Da quando Huawei si è ritrovata a combattere all’ostracizzazione degli USA, ha compensato l’assenza dei servizi Google con i propri strumenti. Uno di questi è AppGallery, l’alternativa al non più utilizzabile Play Store, perlomeno sugli ultimi modelli. Come ormai saprete, da fine 2019 la quasi totalità di smartphone e tablet Huawei ed Honor utilizza una versione AOSP di Android. Pur mantenendo l’OS di Google, al suo interno mancano totalmente tutte le componenti che normalmente troviamo su un dispositivo Android. Vista la situazione legata al Coronavirus, in molti (noi compresi) si sono chiesti cosa accadrà con l’app Immuni. Funzionerà lo stesso o sarà bloccata dall’assenza dei Google Mobile Services?
LEGGI ANCHE:
Huawei P40 Pro conquista il premio di Camera Phone di DxOMark
L’app Immuni anche sugli smartphone Huawei con AppGallery, ma rimangono i dubbi
A dare una (molto parziale) risposta ci ha pensato la stessa Huawei Italia, specificando che l’app Immuni sarà disponibile al downloadanche su AppGallery. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando (ma ne dubitiamo), Immuni è l’app creata dallo studio Bending Spoon. Dopo un primo periodo di incertezza a riguardo, si è scoperto che sfrutta il framework creato dal lavoro congiunto di Google ed Apple. Questo sistema fa sì che Immuni non utilizzi né conservi alcun dato sensibile, come vi abbiamo spiegato in questo articolo.
Da stasera il roll-out ufficiale di Immuni è partito ed è già possibile scaricare l’app su Android ed iOS. Tuttavia, al momento si tratta di un test limitato a soltanto 4 regioni e, se tutto andrà come da tabella di marcia, il rilascio per tutti avverrà da circa metà giugno. Nel caso di Huawei, il comunicato recita così:
“Stiamo lavorando per permettere di scaricare Immuni anche da AppGallery al più presto. Questo consentirà agli utenti di alcuni modelli di smartphone Huawei di usare Immuni.“
Pare proprio che quel “alcuni modelli” possa indicare che il suo utilizzo sarà vincolato esclusivamente ai dispositivi Huawei ed Honor dotati dei servizi Google. Per quelli più recenti, invece, potrebbe non esserci niente da fare, ma è ancora presto per dirlo. Abbiamo provveduto a contattare Huawei per avere maggiori informazioni e, quando le avremo, non tarderemo a comunicarvele. Ci auguriamo che si trovi un compromesso, dato che un eventuale blocco significherebbe tagliare fuori un numero ingente di utenti in possesso di telefoni Huawei e Honor, rendendo meno efficace il contact tracing.