Il ban USA contro Huawei sta scatenando un effetto domino, i cui risvolti si stanno riflettendo a catena su vari paesi, asiatici e non. L’inserimento dell’azienda di Ren Zhengfei e delle sue varie sussidiarie nella famigerata Entity List fanno sì che moltissime aziende si ritrovino senza importanti partner commerciali. Alcune di queste si trovano in nazioni come Sud Corea e Giappone, due dei paesi vicini alla Cina per i quali si faranno sentire non poco le conseguenze economiche del ban.
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Huawei e ban USA: anche il Giappone ne risentirà a livello economico
Nel caso del Sud Corea, il ban del governo americano verso Huawei dovrebbe avere ripercussioni pesanti sulle esportazioni dei chipset. Ma non solo: filiere importanti come Samsung ed LG non potranno più fornirle i propri schermi, dato che utilizzano tecnologie di origine statunitense. Adesso il report stilato dal centro di ricerca Omdia parla di possibili perdite per 10,4 miliardi per il Giappone, non potendo più liberamente commerciare con Huawei. Questa è la somma che il paese nipponico incassa dalla fornitura complessiva di componenti verso la società cinese.
Basti pensare che, successivamente al ban, Sony ha decido di ridurre il piano di spesa per i prossimi 3 anni. Soltanto lei incassa(va) miliardi di dollari dalla vendita di sensori fotografici da installare sugli smartphone di Huawei. Non è tardata ad arrivare al governo USA la richiesta delle licenze speciali, con cui Sony potrebbe tornare a lavorare con Huawei, ma la loro concessione è tutto fuorché scontata. Oltre a Sony, anche Renesas Electronics ha deciso di stoppare la fornitura di semi-conduttori da collocare all’interno delle stazioni di rete 5G di Huawei. Senza considerare Kioxia, Toshiba e Mitsubishi Electric, tre aziende che erano solite fornir loro memorie flash.
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