Da app social dal gusto frivolo, TikTok è prontamente diventato uno dei simboli della lotta tecnologia in atto fra USA e Cina. Quelle che sembravano dicerie, secondo cui il governo americano volesse bandire il social cinese, si sono progressivamente concretizzate. Inizialmente il governo ha proibito ai membri del Congresso di utilizzarlo, per poi promulgare un ordine esecutivo che impedirà alle aziende statunitensi di operare con la creazione di ByteDance, nonché WeChat. La mossa non è andata giù all’azienda di derivazione asiatica, visti anche gli sforzi attuati per convincere l’occidente della propria innocenza.
Le accuse da parte dell’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump sono legate alla sicurezza nazionale. Dando in pasto a TikTok e ai suoi server i propri dati, i cittadini americani metterebbero a repentaglio la propria privacy. Il governo USA afferma che TikTok, così come Huawei, siano strettamente legate al Partito Comunista Cinese, il quale obbligherebbe le aziende a dare loro accesso ai dati in possesso.
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Il ban USA è incostituzionale e TikTok vuole denunciare l’accaduto
TikTok non ha tardato a rispondere all’accaduto, definendo “scioccante” quanto attuato con il succitato ordine esecutivo. L’amministrazione USA non avrebbe prestato attenzione ai fatti, come all’apertura di un data center in Europa e la possibilità di consultare il software utilizzato da TikTok per constatare l’assenza di possibili intrusioni governative. A nulla sono valsi gli sforzi di ByteDance e TikTok rischia di essere estromesso dal panorama americano.
L’ordine esecutivo non si sa ancora che effetti concreti avrà, ma stando al programma Clean Network l’obiettivo sarebbe eliminarlo dagli store di Google ed Apple. Una mossa dall’impatto considerevole, anche perché questo ban riguarderebbe solo gli USA o anche il resto del mondo? Fatto sta che, secondo fonti vicine alla vicenda, la dirigenza di TikTok starebbe pianificando una causa federale in California (dove sono gli uffici americani di TikTok) nei confronti del governo Trump. Il tutto sarebbe definito incostituzionale, in quanto non si sarebbe data possibilità alla società lesa di rispondere alle accuse, oltre al fatto che le accuse non avrebbero fondamento.
Nel mentre si delinea una battaglia legale che potrebbe protrarsi per molto, ByteDance è in trattativa con vari colosso americani per l’eventuale cessione di TikTok. In prima linea c’è Microsoft, anche se pure Twitterpare aver manifestato vivo interesse nella sua acquisizione. Nel mentre, Instagram ha ben pensato di lanciare Reels, praticamente l’antagonista di TikTok, e c’è chi si lamenta dell’operato degli USA. Una vera e propria prova di forza che sembra avere origine nel voler combattere in maniera ostinata la maggior competitività manifestata dalla Cina in ambito tecnologico. Ciò nonostante, la decisione di bannare un’app come WeChat per dare più forza alle proprie aziende potrebbe ritorcersi contro gli USA a danno di Apple.