La compagnia di Lei Jun è da sempre un’azienda che fa del rapporto qualità/prezzo il suo fulcro principale, con prodotti di ogni genere esistenti sul mercato, come le cuffie Bluetooth. Il mercato audio è uno di quelli su cui Xiaomi punta di più (come nel caso delle Mi Air 2S), e l’esplosione di cuffie fake del gruppo cinese ha fatto drizzare le antenne ai piani alti, che hanno avviato un’investigazione al fine di bloccare questo traffico molto dannoso. Nel mirino, una valanga di cuffie Xiaomi AirDots false ed un giro di affari volto inevitabilmente a danneggiare gli appassionati del brand.
Xiaomi contro i produttori di cuffie Bluetooth contraffatte: nuovo sequestro di AirDots false
L’azione di investigazione portata avanti da Xiaomi al fianco delle autorità di sicurezza pubblica nasce dopo che la compagnia ha ricevuto un report a marzo 2020 che riscontrava l’esistenza di un grosso numero di cuffie Bluetooth fake. In seguito, la compagnia ha avviato un’investigazione preliminare, rilevando che il gran numero di produttori che hanno commesso tale reato. Quindi, l’azienda si è mossa subito verso l’organo competente.
Ad aprile 2020 scoperti 1000 auricolari Bluetooth contraffatti
Il mese successivo alla prima investigazione, l’organo di sicurezza della compagnia di Lei Jun è riuscito a scoprire il luogo di produzione e di vendita di queste cuffie Bluetooth fake e la scoperta ha portato dati allarmanti: in un’area di 200 m² vi erano 20 dipendenti al lavoro, e per di più sono rinvenute più di 1000 cuffie Bluetooth Xiaomi AirDots false, comprese anche le confezioni, i manuali ecc.
I materiali contraffatti sono sotto sequestro ed il produttore risponderà alle autorità competenti in merito. Resta il fatto che l’azione del brand cinese garantisce l’acquisto in sicurezza dei prodotti originali. Xiaominon è di certo nuova a situazioni di questo tipo, ma per fortuna è alquanto attiva nella salvaguardia dei propri prodotti (e degli utenti).