Il ban imposto dagli USA a Huawei è diventato sempre più problematico. Se prima erano le sole aziende americane a non poter fornire componenti e software al colosso cinese, ora neanche i partner commerciali di quest’ultimo potranno, causa ingresso nella “Entity List“. Tra questi c’è MediaTek, che ha già pronta un’enorme fornitura di chipset 5G per il brand ma potrebbero restare inutilizzati.
MediaTek: il ban a Huawei non creerà seri problemi al chipmaker
La fornitura che MediaTek ha prodotto per Huawei è effettivamente ingente, visto che si parla di ben 30 milioni di chipset 5G che, causa riformulazione della Entity List USA, che ha visto l’ingresso di 38 aziende che collaborano con il colosso cinese, potrebbero rimanere inutilizzati. Il chipmaker taiwanese però, pare non risentirne parecchio, dato che ha dichiarato: “Abbiamo sempre seguito le leggi e le normative relative al commercio globale e prestiamo molta attenzione ai cambiamenti nelle regole di controllo delle esportazioni statunitensi e alla consulenza di consulenti legali esterni. Otterremo le normative più recenti e condurremo analisi legali per garantire la conformità alle norme pertinenti. Sulla base della valutazione delle informazioni esistenti, non ha alcun impatto significativo sulle condizioni operative a breve termine della nostra azienda“.
Inoltre, MediaTek non può separarsi dal software Made in USA EDA (Electronic Design Automation). Ma quindi cosa succede ora per Huawei e MediaTek? Se la prima sarà costretta a trovare un compromesso per prodursi i chipset da sola, lanciandosi in un’operazione Made in China, la seconda potrebbe fornire i chipset 5G non spediti ad altri brand cinesi come OPPO, Xiaomi e Vivo.
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