Nel corso degli anni abbiamo visto tantissimi contrasti e testa a testa tra i principali brand asiatici per la conquista dell’India, conclusasi con la vittoria di Xiaomi su Samsung. Inoltre c’è sempre spazio per nuove aggiunte e da un po’ di tempo a questa parte anche Realme non scherza, riuscendo ad imporsi in un mercato dominato dalla compagnia di Lei Jun (senza contare anche Vivo). Insomma, si tratta di un mercato variopinto e come tanti altri colpito dalle conseguenze della pandemia. Andiamo a vedere che cosa sta succedendo e come sono finiti nel mirino i principali colossi di smartphone del paese.
I rivenditori fisici contro Xiaomi e Samsung in India: ecco che cosa sta succedendo
Secondo quanto riportato da varie testate indiane, l’insofferenza dei rivenditori fisici nei confronti di Xiaomi e Samsung sarebbe ormai alle stelle. I due giganti sono accusati di favorire le vendite online (e i relativi rivenditori), lasciando gli store in una situazione in cui è difficile mantenere una parvenza di profitto. In base a quanto si legge, sembra che Samsung non abbia mantenuto la parità dei prezzi per la serie Galaxy M (M21 e M31): questi medio di gamma vengono venduti dal brand a prezzi molto più convenienti tramite i canali online.
Per quanto riguarda Xiaomi, secondo i rivenditori la compagnia cinese favorirebbe i partner ed i canali online rifornendoli di scorte maggiori rispetto ai punti fisici (e creando quindi una disparità non da poco). Ovviamente ad accentuare la situazione ci ha pensato la pandemia, con la chiusura degli store e l’aumento delle consegne a domicilio.
Secondo uno dei più importanti rivenditori offline, solo Vivo avrebbe mantenuto una parità di trattamento tra i canali fisici e quelli online.
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