Gli smartphone attuali abbiamo imparato a conoscerli più delle nostre tasche ed una costante li contraddistingue: attorno ai display le cornice sono, seppur esigue, sempre di colore nero. Ci sono però due aziende che vanno in contro-tendenza creando smartphone top gamma con display a cornici bianche, creando un effetto ottico niente male: Meizu e Smartisan.
Meizu e Smartisan: il bel colpo d’occhio dei display smartphone con cornici bianche non piace agli altri produttori
Prendiamo ad esempio i nuovi flagship due produttori cinesi: Meizu 17/Pro e Smartisan R2. A guardarli, possiamo subito notare come i due smartphone, oltre ad essere molto belli già nella loro costruzione, hanno un frontale da far invidia agli altri smartphone della stessa fascia di prezzo. Infatti, utilizzando una camera punch-hole, essi hanno potuto utilizzare delle cornici bianche, che hanno il merito di creare un effetto di continuità del pannello rispetto al resto dello smartphone. Se prendiamo l’R2 poi, il fatto che il display sia curvo restituisce qualcosa che merita ogni yuan (visto che è commercializzato solo in Cina) che costa.
Per quanto bella però, agli altri produttori la soluzione bianca non piace affatto, visto che la maggior parte dei produttori avvezzi a porre il drop notch (a goccia) nei loro smartphone, questo creerebbe un fastidioso contrasto con il display stesso. Ma anche il punch-hole, di solito, è ancora incorniciato di nero, quindi l’effetto risulterebbe un… pugno nell’occhio (ci scusiamo per il gioco di parole). Meizu però crede molto coerentemente a questa soluzione e spinge fin dal modello 15, uscito nel 2018, nelle cornici bianche, anche forse per distaccarsi dal resto dei produttori.
Le cornici bianche costano troppo da produrre
Tra l’altro, uno smartphone con display a cornici bianche è anche molto difficile da produrre ed i costi sono molto alti (infatti, i due flagship di Meizu e Smartisan costano tutto tranne che poco). Questo perché c’è una profonda lavorazione sull’aberrazione cromatica e di conseguenza non ci può essere traccia di impurità nel lavoro finito. Altrimenti sarebbe un pasticcio tecnologico senza precedenti. Inoltre, si necessita di una forza artigianale che per la produzione di massa ha un impatto troppo esoso.
Questo però non ha fermato, dando poi ragione, a Meizu che continuerà molto probabilmente sulla propria strada, grazie anche all’intelligente riduzione della grandezza del sensore anteriore, non creando quindi il fastidio contrato. Peccato che rischi di restare un utilizzo isolato, visto che ad oggi non c’è intenzione di creare uno studio ed una ricerca votate a questa soluzione per portarli poi ad altri produttori, quindi resteremo con i due soli produttori sopracitati come ultimi baluardi in merito.
Voi cosa ne pensate? Vi piace questa soluzione o gradite la configurazione più standard di altri produttori? Fatecelo sapere nei commenti.
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