 PPI. Non una delle migliori unità, a dire il vero, che ho potuto testare in quest’ultimo periodo. Non tanto per la resa cromatica del pannello, che tutto sommato è soddisfacente, quanto più proprio per la definizione delle immagini che non sono proprio il massimo. Diciamo, quindi, che a questa cifra si può trovare di meglio, anche sotto altri aspetti, Qui, infatti, troviamo un refresh rate fisso a 60Hz.
Nonostante non mi abbia entusiasmato, credo che per questo prodotto il display sia sufficientemente buono, con colori solo troppo poco accesi. Complice probabilmente anche un sensore di luminosità piuttosto pigro, che anche quando serve non calibra nella maniera giusta l’illuminazione del display, mantenendola o troppo alta o troppo bassa. Dunque, non è così facile gestire la situazione in esterna, anche se in questo caso anche alla massima luminosità si fa un po’ di fatica a vedere tutti i contenuti a schermo.
Non mi ha convinto, poi, anche il pannello touchscreen che, per quanto mi riguarda, non è all’altezza della situazione. Credo che parte dei demeriti siano da attribuire anche al software ma, oltre questo, tutto si muove in maniera piuttosto farraginosa. Durante le fasi di scrittura più concitate lo smartphone perde qualche tocco ed è molto facile, quindi, sbagliare intere parole. Si sarebbe potuto fare sicuramente di più.
Sistemi di Sblocco
Benché siano presenti due sistemi di sblocco, trovo che sia utile parlare principalmente del primo, ovvero il sensore per le impronte digitali. Analizzando le sue performance, quindi, la nostra impronta viene riconosciuta 7/8 volte su 10, dovendo posizionare in maniera piuttosto precisa il nostro dito su tale superficie. Non è, quindi, un metodo veloce ed affidabile come su altri device concorrenti, che spesso riescono a fare di meglio.
Ovviamente è presente anche il face unlock, che sfrutta principalmente la camera frontale. Con questo metodo, dunque, riusciremo quasi sempre, in condizioni ottimali, a sbloccare il device durante le ore diurne. Non vale lo stesso discorso, però, quando cala la notte, dato che tale obiettivo necessita di un po’ di luce per poter riconoscere il volto. In alcune occasioni, quindi, risulta totalmente inefficace.
Hardware & Prestazioni
Sotto la scocca trova spazio un SoC MediaTek Helio A25, dunque una soluzione octa-core con frequenza di clock massima pari a 1.8GHz. A tutto questo si accompagna una RAM da 3GB, con 64GB di memoria interna. Questi, però, sono comunque espandibili tramite microSD, potendo arrivare fino a 256GB. Tutta la parte grafica, invece, viene gestita da una GPU IMG PowerVR GE8320, che presenta una frequenza massima di 600MHz. Nulla di così stravolgente, quindi, e che non fa sicuramente riferimento ad un device di fascia alta.
Nonostante tutto, però, mi sarei aspettato prestazioni migliori nell’utilizzo quotidiano, risultandomi proprio difficile promuoverlo sotto questo aspetto. Come detto anche in precedenza, il sistema è un po’ farraginoso, lento. Tale caratteristica, però, permea ogni comparto del device, svolgendo praticamente qualsiasi operazione. Dunque, l’apertura delle app non è velocissima e la RAM in questo non aiuta affatto. Da parte sua, infatti, viene mostrata poca aggressività e talvolta sono davvero troppe le applicazioni che ne occupano lo spazio, sforzando oltremodo il sistema. Si notano continuamente, quindi, micro-lag e piccoli bug, che forse denotano una scarsa ottimizzazione del software.
Durante le varie sessioni di gaming su Call of Duty Mobile non ho notato un surriscaldamento eccessivo di tale unità. Non è poi così difficile giocare, quindi, anche a titoli di questo tipo, ovviamente con dettagli al minimo e frame-rate non proprio stabilissimo. Con tutti gli altri giochi meno esosi a livello grafico, non avrete alcun problema.
Benchmark
Software
A bordo di questo Wiko View5 troviamo Android 10 in versione stock, senza quasi alcun tipo di personalizzazione. Dal punto di vista della grafica non è stata apportata alcuna modifica ma sono state introdotte solo alcune voci nel menù Impostazioni, come ad esempio le Funzioni Wiko. Tramite queste, dunque, è possibile modificare alcuni parametri del device, come la visualizzazione a schermo interno, la gestione della barra di navigazione, due modalità separate, quella classica e quella dedicata al gioco, che modificano leggermente l’interfaccia del telefono ed altri parametri, tutte le varie gesture a schermo spento e tanto altro. Comod, dunque, avere un’opzione di questo tipo, perché permette di controllare in un’unica soluzione, all’interno di un singolo menù, diverse cose. Qui, poi, le patch di sicurezza risalgono al 5 settembre 2020, dunque sono abbastanza recenti.
Come detto, questo dispositivo non è esente da bug e piccoli problemi, che secondo me dipendono più che altro da una scarsa ottimizzazione del software. Avrei preferito, dunque, avere un po’ più di personalizzazione ed un controllo maggiore del sistema, senza comunque adottare grossi cambiamenti.
Fotocamera
Vi parlo subito dell’interfaccia dell’applicazione fotocamera, che ho trovato piuttosto completa. Qui, infatti, risiedono sempre le solite voci nella parte alta, con la possibilità di attivare l’HDR automatico, il flash LED e tanto altro. Sono presenti, poi, anche le impostazioni di sistema, così come le varie modalità di scatto, potendo contare quindi anche sulle Super Macro e sulla modalità Pro.
Dando un’occhiata al modulo fotografico, dunque, troviamo un sensore principale da 48MP, un obiettivo secondario grandangolare da 8MP, con FOV a 120°, un sensore da 5MP per le macro ed un’ultima fotocamera da 2MP per il calcolo della profondità di campo. Siamo in presenza, quindi, di una dotazione piuttosto classica, che offre risultati discreti. Durante le ore diurne, infatti, la qualità è sufficiente, anche in condizioni di luce non proprio ideali. Difficilmente, infatti, il sensore principale sovraespone le parti di cielo più illuminato, mostrando un certo equilibrio nei colori e nel bilanciamento del bianco. Anche con la modalità Macro, poi, si riescono ad ottenere buoni risultati, anche se in questo caso i colori sono sempre un po’ troppo spenti, tendendo in molti casi alle tonalità più calde. Non aspettatevi, poi, grandi numeri dal sensore grandangolare, che vanta comunque una discreta definizione.
Con il sopraggiungere della notte la situazione cambia notevolmente, notando molto più rumore fotografico ed una gestione delle luci artificiali leggermente problematica. Al di là di alcune parti sovraesposte, quindi, nel complesso non è che si comporti così male. Evitate, però, di utilizzare la lente grandangolare in questo caso, perché sarà davvero difficile ottenere una qualità sufficiente in tali condizioni. Non cattura molta luce questo sensore, quindi talvolta le immagini potrebbero risultate fin troppo scure. Vi ricordo, però, che qui non manca la Night Mode, anche se secondo me, in questo caso, non fa altro che rendere ancora più chiara l’immagine senza apportare alcuna sostanziale modifica alla foto, o qualche altro particolare bilanciamento.
Troviamo una selfie camera da 8MP sulla parte frontale, che anche in questo caso è senza infamia e senza lode. Buone, quindi, le foto scattate di giorno, un po’ troppo rumorose quelle ottenute di notte, dove si nota anche un calo della qualità dei dettagli. Non è presente, poi, una modalità bokeh in questo caso, anche se a livello software avrebbero potuto comunque aggiungerla fin da subito.
Audio & Connettività
Non tutti i moduli sono aggiornati, ma qui comunque non manca il Wi-Fi ac Dual Band, il Bluetooth 4.2, il GPS/A-GPS/Glonass/Beidou/Galileo e l’ingresso USB Type-C. Ormai mi conoscete, però, e la mancanza dell’NFC è stata piuttosto sofferta in questi giorni, anche se ho avuto meno la possibilità di spostarmi ed utilizzarlo per i pagamenti. Al di là di questo aspetto, comunque, devo dire che tutto funziona egregiamente, compresa la connessione Wi-Fi che anche nei punti della casa un po’ più critici non accusa troppi problemi. Vale lo stesso discorso anche per la connettività LTE, che con il 4G di Fastweb mi ha sempre permesso di navigare in rete per tutta la città senza alcuna criticità. Non mi è mai stato possibile, però sfruttare il 4G+, che qui non è proprio supportato.
C’è un solo speaker, in basso a destra, dunque la qualità restituita da tale componente non è sufficiente. Ad elevato volume poi, oltre a non essere quasi presenti i bassi, la cassa gracchia leggermente, soprattutto con alcuni brani. Dunque se ad un suono poco corposo ci aggiungiamo anche questa componente, capiamo bene come sia difficile dargli una piena sufficienza.
Autonomia
View5 monta una batteria da 5.000 mAh che, quindi, nel corso di una classica giornata lavorativa, vi permette di arrivare tranquillamente a sera con ancora un 50% di carica residua. Questo, perlomeno, è quello che sono riuscito a raggiungere nell’arco di 12 ore poco stressanti, fatte di qualche comunicazione su Whatsapp e Telegram, oltre alla sincronizzazione sempre attiva delle mail, qualche decina di minuti su YouTube, una breve sessione di gioco su Call of Duty Mobile e poco altro. Non avrete problemi, quindi, anche utilizzandolo con maggior intensità, a raggiungere più di 7 ore di schermo attivo. Vi basti pensare che con una singola carica sono riuscito a concludere completamente anche due giorni consecutivi senza alcun problema.
Con il caricatore presente in confezione, da 5V/2A, ci vogliono poco più di 3 ore per passare dal 10 al 100% di batteria.
Prezzo & Conclusioni
Wiko View5 viene venduto a 149,99 euro, sul sito ufficiale italiano. Ovviamente la cifra è davvero molto bassa, ma all’interno di questa stessa fascia di mercato la concorrenza è spietata. Vi basti pensare che al di sotto dei 200 euro, ad una cifra comparabile a questa, troviamo anche Redmi Note 9S, Realme 6S ma, soprattutto, Redmi Note 8T che tra i tanti è ancora un signor smartphone pur essendo uscito ormai diverso tempo fa.
Considero fondamentale l’esperienza quotidiana con uno smartphone, ed il fatto di dover sempre fare i conti con una certa lentezza del software, con una certa farraginosità in fase di scrittura, non mi soddisfa. Soprattutto se altri brand, più o meno a questa cifra, riescono a fare meglio. Dunque non ne consiglio attualmente l’acquisto per coloro che sono alla ricerca di qualcosa di più veloce e fluido, magari anche con una batteria leggermente meno prestante. Chi non ha molte pretese ed utilizza davvero poco lo smartphone, invece, potrebbe fare affidamento su questo Wiko, perché alla fin fine nel vostro caso non vi servirà spendere più di quello che vi viene richiesto per questo smartphone.